ciao,
è il mio primo post in questo forum, dopo aver letto molto e aver trovato tante informazioni in merito alla mia "iniziazione", mi sorge comunque un dubbio piuttosto serio.
Premetto che sul cielo sto imparando a capire le cose, ho acquistato un "piccolo" dobson e sto iniziando ad avere le mie soddisfazioni. Il forum in questo campo mi da e mi ha dato tanto.
Nasce però in me un problema in merito all'osservazione terrestre: lavorando come fotografo mi è stato chiesto di fare dei rilevamenti sui selvatici, non sto qui a tediarvi su tutto il processo, mi limito a dirvi che le foto saranno fatte con fototrappole e che per il visuale sono state create delle postazioni fisse con strutture manfrotto per l'osservazione, a circa 500/700 metri di distanza dai punti "caldi".
Fin qui tutto bene, se non che al momento di acquistare uno strumento che permetta a me di osservare fisicamente sono entrato in una sorta di oblio. Ho iniziato e attualmente posseggo un Vanguard Endeavour 82ED, dove però a 60x non ho una luminosità e un dettaglio sufficiente per arrivare ai miei scopi. Devo trovare una soluzione "definitiva", considerando che il budget è limitato (questo lavoro lo faccio come volontario, quindi non comprerò un APM 100 o simili, purtroppo). In rete e anche qui nel forum ho trovato chi dice che un APO da 100mm è il massimo che posso scegliere, altri che osannano la visione terrestre con un C5, altri il Mak 90, altri ancora che mi dicono che serve un binocolo almeno da 70mm e così via.
Quindi per tagliare la testa al toro ho deciso di rompere le scatole a tutti voi dettagliandovi i miei parametri e sperando che possiate avere la pazienza di aiutarmi

Ecco quindi il tutto, sperando di darvi tutti i dati salienti:
- necessito di risoluzione e luminosità sufficienti a distinguere il piumaggio/pelliccia dei selvatici a circa 500/700 metri, con un ingrandimento di 60/80x minimo.
- trasportabilità nei limiti della decenza, devo fare a piedi un paio di km con uno zaino, ma il problema vero sarebbe la collimazione che non vorrei avesse problematiche, nel qual caso servirebbe uno strumento collimabile poi in loco.
- seeing non dei migliori, anche se in 9 su 11 postazioni abbiamo un lago tra l'osservatore e i selvatici.
- altezza degli spot circa 500 metri slm.
- apertura....trovo spesso chi dice che in terrestre non ha senso andare oltre gli 80 mm per via della turbolenza, questo vale anche se sono in relativa "vicinanza" con l'oggetto da osservare?
- un catadiottrico (Mak o SC) da 102 o da 127, è vero che spingerebbe di più con gli ingrandimenti "teorizzabili", ma fermo restando gli 80x che mi servono e considerando l'ostruzione e il valore f.10 circa, in cosa guadagnerei rispetto ad uno spotting APO da 100mm?
- torretta binoculare su catadiottrico? aumenta ancora la lunghezza focale, quindi comfort di visione ma perdo ulteriormente in luminosità, giusto?
- binocolo angolato: potrebbe essere una buona idea per la raccolta luce e la tridimesionalità, ma dopo i 50x la collimazione tiene? 70mm equivalgono davvero alla luce di un rifrattore 100mm? alcuni dicono che a 50x su binoculare "corrispondono" a livello di percezione 80x su monoculare, realtà o mito?
- ultimo ma non banalissimo: un eventuale specchio da 127 potrebbe essere notato dagli animali ad una distanza simile? 500 metri non sono tanti per un lupo.
Ok ho finito. Non so come ringraziare chi avrà la pazienza di leggere tutto il papiro e soprattutto che mi darà un parere motivandolo, perchè, detta francamente, questa cosa mi sta davvero stressando

Una buona serata a tutti.
Marco