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 Oggetto del messaggio: Pupilla d'uscita e Diametro Obiettivo
MessaggioInviato: domenica 26 agosto 2007, 15:40 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2007, 15:48
Messaggi: 380
Posto che la pupilla d'uscita è il rapporto tra il diametro dell'obiettivo e gli ingrandimenti, e considerato che è inutile avere una pupilla d'uscita maggiore della pupilla del nostro occhio (7mm nei giovani e diciamo... 5mm in età avanzata, o non perfettamente adattata al buio)
si avrebbe ad esempio:

Newton 250mm a 50x ( focale 1200 - oculare 24mm) : PdU= 50
Newton 114mm a 22.8x (focale 500 - oculare 22mm) : PdU= 50

Significa che, accontentandosi di un ingrandimento più modesto nel caso del 114, si vedrebbe con i due strumenti un'immagine di pari luminosità?

Vorrebbe anche dire che se interessa in particolare "amplificare" la luminosità di un soggetto piuttosto che avere forti ingrandimenti non ha troppo senso rincorrere grandi aperture?

Fin qui la teoria. Ma in pratica?
Esistono disegni ottici che consentano di "amplificare" utilmente la luce oltre il limite sopra citato, consentendo in visuale una ancor maggiore luminosità?


Grazie per la vostra pazienza.

Carlo

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"Quando si parte con l'astronomia tutto sembra abbastanza facile..."
R.B Thompson - B. Fritchman T.


Newton 108 f/4 - Acro 70mm f/10 - Acro 102 f/9.8


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MessaggioInviato: domenica 26 agosto 2007, 18:24 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
Forse volevi dire 5mm non 50 ;-) io la calcolavo dividendo la focale dell'oculare per il rapporto F del tele, ma il risultato non cambia.

La PdU è il diametro dell'immagine formata dal complesso telescopio-oculare quindi , a parità di PdU, sarà più luminosa l'immagine che in 5mm concentra la luce raccolta da un'apertura di 250mm piuttosto che la stessa immagine di 5mm che però è formata dalla luce di un'apertura di 114mm, quindi a parità di PdU l'immagine formata dal diametro maggiore è sempre più luminosa, inoltre i maggiori ingrandimenti permettono di scurire maggiormente il fondo cielo aumentando il "contrasto" tra gli oggetti deboli e la luminosità di fondo del cielo; vorrei aggiungere che questo porta anche alla conseguenza che sotto cieli inquinati è meglio avere un'apertura più grande in modo da poter ingrandire di più e scurire di più il fondo cielo piuttosto che un apertura più piccola, anche se spesso si sente dire esattamente il contrario...

Un altro "mito" da sfatare è , secondo me, la presunta inutilità di oculari che forniscano una PU maggiore di 6 o 7mm perchè ciò comporterebbe una perdita di luce, se da una parte ciò è "scientificamente" corretto, cioè se io ho un Oculare da 30mm su un tele F5 ho una PdU di 30/5=6mm (la max teorica per la mia età) e sfrutto il massimo della luce raccolta dal tele è anche vero che se uso un 40mm, PdU 40/5=8mm perdo si ben 2mm di "luce" ma l'immagine che ho è comunque la più luminosa possibile lo stesso in virtù dei minori ingrandimenti, quindi non ho più l'incremento di luce che avevo , per esempio, passando da un 20mmad un 30mm ma nemmeno ho una confighurazione inutilizzabile, anzi ho probabilmente ( se l'oculare da 70° di aFov) il massimo campo di vista reale possibile in un tele con il portaoculari da 2" :P


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MessaggioInviato: lunedì 27 agosto 2007, 10:42 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2007, 15:48
Messaggi: 380
Sei stato come sempre molto chiaro.

Da qualche tempo continuo a far girare nella testa formule e ragionamenti più o meno intuitivi... sono fatto così, fino a quando non mi torna tutto non smetto di rivedere teorie, descrizioni, formule.

Ricordo che capitò lo stesso quando mi interessavo alla fotografia: un giorno di colpo come una folgorazione. Da quel preciso momento (che ricordo ancora) si chiuse il cerchio, e allora tutto, come un gigantesco puzzle si ordinò come per magia. I concetti apparentemente scollegati tra loro mi apparvero da allora interdipendenti e chiari: focale, diaframma, immagine, tempo di posa, esposizione, profondità di campo, angolo di ripresa, schemi ottici... e da allora non me li dimenticai più perchè li "assimilai".

Ora sta capitando la stessa cosa. C'è sempre qualcosa che mi sfugge e che non torna ( o che rimane nascosta), ma l'impressione è che le nebbie si stanno lentamente diradando.
Aspetto con pazienza e fiducia la prossima... folgorazione. Credo di essere nel posto giusto, e di tutto questo vi sarò sempre grato per la vostra grande disponibilità.


