Il telescopio ha una ben precisa missione : raccogliere più luce di quella raccolta dalla pupilla dell'occhio (6/7mm di diametro al massimo) e convogliarla nella pupilla stessa, insomma è un potenziatore della vista.
Come conseguenza la gran disponibilità di luce permette di ingrandire gli oggetti osservati, se necessario (e quasi sempre lo è).
Una stella, anche la più vicina, è posta ad una distanza tale che il suo diametro diventa irrilevante anche a grandi ingrandimenti, quindi rimane puntiforme, però la raccolta di luce del telescopio ti permette di vedere molte più stelle (quelle di Magnitudine superiore alla 6) che ad occhio nudi non puoi vedere.
In tal modo appaiono belli gli ammassi di stelle che per la maggior parte non vedresti, prova a puntare le Pleiadi o il doppio ammasso di Perseo per rendertene conto.
Ecco allora che M13, un ammasso globulare composto da migliaia di stelle e che ad occhio nudo è appena percepibile come una debole stella sotto un cielo buio di montagna, col binocolo diventa un lievissimo batuffolino, come se fosse una grossa stella sfocata, con un piccolo telescopio diventa una bella macchietta con qualche stella sparsa visibile, con un grande telescopio (200mm di diametro e più) uno vero fiore di stelle distinguibili una dall'altra fino al centro, con un Dobson da 50cm una esplosione di stelle e di luce quasi abbagliante.
Per avere queste visioni occorre diametro e quindi luce, in modo tale da poter ingrandire senza problemi ciò che altrimenti risulterebbe buio ed impastato.
Poi ci sono le nebulose, le nebulose planetarie, le galassie, le stelle doppie dai colori contrastanti (prova Albireo nella costellazione del Cigno e poi dimmi se ad occhio nudo la vedi così).
Certo, puntare una stella a caso porta la maggior parte delle volte ad un risultato deludente, ti ci vuole una bella mappa celeste e tanta buona volontà... mai mollare.
Poi può anche essere che tu abbia sbagliato hobby... ma spero di no.
Cieli sereni !
Alessandro Re