Vi voglio raccontare cosa è successo giovedì notte.
Mi telefona nel pomeriggio un vecchio amico che sarebbe passato a trovarmi in serata.
Questo amico aveva già da tempo espresso la curiosità di "andare a guardare le stelle".
In quattro e quattrotto telefono a Stargazer e organizziamo una uscita "estemporanea" a 1800 metri, alla Terrazza delle Stelle, dato che il cielo sembrava buono.
Caricata una macchina, si parte verso le 20.45 e si giunge in "vetta" alle 21.30 circa.
Gli strumenti a disposizione sono il solito Scopos 66, il binocolone 20x80, un Etx70 della Lidl, il "piccolo dobson" 150/750 ed un vecchio Dob a tubo chiuso 300/1500, da tempo "dimenticato" nel bunker.
La serata non è fredda, il cielo bello limpido, un po' di umidità ma non "drammatica", insomma si prospetta una bella seratina.
Passiamo una decina di minuti a togliere le ragnatele al 300, ricollimarlo (... da zero...) e montargli un Telrad (se vi dico che lo abbiamo montato con dei fazzoletti di carta ed una cinghia elastica da portapacchi annodata ci prendete per pazzi, ma avevo dimenticato il biadesivo...

) , poi si parte.
L'Etx70, allineato con la modalità "faccio tutto da solo" comincia già a fare il "saputello" e come seconda stella ci propone Alioth...
Alioth?
...ma che cavolo di stella è?
Comunque dopo un piccolo battibecco fra Stargazer e l'Etx finalmente i motori dell'altezzoso settantino cominciano a "rombare"...
dico rombare perchè nel silenzio della notte, dove si sentiva solo una poiana che brontolava dal suo nido (forse era un gatto... non me ne intendo di bestie feroci...

) i marchingegni del rifrattorino a pile sembravano una delle telescriventi nella redazione di "Tutti gli uomini del Presidente".
Bene, tutti gli strumenti sono pronti, ben distribuiti sulle piattaforme di cemento del campo di battaglia.
Si parte spiegando al neofita, che d'ora in poi chiameremo Andrea per il semplice fatto che si chiamava Andrea, un po' di cielo coi puntatori verdi (wow, spettacolo, coreografia, altro che i Pink Floyd a Venezia...

) e poi si inizia a "fare sul serio":
si parte da una visione degli ammassi aperti, col classico ed entusiasmante Doppio Persero, visto da tutti gli strumenti, si prosegue con un giro di globulari, poi una carrellata di galassie e galassiette, con una buona mezzora, forse più, passata ad analizzare bene M31 che è una "miniera di sorprese", per poi finire sulle nebulose.
Ognuna di queste fasi, ed ogni oggetto osservato, è stato guardato (guardato è diverso da visto...) con strumenti diversi, sia per dimensione che per schema ottico, e con parecchi oculari diversi, cambiando ingrandimenti e "marca di oculari"; sulle nebulose abbiamo fatto le varie prove con e senza filtri (non molti perchè era ormai davvero tardi...).
Andrea così è stato in grado non solo di padroneggiare in poco tempo con montature dobson, altazimutali e cavalletti, ma anche di capire le reali differenze fra strumenti di diversa apertura, e di diversa qualità a pari apertura (parlo di Scopos Vs Etx70...).
Alla fine saltellava da un telescopio all'altro girando, guardando, spostando come fosse sempre stato un'astrofilo, puntava il binocolo e si aiutava col laser a "trovare" gli oggetti.
Siamo tornati a casa alle due e mezza di mattina (giusto che non volevamo fare tardi...) ed abbiamo dovuto cancellare il sorriso dalla faccia di Andrea con la carta vetrata...
credo che questo sia un ottimo approccio con l'astrofilia, quindi invito tutti, neofiti, curiosi, balconari, gotomani, ad andare almeno una volta coi ragazzi delle varie Associazioni, e a non avere "timori reverenziali" verso i telescopi Dobsoniani che sono davvero semplici da usare (la collimazione del 300 la abbiamo fatta assieme ad Andrea che guardava il puntino rosso del collimatore e dava la direzione come un vecchio lupo di mare...).
Andate, guardate, provate, chiedete di poter usare un telescopio, non limitatevi a guardarci dentro.
Vi assicuro che una notte passata così vale mille libri, riviste ed articoli in Internet...
PS: azz... ho sbagliato sezione... mi sembrava di essere in neofiti...
