Secondo me sono utili entrambi.
Con il Cheshire si verifica più facilmente l'ortogonalità del sistema (focheggiatore/secondario/primario), in condizioni di luce.
In particolare rispetto al laser (dot, non so gli olografici non li ho mai visti in azione...) consente di sistemare anche il secondario, meglio del portarollino forato, perché (almeno io) col laser non so dire se il secondario sia centrato.
Il laser invece è più comodo per regolare il primario (soprattutto per chi, non avendo gli "RP", deve stare sulla culatta invece che all'oculare

) in quel caso il laser, soprattutto quelli con la finestrella a 45°, secondo me sono estremamente comodi e rapidi (a patto di aver già sistemato il secondario, ovviamente).
Ho visto che non l'avete ancora citato, ma il problema della collimazione del laser (parlo sempre del dot-type) viene risolto, o quantomeno molto attenuato, dall'uso congiunto di una barlow, che diverge i raggi luminosi e quindi invece di un punto proietta un fascio di luce, restituendo l'ombra del disco (centro del primario) da "centrare", che dovrebbe essere molto meno soggetto al problema della citata collimazione dello strumento.
Ovviamente, la cosa migliore da fare dopo i precedenti passaggi è collimare finemente sulla stella (e forse alle volte ricollimare su una stella vicina alla zona che si intende puntare, per correggere flessioni e spostamenti degli elementi ottici).
Io li vedo in definitiva complementari, non sostitutivi.
imho.