ho visto che hai un'equatoriale, le cose sono un po' più complesse che con l'alatzimutale ti copio incollo un testo che mi ero scaricato (c'erano anche delle illustrazioni che così si sono perse...) che faccio prima.
ricorda che devi mettere la montatura in piano (" a bolla") e che devi puntare il nord, possibilmente la polare, dopo aver regolato la latitudine.
Guida all'uso dei "cerchi graduati" delle montature equatoriali per puntare stelle, comete, asteroidi e oggetti deboli.
Dopo avere visto cosa sono le coordinate astronomiche (Vedi l'intervento) poniamoci il problema di puntare un astro di cui conosciamo le coordinate equatoriali. Dovremo utilizzare un telescopio dotato di montatura equatoriale con i cerchi graduati sui quali leggere il valore delle coordinate (in figura un'ottima montatura di questo genere).
Una volta stazionata la montatura (asse polare diretto verso nord e inclinato rispetto all’orizzonte di un angolo pari alla latitudine del luogo), muoviamo il tubo osservando l’indice del cerchio di Declinazione finché non viene a coincidere con il valore della Declinazione dell’astro (nota1).
Ora occupiamoci dell’altra coordinata: l’Ascensione Retta. Tutti i telescopi hanno un cerchio di AR mobile e quindi ogni volta che si osserva è necessario “tararlo”. Punteremo quindi una stella di cui conosciamo l’AR e gireremo il cerchio di AR finché non segna il suo valore.
Una volta eseguita questa procedura, il cerchi del telescopio sono “registrati” (nota2).
Montatura equatoriale con i cerchi per il puntamento degli oggetti.
(cliccare per ingrandirla)
Per puntare un astro basterà quindi allentare le viti degli assi e ruotare il telescopio finché non leggeremo sui cerchi le coordinate dell’astro: se non abbiamo sbagliato niente, l’oggetto cercato sarà, se non nel campo dell’oculare, almeno in quello del cercatore del nostro telescopio (nota3).
Un consiglio: per minimizzare gli errori di puntamento dovuti al cattivo stazionamento della montatura, si utilizzi, come punto di partenza, una stella vicina all’oggetto che vogliamo puntare. In questo modo gli errori saranno dovuti solo all’incertezza della lettura delle coordinate segnate dai cerchi graduati.
Maggiori dettagli sui cerchi graduati e sulla "registrazione" del cerchio di Ascensione Retta nell'intervento su come usare i cerchi di declinazione e ascensione retta dove si spiega anche come regolarsi per puntare gli astri per tutta la notte anche nel caso non si disponga di un moto orario.
Alcuni osservatori trovano utile servirsi di cerchi digitali. Si tratta di piccoli encoder che visualizzano su un display di quanto ruotano gli assi della montatura. Il vantaggio di usare simili encoder sta nel fatto di avere una lettura sempre chiara e precisa degli spostamenti del telescopio. Ovviamente è consigliabile montarli soltanto su montature di una certa qualità.
Personalmente non uso le coordinate e i cerchi graduati per puntare un oggetto se non un pianeta (o una stella) durante le ore diurne, nelle quali mancano evidentemente le stelle di riferimento (a parte il Sole, che infatti viene utilizzato per tarare il cerchio di AR). Di notte, infatti, è sempre possibile utilizzare un buon atlante celeste. Se ad esempio si vuole osservare un pianetino e se ne conoscono le coordinate, basterà riportare la posizione del pianetino sull’atlante e poi puntarlo utilizzando il cercatore.
Infine consiglio i telescopi “robotizzati”, che puntano da soli qualsiasi oggetto, solo ad astrofili evoluti che fanno particolari attività di ricerca (per esempio di Supernovae), poiché mettere in mano ad un neofita un telescopio “che fa tutto da solo” significa togliergli la migliore occasione per conoscere il cielo e imparare a scovarne i tesori attraverso una semplice carta astronomica, che è una delle attività più appaganti della nostra passione.
Nell'Atlante delle Costellazioni sono riportate le coordinate di molte stelle
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