Salve:
Ho visto in ritardo questo interessante topic, del quale confesso subito di non aver letto le....34 pagine intermedie, passando direttamente al sunto finale, abbastanza rappresentativo del nocciolo della questione.
Cita:
La domanda "come osservare" ha risposte semplici e fin troppo ovvie. E' la domanda che viene dopo, "che cosa si vede" che ha risposte disarmanti. Si vedono stelle doppie, Pianeti e amassi aperti (male). Fine. Gli oggetti di Messier non si vedono nemmeno tutti e quelli che si vedono sono solo pallidi fantasmi.
Dove si potrebbe vedere una galassia con spirali, si vede solo un nucleo sfumato, dove si potrebbe vedere un intrico di filamenti, nubi oscure e quant'altro si vede un chiarore o nemmeno quello. Si possono scovare tutte le tecniche di sopravvivenza possibili e immaginabili ma la sostanza non cambia. Non mi ricordo se l'ho già scritto: questa è M42 da un cielo buono e da uno sub-urbano (immagina quello urbano).
http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... t/all/vc/1
Premetto la mia simpatia per Spock, un po perchè la sua tesi ha il sapore di una sfida, e la sfida mi ha sempre interessato, poi perchè non tutti hanno la possibilità di spostarsi per fare astronomia, e non è detto che chi non abbia tale possibilità sia tagliato fuori.Io sono anni che osservo da Roma, ed attualmente lo faccio ancora, anche se, come saprete, le mie non sono osservazioni visuali, ma CCD.
Non mi trovo, comunque,pienamente d'accordo con quanto dice Xeno nelle parole che precedono, anche se evidentemente si riferisce alle osservazioni visuali che, tra l'altro, sono ormai confinate alla sola astronomia amatoriale, dato che le osservazioni professionali vengono da tempo effettuate con sensori allo stato solido.
Potrei a questo punto fare divagazioni chilometriche ed escursioni senza fine sul tema, ma preferisco sintetizzare in poche parole il mio pensiero circa le cd. osservazioni urbane: mentre è vero che alcuni oggetti deboli di vasta estensione angolare siano quasi del tutto negati all'osservatore visualista, altri, quelli più piccoli, possono essere osservati con l'aiuto di sistemi di filtratura adeguati al tipo di inquinamento luminoso.Un esempio calzante è quello delle nebulose planetarie e di alcune galassie di adeguata luminosità.
Le cose cambiano, invece se si sostituisce all'occhio un sensore CCD.Con l'aiuto di un buon filtraggio , che tagli la radiazione indotta dall'inquinamento ed esalti quella dell'oggetto, si possono letteralmente fare miracoli, per non parlare poi delle osservazioni in bande esotiche (IR e UV vicini) nelle quali l'inquinamento non conta, o conta molto poco.Posso dire che non c'è stato oggetto deep sky che io non abbia ripreso da Roma, che è una delle località a più alto tasso di inquinamento luminoso.A questo punto introduco una piccola disgressione:
Se è intenzione di fare belle immagini,dai colori saturi e dal fondo cielo scuro,di solo valore estetico, allora la città non è il posto adatto: ma se, invece si vogliono effettuare riprese di un certo valore scientifico che abbiano quindi il carattere della sistematicità, allora anche la città va benissimo: si pensi alla ricerca di SN in galassie piccole e concentrate ed alla fotometria di variabili dei vari tipi.Per non parlare poi di indagini su oggetti sofisticati, quali Quasars, Blazars e AGN,stelle doppie strette, visibilissimi, con strumenti e focali adeguati, anche dalle città.
Concludendo, esorto Spock, se non ha per ora altre possibilità, a proseguire tutte le osservazioni che più lo aggradano, anche se povere e non completamente appaganti:il vero motore di tutto ciò non è la ricompensa in termini di visibilità, ma la passione, il semplice fatto della ricerca , di percorrere sentieri diversi o, meglio, sconosciuti.