Il testo riportato è la base dell'osservazione planetaria di pianeti particolarmente luminosi, ma non dice di abituare l'occhio alla luce (l'occhi ci si abitua quasi istantaneamente, a differenza dell'adattamento al buio che richiede almeno 20 minuti) ma dice di utilizzare una fonte di luce (come ad esempio un illuminatore da oculari con reticolo) per "schiarire" il campo attorno al pianeta, quindi ridurre
convenientemente il contrasto quando si osserva il pianeta a sera inoltrata (cielo molto scuro) e questo è eccessivamente luminoso, casi tipici sono Venere e Giove, ma anche in misura minore Mercurio e Saturno; infatti ad esempio Venere è sempre meglio osservarlo all'imbrunire subito dopo il tramonto col cielo ancora chiaro per evitare che la luce eccessiva "affoghi" i dettagli (spesso Venere e Giove si osservano senza problemi anche in diurno... magari non a mezzogiorno, però

), quindi se si osserva a sera inoltrata è appunto consigliato "schiarire" il campo attorno al pianeta tramite una fonte luminosa artificiale.
In breve se vi piantate una lampada negli occhi e dopo qualche minuto osservate Venere nel cielo nero vedrete comunque poco.
EDIT:
Ho riletto meglio la parte, scusate ho sbagliato riferimento, qui indica che per il disegno e per l'osservazioni hi-res, per mantenere una pupilla oculare ridotta (intorno ai 3 mm ) la quale è piu o meno il diametro migliore in cui si riducono al minimo le aberrazioni naturali dell'occhio e meglio avere una fonte luminosa bianca e non rossa come si usa nelle osservazioni deep.
Riguardo le stelle a stella (scusate il gioco di parole), fai questo benedetto star test così da verificare univocamente dove sta il problema, se nell'obiettivo, nel diagonale, nel (o negli) oculare/i o nei tuoi occhi (in questo caso osserva sia col destro che col sinistro per vedere se cambia qualcosa).