Ogni tanto su Facebook pubblicizzano piccoli telescopi o monocoli ad ingrandimenti spaziali, ultimamente la cosa sta riprendendo lasciandomi scandalizzato quando leggo di un monocolo da 40 mm il cui zoom va da 10X (e qui va bene) a 300X (assurdo!) o peggio ancora, un altro monocolo da 52 mm capace di, udite udite, 1000X (anni fa, nella rivista "Orione", Walter Ferreri aveva detto che aveva usato qualche volta il potere di 1000X sul rifrattore Morais dell'osservatorio astronomico di Torino che ha l'obbiettivo di 42 cm .......). E' vero che negli anni '80 era la politica delle ditte che vendevano telescopi, io avevo comprato nel 1983 il Konus Hydra (rifrattore 60/700) capace di 234X (inutili anche per esperienza diretta). Su Facebook sono intervenuto direttamente . Le riporto anche qui nella sezione "Neofiti" in quanto la maggior parte delle persone digiune di astronomia e relative osservazioni crede che l'ingrandimento sia la cosa più importante (se non l'unica), lo strumento in questione è il monocolo da 40 mm detto sopra.
Io sono un laureato in fisica e appassionato da anni di astronomia. L'ingrandimento massimo che un telescopio può mettere non deve andare oltre le 20-25 volte il diametro della lente principale (l'obbiettivo) in centimetri, quindi tra 80X e 100X per un telescopio dalla lente di 4 cm (o 40 mm). 300X per lo strumento proposto sono decisamente sproporzionati ed inutili. Ad ingrandimenti maggiori non si vede di più per limiti che impone l'ottica ondulatoria, poi l'immagine ad un certo punto diventa troppo scura e mal definita, anche per questo non ne vale la pena di usare ingrandimenti sproporzionati per un qualsiasi strumento ottico. 300X sono possibili con uno strumento che abbia l'obbiettivo di almeno 12 cm e una focale di almeno 1,5 m per ridurre a livelli trascurabili l'aberrazione cromatica, altrimenti non se ne parla. Contrariamente a quanto pensano i più, l'ingrandimento non è importante, lo è invece e molto il diametro dell'obbiettivo da cui dipende il potere risolutivo (che, in secondi d'arco è dato dalla relazione P = 120/D, con D diametro dell'obbiettivo in millimetri): più grande è l'obbiettivo maggiori particolari si vedono, allora ha senso usare un certo ingrandimento per sfruttare tutte le sue potenzialità teoriche, ma sempre col limite detto sopra.
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