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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: filtri...come usarli?
MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 15:20 
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Iscritto il: sabato 14 luglio 2007, 12:18
Messaggi: 195
Località: Cerignola, Foggia
come ho letto da qualche parte, i filtri hanno svariate funzioni nell'ambito del visuale...ma che tipi di filtri possono essere usati ad esempio per cogliere più particolari nelle osservazioni di nebulose o nel planetario??

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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 15:53 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
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Dipende dal pianeta e da molti altri fattori.

Ad esempio, per le nebulose è fantastico il filtro OIII che permette di scurire il fondo cielo e le stelle lasciando luminose le nebulose che vengono esaltate.
Per combattere l'inquinamento luminoso, esistono i filtri LPR (non so però come funzionino, mai provati)

Per i pianeti, dipende da quale. In genere si usa un filtro violetto per osservare le nubi di Venere, che emettono principalmente in quella parte del visibile, e il rosso per Marte, per evidenziare i contrasti cromatici. Mars4ever consiglia in un altro post anche di usare un filtro blu per studiarne l'atmosfera, ma non ho mai provato.

Poi ci sono i filtri lunari che sono indicati per l'osservazione della Luna in quanto riducono la sua luminosità, che in base alla fase è più o meno fastidiosa e può essere pericolosa per piccoli diametri. Ne esistono di vari tipi, io ne ho uno grigio chiaro (fase <20-30%), uno grigio scuro, uno verde e uno giallo-verde. Il grigio scuro è di gran lunga il mio preferito.

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Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos.


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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 16:02 
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Iscritto il: sabato 14 luglio 2007, 12:18
Messaggi: 195
Località: Cerignola, Foggia
tutto chiaro tranne questa cosa...??
[quote="Lead Expression"]

Poi ci sono i filtri lunari che sono indicati per l'osservazione della Luna in quanto riducono la sua luminosità, che in base alla fase è più o meno fastidiosa e può essere pericolosa per piccoli diametri.
quote]

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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 16:06 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Mmm... Non mi sono spiegato, perché è semplice :D
La Luna ha una magnitudine visuale estremamente alta, e la sua luminosità è tanto più alta quanto maggiore è la sua fase. Se la becchi ad esempio come ora oltre il primo quarto e la centri con il telescopio, ti accorgerai che la luce emessa è molto forte e dopo qualche minuto fastidiosa, anzi, con strumenti di grande diametro, dove la luce concentrata nel fuoco è molta, può anche essere dannosa. Per ovviare a ciò si usano dei filtri scuri, poco più che occhiali da sole per oculari :D

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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 16:30 
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Iscritto il: sabato 14 luglio 2007, 12:18
Messaggi: 195
Località: Cerignola, Foggia
ecco...ora è chiaro :D

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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 18:04 
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Iscritto il: mercoledì 3 maggio 2006, 9:07
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Tipo di Astrofilo: Visualista
Approfondisco giusto un pochino il discorso sui filtri "nebulari", quelli per l'osservazione degli oggetti deepsky.

Ci sono due famiglie principali: quelli a banda larga e quelli a banda stretta. Se prendi come riferimento lo spettro luminoso, quelli a banda larga lasciano passare una fetta più larga dello spettro, mentre gli altri segano tutto tranne una o più fettine molto strette.

In genere i filtri a banda larga sono usati per limitare i danni dell'inquinamento luminoso perché aumentano un po' il contrasto eliminando solo piccole porzioni dello spettro che in genere sono quelle associate alle lampade dei lampioni ad esempio.

Quelli a banda stretta invece permettono di "selezionare" la visione di un determinato e preciso tipo di oggetti, sfruttando la loro caratteristica di emettere luce prevalentemente in una determinata lunghezza d'onda.

E' il caso classico del filtro OIII, che taglia tutto lo spettro tranne una fettina abbastanza ristretta centrata sulla frequenza di emissione dell'ossigeno ionizzato 2 volte (OIII appunto). Se prendi quindi una nebulosa ad emissione la cui materia è costituita prevalentemente da ossigeno ionizzato, questa emette molta luce nella frequenza dell'OIII. Usando un filtro OIII puoi quindi eliminare tutte le altre sorgenti luminose dall'inquadratura tranne la nebulosa, che per contrasto ti apparirà come un faro.
Analogamente ci sono i filtri Hbeta (servono ad esempio per vedere la nebulosa testa di cavallo). Invece i classici filtri UHC a banda stretta (da non confondersi con gli UHC-S o UHC-E che invece sono a banda larga), lasciano passare la luce nelle frequenze dell'OIII e dell'Hbeta, avendo quindi due picchi nella banda passante invece di 1 solo.

