Ciao, depresso androide

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ti do una risposta con taglio diverso dalle precedenti, che erano tuttavia tutte corrette.
Sento un po' di confusione, quindi direi che i tipi di telescopio sono 3:
- rifrattore (solo lenti, usa il principio della rifrazione della luce);
- riflettore (solo specchi, usa il principio della riflessione della luce);
- catadiottrico (usa sia lenti che specchi).
In queste categorie rientrano tutti gli schemi ottici, che comunque sono di più di quelli che hai citato (mancano tra i più famosi gli RC, i DK, e altri).
Detto questo, un primo fattore discriminante in diurno è la turbolenza, che non consente di salire con gli ingrandimenti.
Il telescopio usabile anche di giorno per me è il rifrattore, che può star basso con gli ingrandimenti. La torretta da questo punto di vista è critica, deve andare a fuoco senza correttori altrimenti gli ingrandimenti si alzano eccessivamente. (gli "spotting scopes" sono prevalentemente piccoli rifrattori).
In subordine, alcuni disegni catadiottrici (SC e Mak), non hanno bisogno di correttori ma la focale è già lunga e "spara" ingrandimenti.
Correttissimo il discorso dell'inversione dell'immagine: senza diagonali è telescopica (capovolta), con un diagonale astronomico (usato in verticale, perché se lo giri in orizzontale cambia il discorso...

) metti a posto l'alto e il basso, restano rovesciate destra e sinistra, con un prisma di Amici raddrizzi tutto.
Escludi lo schema newton (il dobson è un newton altazimutale manuale, ancora "peggio" per il diurno perché puntare in orizzontale è quantomeno... scomodo!

) per il già citato problema della macchia cieca, ma anche perché normalmente ha un'estrazione di fuoco che non ti consente accessori sul percorso ottico (diagonale astronomico o prisma di Amici) che vadano a fuoco senza moltiplicatori di focale (es, barlow). Ed una volta che metti barlow & c. cominci a salire troppo con gli ingrandimenti.
Questo, imho.