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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Potere risolutivo
MessaggioInviato: martedì 17 aprile 2007, 18:58 
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Iscritto il: lunedì 2 aprile 2007, 9:49
Messaggi: 2415
Località: Grottaferrata (RM)
La formula è: Ris=120/D con D:diametro apertura.

La domanda è: se questa formula è valida sia per i riflettori che per i rifrattori, perche consigliano questi ultimi per separare le doppie se, economicamente parlando, posso salire molto più di diametro con un newton rispetto a un rifrattore?


GRAZIE 10000!!!!

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Mauro Consoli
Newton 200/1000 "improved" & Rifrattore Apo 80/500
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MessaggioInviato: martedì 17 aprile 2007, 19:46 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16955
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Perché nei riflettori c'è un particolare che si chiama "ostruzione"
Questo leggero particolare diminuisce il contrasto che è proprio ciò che serve per osservare le doppie.
Infatti la luce è molto più concentrata in un buon rifrattore rispetto a un riflettore

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MessaggioInviato: martedì 17 aprile 2007, 20:08 
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Iscritto il: lunedì 2 aprile 2007, 9:49
Messaggi: 2415
Località: Grottaferrata (RM)
Renzo_Del_Rosso ha scritto:
Perché nei riflettori c'è un particolare che si chiama "ostruzione"
Questo leggero particolare diminuisce il contrasto che è proprio ciò che serve per osservare le doppie.
Infatti la luce è molto più concentrata in un buon rifrattore rispetto a un riflettore


Quindi poca ostruzione=piu contrasto?

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Mauro Consoli
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MessaggioInviato: martedì 17 aprile 2007, 23:58 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:37
Messaggi: 11761
Località: Bergamo
Tipo di Astrofilo: Fotografo
esattamente
E in un rifrattore l'ostruzione è assente...
:)

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MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2007, 6:56 
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Iscritto il: martedì 8 agosto 2006, 14:51
Messaggi: 226
Ho letto in un articolo che non è prprio così. Sembrerebbe che la differenza di contrasto sia significativa solamente in immagini a basso contrasto (Giove, Marte,..), metre quelle ad alto contrasto (Luna, stelle doppie,...) non è rilevante.
Questo è l'articolo:
http://legault.club.fr/obstruction.html
Vostre considerazioni?

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MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2007, 7:43 
Si, però il senso era secondo me un altro:
per capirci, non esiste uno strumento come il mio 66, che ha appunto un'apertura di soli 6,6 centimetri, che renda una nitidezza come appunto un rifrattore...
per avere le stesse "prestazioni" con uno specchio ostruito si deve salire parecchio di apertura...
credo poi sia palese che ad occhio nudo, a pari apertura "decente", sia praticamente quasi impossibile accorgersi della differenza fra un'ostruzione del 20% ed una del 33% guardando un oggetto che sia sufficentemnte luminoso come la Luna o Giove o Saturno...


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MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2007, 8:14 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16955
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Sicuramente la differenza di contrasto la noti proprio in quegli oggetti che sono poco contrastati di natura (è la differenza fra vedere o non vedere). Su oggetti ad alto contrasto la differenza è meno percettibile ma.... sulle doppie, e per altri motivi, si torna a notare.
Il motivo principale (che poi è comunque quello che riporta al concetto di contrasto) è che un oggetto ostruito, per fenomeni di diffrazione, distribuisce una quantità maggiore della luce che percepisce sugli anelli di diffrazione.
Un telescopio non ostruito racchiude quasi tutta la luce nel cono principale e la parte restante va quasi tutta nel primo anello di diffrazione con una pendenza abbastanza netta.
Uno ostruito distribuisce la luce anche al di là del primo anello di diffrazione ma, inoltre, anche fra anello e anello.
Con il risultato che due doppie strette possono essere separate proprio grazie al "buco" che c'è fra la stella e il primo anello di diffrazione mentre con un telescopio ostruito la luce diffusa non lo consente.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro perché rileggendomi, non ne sono più così sicuro.

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MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2007, 8:25 
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Iscritto il: martedì 8 agosto 2006, 14:51
Messaggi: 226
Quindi sostanzialmente l'articolo, che fra l'altro sembra essere ben descritto e documentato con dati, fa riferimento alla differenza fra ostruito e non senza pero`prendere in considerazione gli effetti negativi della diffrazione!

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MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2007, 8:58 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Gli effetti della diffrazione li illustra. Infatti fa vedere i dischi di Airy (teorici) di strumenti ostruiti e non.
Non approfondisce il discorso delle doppie.
E si torna al discorso che facevo io .
Hai una curva di luce ben stretta con un picco secondario abbastanza distanziato. (telescopio non ostruito)
Hai una curva con un picco più basso e con un secondario più ampio e rilevante.
Una stellina molto vicina (al limite della risoluzione per cui che ricade molto vicina al primo disco di Airy) può, a seconda che lo strumento sia ostruito o meno, rimanere annegata nella luce e non essere visibile, anche in considerazione che la stessa campana di luce l'ha la stellina stessa che avrebbe un picco molto più debole nella parte centrale

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MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2007, 12:28 
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Iscritto il: martedì 30 maggio 2006, 12:10
Messaggi: 332
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
Scusate, però il fatto che l'ostruzione generi visibili anelli di diffrazione secondari, non dovrebbe addirittura aumentare la visibilità della natura doppia di una stella, incrementando la classica figura a otto?
Magari peggiora la vera e propria separazione, ma la natura doppia della stella dovrebbe essere evidenziata altrettanto bene.
Mi pare che addirittura che ci sia una scuola di pensiero che sostiene che per stelle doppie leggermente oltre il potere risolutivo del proprio telescopio è meglio avere l'ostruzione perchè proprio gli anelli secondari rendono evidente la natura doppia attraverso la figura a otto.


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