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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 13 novembre 2010, 21:49 
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Iscritto il: giovedì 7 ottobre 2010, 14:12
Messaggi: 2250
Località: Cecina (LI), Toscana
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao a tutti!
Mi piacciono molto gli ammassi aperti: sono gli oggetti del cielo che preferisco di più;
Secondo voi qual'è l'oculare e il tipo di telescopio più indicato per osservare gli ammassi aperti?

Sono in possesso di un binocolo 10x50 e di un telescopio konus da 6cm.

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Fortunatamente, secondo la moderna astronomia, l'universo è finito: un pensiero consolante per chi, come me, non si ricorda mai dove ha lasciato le cose. Woody Allen


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MessaggioInviato: sabato 13 novembre 2010, 22:12 
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Iscritto il: mercoledì 19 marzo 2008, 9:47
Messaggi: 1089
Località: Messina
Devo dire che la più bella visione degli ammassi aperti che ho avuto nella mia vita è stata quella attraverso un binoscopio costituito da due rifrattori 150 f/5, con coppia di oculari Hyperion 13mm. La visione del Doppio Ammasso di Perseo era realmente tridimensionale, nel senso che avevo la netta sensazione che un gruppo di tre o quattro stelle realmente erano più vicine a me, e tutte le altre le stavano dietro. Non mi sono mai spiegato questo fatto, visto che le stelle di un ammasso dovrebbero essere tutte alla stessa distanza. Non ricordo se questo fatto riguarda acca o chi. Detto questo, credo che qualunque strumento di diametro anche non troppo generoso sia adatto a queste visioni. E poi gli ammassi sono tutti diversi tra loro, soprattutto nelle dimensioni. Io userei oculari a grande campo, e ingrandimenti fra 50x e 150x.

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binocolo 8x30 (in vendita per passaggio a strumento inferiore)


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MessaggioInviato: domenica 14 novembre 2010, 17:03 
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Iscritto il: giovedì 7 ottobre 2010, 14:12
Messaggi: 2250
Località: Cecina (LI), Toscana
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie delle informazioni.

Mi sorge però un dubbio: dato che useresti oculari da 50 a 150 ingrandimenti per osservare gli ammassi aperti, non credi siano un po' troppi, dato che ad esempio le Pleiadi, o le Iadi in un binocolo 10x50 prendono una bella parte del campo dell'oculare?
Ti faccio un esempio: per il mio telescopio ho in dotazione due oculari da 45 e da 120 ingrandimenti.
Ho provato a osservare le Pleiadi, Le Iadi, l'associazione stellare di Alpha Persei con 45 ingrandimenti e ho apprezzato veramente poco questi ammassi, dato che solo una parte entrava in tutto il campo dell'oculare.

Quindi per vedere ad esempio le Pleiadi in tutto il campo dell'oculare a 50 ingrandimenti è necessario avere un telescopio con un grande diametro oppure non c'entra nulla? :?

P.S. forse la mia domanda ti sembrerà un pò scontata cmq sono solo un principiante.

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MessaggioInviato: domenica 14 novembre 2010, 17:19 
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Iscritto il: mercoledì 19 marzo 2008, 9:47
Messaggi: 1089
Località: Messina
Io mi riferivo alla generalità degli ammassi. Le Pleiadi già rappresentano una peculiarità, cioè uno degli ammassi più grandi occupando circa 2°. Ma basta avere un rifrattore 120 ED ad f/7.5 con un oculare W.Optics SWAN 25mm 72° c.a. e lo vedi per intero. Ma ci sono ammassi "aperti" solo 2', cioè un sessantesimo delle Pleiadi. Per calcolare l'ampiezza visiva ti servono solo la focale F del telescopio, la focale f dell'oculare e il campo apparente C° dell'oculare (in gradi). F/f è l'ingrandimento J del telescopio, e quindi il campo reale abbracciato sarà C°/J. Per quanto riguarda il diametro del telescopio è chiaro che più è grande meglio è, perchè ci sono ammassi esotici con stelle di 14-15 grandezza ma per quelli "normali" (Messier o principali NGC) bastano 100-150mm di apertura.

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MessaggioInviato: domenica 14 novembre 2010, 20:47 
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Iscritto il: mercoledì 19 marzo 2008, 9:47
Messaggi: 1089
Località: Messina
Volendo potremmo fare anche il discorso inverso, e partire dall'oculare: scegliamo un oculare per bassi ingrandimenti e grande campo, ad es. un WO 40mm con 72° di c.a. Vogliamo con questo oculare inquadrare un campo reale di 4° (il doppio delle Pleiadi). 72/4 fa 18 ingrandimenti. 40x18=720mm. Questa è la focale del telescopio che ci serve. Il suo diametro può essere 100mm (allora avremmo un f/7.2), tipico di un rifrattore, oppure un 200mm (e avremmo un f/3.6) ad es. un Newton molto aperto e luminoso. Nel secondo caso vedresti "più stelle".

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MessaggioInviato: domenica 14 novembre 2010, 21:50 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
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luca93 ha scritto:
Secondo voi qual'è l'oculare e il tipo di telescopio più indicato per osservare gli ammassi aperti?