Ciao, Carlo

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MessaggioInviato: lunedì 27 agosto 2007, 10:48 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2007, 15:48
Messaggi: 380
Cita:
inoltre i maggiori ingrandimenti permettono di scurire maggiormente il fondo cielo aumentando il "contrasto" tra gli oggetti deboli e la luminosità di fondo del cielo;


Questo non mi è completamente chiaro: perchè aumenta il contrasto? Intuitivamente la luminosità del soggetto e dello sfondo dovrebbero diminuire di pari entità lasciando il loro rapoporto (contrasto) costante.

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MessaggioInviato: lunedì 27 agosto 2007, 11:05 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16957
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Il fondo cielo ha una emissione pari a tot magn per secondo d'arco quadrato, per cui se hai un campo ampio avrai una luminosità che arriva al tuo occhio molto elevata. Il rapporto fra la luce del soggetto e il fondo cielo è basso anche se la differenza in termini assoluti è elevata.
Se aumenti gli ingrandimenti (diminuendo la pupilla di uscita) ottieni che la luminosità del fondo cielo è minore (minore la superficie inquadrata) per cui, pur aumentando di poco la differenza di luminosità fra il fondo cielo e il soggetto (in termini assoluti) il rapporto varierà sensibilmente. Sulle stelle tale variazione sarà visibile molto più facilmente mentre sugli oggetti diffusi sarà meno evidente fino a un punto nel quale comincerai a perdere la percezione dell'oggetto diffuso in quanto, coprendo quasi tutto il campo di vista, non ti permetterà di notare la differenza con il fondo cielo.

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MessaggioInviato: lunedì 27 agosto 2007, 11:52 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
..e da tutto ciò deriva un'importante considerazione pratica, ogni oggetto debole ha , su ogni diverso telescopio, uno specifico ingrandimento (quindi oculare) che lo mostra al meglio, ogni ingrandimento superiore o inferiore peggiora la visione dell'oggetto, ad esempio sul mio Dob da 10" f5 le migliori osservazioni delle galassie come M51 le ottengo con un oculare tra gli 8 e i 9mm con ingrandimenti intorno ai 150x 8)


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MessaggioInviato: lunedì 27 agosto 2007, 19:28 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
Messaggi: 4096
Tipo di Astrofilo: Visualista
Interessanti le cose che hai detto Vicchio!

Confermo che col mio tele, i 140x che ottengo dall'oculare da 9mm. sono molto versatili e godibili con moltissimi oggetti.

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Stefano
Binocoli: Nexus 100; Vortex Vulture 10x50; Pentax Papilio 6,5x21
Telescopi: Dobson GSO 300 deluxe; WO Zenithstar 66SD


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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2007, 21:01 
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Messaggi: 4101
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Vicchio ha scritto:
sotto cieli inquinati è meglio avere un'apertura più grande

Mi pare un'ovvietà! L'apertura è un vantaggio sotto cieli inquinati tanto quanto sotto cieli bui. Niente di più e niente di meno, la differenza tra le rese è costante.
Vicchio ha scritto:
anche se spesso si sente dire esattamente il contrario...

Mi ha raccontato di aver sentito la stessa idiozia anche il mio amico che si è fatto il Dobson da 40 cm. Vorrei tanto sapere chi se l'è inventata! Sotto lo scadente cielo dei colli euganei, con quel telescopio le galassie si vedono di cacca, ma almeno si vedono!


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MessaggioInviato: lunedì 3 settembre 2007, 14:15 
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Iscritto il: sabato 8 luglio 2006, 13:56
Messaggi: 208
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie Vicchio, interessantissimo. Non lo sapevo.

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Roberto

LightBridge Deluxe 10" (1270-f/5)
ETX 125PE UHTC (1900-f/15)
ETX 70AT (350-f/5)
Oculari Nagler T5 31, Vixen LVW 22, LVW 8, LVW 5, Nagler T6 2,5, LV 40
Filtri Meade Nebular Narrowband, CLS
Sw: Starry Night 6 Pro + varie App su iPad (e un tempo il glorioso Astromist su PalmOS)


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MessaggioInviato: lunedì 3 settembre 2007, 15:32 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
Messaggi: 5153
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Vicchio ha scritto:
anche se spesso si sente dire esattamente il contrario...

Mi ha raccontato di aver sentito la stessa idiozia anche il mio amico che si è fatto il Dobson da 40 cm. Vorrei tanto sapere chi se l'è inventata! Sotto lo scadente cielo dei colli euganei, con quel telescopio le galassie si vedono di cacca, ma almeno si vedono![/quote]

Forse se l'è inventata chi deve pubblicizzare semi-apo/quasi-apo da 60-70-80mm che costano quanto un Dob da 25cm?

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Claudio

"Los que van con prisa, nunca ven el cielo"
Gruppo Astrofili Hipparcos, Roma - http://www.hipparcos.it/
Osservo con:
Principalmente con Celestron C5, binocoli vari, occhio nudo e tutto ciò che si può puntare verso il cielo.


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