Disegnare al telescopio è una tecnica antiquata: giusto. Può essere utile come tecnica didattica: giusto anche questo. Ma se si è alle prime armi forse ci sono cose più utili da fare: su questo non sono assolutamente d'accordo. Proprio quando si sta iniziando a conoscere il cielo è il momento migliore per fondare le tecniche di osservazione che consentono poi di percepire ed apprezzare i dettagli più importanti, più significativi e spesso più tenui. Imparo a conoscere il cielo: punto, vedo uno sbuffo o un grappolo di luce, finita lì. Punto di nuovo, trovo un altro sbuffo, finita lì. Punto ancora, trovo Giove, crema, due bande color salmone, finita lì... Alla fine ho una collezione di puntate, di sbuffi, di grappoli e di strisce color salmone, magari anche qualche anello o una manciata di crateri. Ma è solo quando disegno che mi rendo conto che il primo sbuffo ha una barra radiale, da cui si aprono due morbidi bracci spirale, che le luci dei grappoli si inanellano in collane e circonvoluzioni, che le bande di Giove sono turbate da vortici, cavi, aree scure, festoni che si allargano nelle zone chiare, che i crateri hanno bordi lisci, dentellati, aspri, morbidi, che sembrano delicati ammassi di polvere come posata dal vento, solcati da crepe e fratture, che l'anello C è grigio opaco, che il B è talvolta quasi azzurro, che l'A è invece cupo, ma con una striscia più chiara al centro, ed è solo forzandosi a fissare sulla carta ogni dettaglio se ne prende conoscenza, secondo un percorso che dall'oggetto passa attraverso il nostro occhio, i nostri nervi, il nostro cervello, la memoria, i nervi di nuovo e la mano.... Altrimenti si può fare fotografia, e passare ore a discutere di come si siano impilate quanti frame, della risoluzione limite del set up, della montatura... Ma in realtà non saprai che cosa la tua immagine in realtà rappresenti.
Disegnare è un'arte antica, ma nobile e istruttiva...
Saluti a tutti.
Mallard
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