Fabio

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Fabio Babini osserva con: Rifrattore AT80/550
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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 18:09 
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Iscritto il: lunedì 2 aprile 2007, 9:49
Messaggi: 2415
Località: Grottaferrata (RM)
sbab ha scritto:
Approfondisco giusto un pochino il discorso sui filtri "nebulari", quelli per l'osservazione degli oggetti deepsky.

Ci sono due famiglie principali: quelli a banda larga e quelli a banda stretta. Se prendi come riferimento lo spettro luminoso, quelli a banda larga lasciano passare una fetta più larga dello spettro, mentre gli altri segano tutto tranne una o più fettine molto strette.

In genere i filtri a banda larga sono usati per limitare i danni dell'inquinamento luminoso perché aumentano un po' il contrasto eliminando solo piccole porzioni dello spettro che in genere sono quelle associate alle lampade dei lampioni ad esempio.

Quelli a banda stretta invece permettono di "selezionare" la visione di un determinato e preciso tipo di oggetti, sfruttando la loro caratteristica di emettere luce prevalentemente in una determinata lunghezza d'onda.

E' il caso classico del filtro OIII, che taglia tutto lo spettro tranne una fettina abbastanza ristretta centrata sulla frequenza di emissione dell'ossigeno ionizzato 2 volte (OIII appunto). Se prendi quindi una nebulosa ad emissione la cui materia è costituita prevalentemente da ossigeno ionizzato, questa emette molta luce nella frequenza dell'OIII. Usando un filtro OIII puoi quindi eliminare tutte le altre sorgenti luminose dall'inquadratura tranne la nebulosa, che per contrasto ti apparirà come un faro.
Analogamente ci sono i filtri Hbeta (servono ad esempio per vedere la nebulosa testa di cavallo). Invece i classici filtri UHC a banda stretta (da non confondersi con gli UHC-S o UHC-E che invece sono a banda larga), lasciano passare la luce nelle frequenze dell'OIII e dell'Hbeta, avendo quindi due picchi nella banda passante invece di 1 solo.

Fabio


Deduco quindi che come "primo filtro" per il profondo cielo debba orientarsi su un "banda larga", meno specialistico e più versatile... o sbaglio?

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Mauro Consoli
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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 18:16 
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Iscritto il: mercoledì 3 maggio 2006, 9:07
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Località: Savignano sul Rubicone (FC)
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Beh, non necessariamente.
Dipende da cosa vuole farne, che tipo di oggetti vuole osservare, e su quale strumento / che ingrandimento lo intende usare.

C'è da considerare una cosa molto importante: tutti i filtri "filtrano" la luce, chi più chi meno. Ovviamente quelli a banda larga meno, mentre quelli a banda stretta molto di più, quindi non sono molto adatti su un telescopio poco luminoso di suo, oppure ad ingrandimenti molto elevati.

D'altra parte, non ci si può aspettare miracoli da un filtro a banda larga. La visione può migliorare, ma non compariranno mai dal nulla oggetti che senza filtro non sono visibili. Invece con un banda stretta a volte il "miracolo" avviene... :wink:

Fabio

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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 18:27 
Infatti non c'è "una regola"...
oltretutto filtri dello stesso tipo cambiano moltissimo da marca a marca...
col tuo 200 credo che sia auspicabile iniziare con un OIII, e se osservi dalla città potresti prendere un Baader, che è più selettivo...
ma considera che il vero deep si fa da un luogo buio...
in ogni caso, finchè non hai le idee chiare, resta sul diametro di 31,8, che i filtri da 2 pollici costano cari, e se prendi "quello sbagliato" son lacrime per il taqquino...
Per i filtri planetari...
bah... boh... io per ora non ci penserei.
Fatti piuttosto un polarizzato variabile per la Luna, che guardarla con un 200 è un incubo di luce... ;)


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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 18:34 
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Iscritto il: domenica 13 maggio 2007, 21:05
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Come scrisse fede67 "un incubo di luce" in un grosso strumento a bassi ingrandimenti, e fa perdere l'adattamento al buio; ma non e' mai pericolosa. La luminosita' superficiale della luna in piena luce e' inferiore (c'e' di mezzo l'atmosfera) a quella di una qualsiasi spiaggia assolata. Il range dinamico dell'occhio e' eccezionale! Buon divertimento.


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