Non ho capito se sei in cerca di un telescopio o vuoi utilizzare quel che hai.
Non è che esista il telescopio più adatto agli ammassi aperti, diciamo che a seconda dei gusti si sceglie uno piuttosto che l'altro.
Personalmente mi piace molto osservare il colore delle stelle negli ammassi, per questo serve apertura che permetterebbe inoltre di riempire ancora di più il campo inquadrato di stelle dato che saranno visibili anche le più deboli.
Dall'altra mi piace molto vedere gli ammassi immersi a loro volta in una miriade di stelle e per questo genere di osservazione preferisco la visione binoculare a grande campo.
Quindi gli ammassi possono essere apprezzati con un qualsiasi telescopio, poi a seconda dei gusti si sceglie.


luca93 ha scritto:
Quindi per vedere ad esempio le Pleiadi in tutto il campo dell'oculare a 50 ingrandimenti è necessario avere un telescopio con un grande diametro oppure non c'entra nulla? :?

Il diametro non c'entra nulla, quel che conta è il campo apparente dell'oculare (50° per i Plossl ad esempio), la focale dell'oculare e la focale del telescopio che formano l'ingrandimento.
In particolare le pleiadi hanno una dimensione angolare di 110' (si legge primi) e puoi trovare questo dato ad esempio nella tabella su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Pleiadi_(astronomia)

Dopo per comodità trasformi i primi in gradi, basta dividere per 60, quindi 110/60= 1,83°

Una volta che conosci la dimensione in gradi per vedere interamente una porzione di cielo in grado di contenere le pleiadi devi giocare sul campo apparente dell'oculare e sull'ingrandimento.
Immaginiamo di voler inquadrare 2° di cielo così da farci stare tutte le pleiadi e per motivi di budget puoi permetterti un oculare da 60° di campo apparente come i vari WA in commercio.

Se fai questa divisione 60°/2° ottieni il numero di ingrandimenti che ti servono, ovvero 30x.

Ora che possiedi l'ingrandimento puoi conoscere la focale dell'oculare da acquistare dato che con una semplice operazione:
focale telescopio / ingrandimento = focale oculare

Esempio:
il tuo konus da 6cm ha 700mm di focale (60/700), abbiamo capito che ti servono 30x con un oculare da 60° di campo apparente e quindi:

700/30 = 23,33 arrotondando in eccesso 24mm di focale.

ciao

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Dobson RP Astro Phoenix 16" equipaggiato con TS SWA 38mm 70°, ES 24mm 82°, ES 14mm 82°, Televue Ethos 8mm 100°, Astronomik 2" UHC, torretta Baader Maxbright con correttore di coma+tiraggio da 1.7x e coppia di Vixen NPL 30mm.

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MessaggioInviato: domenica 14 novembre 2010, 21:57 
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escocat ha scritto:
Non mi sono mai spiegato questo fatto, visto che le stelle di un ammasso dovrebbero essere tutte alla stessa distanza. Non ricordo se questo fatto riguarda acca o chi.


Credo che dipenda da due fattori, la visione binoculare da un senso di profondità ed un ingrandimento dell'ammasso tale da avere qualche stella a bordo campo staccata dalle altre concentrate soprattutto al centro. La sensazione di stelle più vicine, confermami nel caso, dovrebbe riferirsi a quelle visibili ai lati dell'ammasso, cioè ai bordi del campo.

ciao

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MessaggioInviato: domenica 14 novembre 2010, 22:55 
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Rispondo prima a Ivan e poi devo fare una correzione a quanto detto nel mio ultimo intervento. :oops:
No Ivan si trattava di tre o quattro stelle proprio al centro dell'ammasso. Avevo la netta sensazione (così netta che non mi dava l'idea di una pura e semplice "sensazione") che le altre stelle fossero "dietro". Mah...

Ora veniamo alla grossa fesseria che, nella foga dei calcoli, ho detto: con 18 ingrandimenti e 100mm di apertura avrei una P.U. di circa 5 e va bene. Ma con un 200mm avrei una P.U. improponibile di circa 10! Quindi occorre stare attenti, nel fare il discorso inverso (cioè partendo dall'oculare) al diametro scelto. Il suo valore diviso per l'ingrandimento J fornisce quella che si chiama pupilla di uscita, valore che non deve mai superare quello della nostra massima pupilla (6mm) tenendo presente che questo valore massimo si può utilizzare solo sotto cieli namibiani.
Pardon.... :oops:

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MessaggioInviato: lunedì 15 novembre 2010, 10:30 
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So che succede con i binocoli i cui obiettivi sono molti distanti, ad esempio nel famoso porro della Minox dove il risultato è una immagine incredibilmente tridimensionale poichè si sta osservando una scena relativamente vicina e da due prospettive leggermente diverse (quelle dei due obiettivi), ma le stelle che sono all'infinito si comportano in maniera differente... effetti strani dovuti chissà a quale fenomeno occhio-cervello di interpretazione della scena.

ciao

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MessaggioInviato: martedì 30 novembre 2010, 23:08 
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Grazie ragazzi!! :D
I consigli ke mi avete dato sono davvero molto interessanti.

P.S. Ivan ho provato l'operazione che mi hai consigliato:
Ho fatto la stessa operazione anche con altri ammassi aperti e con altri oggetti del cielo profondo come M13, ed è stato anche divertente! :shock: :mrgreen:

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