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MessaggioInviato: giovedì 29 novembre 2007, 9:35 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
Andrea, premesso che NON sono un esperto e NON ci capisco nulla di formule , vorrei permettermi di riportare la mia esperienza personale di Astrofilo (vorrei osare addirittura chiamarlo "consiglio" ma vista la precisione di certi bilancini con cui vengono pesate le parole preferisco non osare) quindi le mie parole hanno il valore che hanno, cioè uno scambio d'informazioni tra utenti/clienti non supportate nè supportabili con mirabolanti e criptiche formulone nè con disquisizioni più alla portata di chi gli strumenti li fà e li vende pituttosto di chi semplicemente li usa, parlo così non per polemico contro nessuno ma solo perchè PER ME lo strumento è un MEZZO e non un FINE, tutto qui.

Pagato il tributo al disclaimer e alla mia congenita vena polemica eccoci allo strumento: il rifrattore SkyWatcher 120/1000 f 8.3 (preso da TeleskopService) montato sulla EQ5 motorizzata, degli strumenti che ho avuto è quello che più utilizzavo nel modo che dici tu, fuori dal garage e in postazione nel giardino per vedere quello di bello che c'è da vedere stasera!

Dal giardino di casa, abbastanza inquinato, ci ho visto le nebulose del Sagittario, le Montagne e le Rime della Luna, gli anelli e le bande di Saturno, i colori delle doppie più spettacolari, indimenticabili visioni del Doppio Ammasso del Perseo e delle Pleiadi, insomma un ottimo tuttofare in grado di mostrarti tutto il catalogo Messier , al tempo stesso economico ma performante, molto di più di quanto avessi letto sui test dei "Guru" italiani e invece in sintonia con quanto avevo letto su Forum stranieri come CloudyNights, oggi dovrebbero venirlo a prendere (l'ho già venduto da tempo, manca solo il ritiro) e lo vedo partire a malincuore (ma andrà in buone mani) l'ho sacrificato ad una scelta di semplificazione: 6 telescopi erano troppi per me, ero arrivato ad avere due newton da 8" e 10", un Mak da 127mm, rifrattori da 70-80 e 120mm e vari binocoli da 90mm in giù, vederli lì a prendere polvere mi faceva star male...

Un acromatico da 120mm f 8.3 ha un potere di raccolta luce e risolutivo adeguato al costo richiesto e alle esigenze osservative di un Astrofilo 'gnurante come me :lol:

Sperando che inoltre possa esserti utile come lo è stata per me ti posto anche la tabella tratta dal Libro dei Telescopi di W.Ferreri

http://forum.astrofili.org/userpix/913_Tabella_confronto_telescopi_2.jpg

tieni però presente che per "acromatici" credo che l'autore si riferisca a tubi con i rapporti "classici" quindi lunghi, mentre il 120mm di cui parlo è al di sotto di tale limite però ad un loivello condsiderato da alcuni ancora filtrabile ( e anche secondo me ) in accordo con quest'altra tabella:

http://forum.astrofili.org/userpix/913_CAratiochartachro1_1.jpg

Sperando di esserti stato d'aiuto.....

Alex


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MessaggioInviato: giovedì 29 novembre 2007, 10:06 
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Iscritto il: venerdì 23 giugno 2006, 13:32
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Vicchio ha scritto:
Sperando che inoltre possa esserti utile come lo è stata per me ti posto anche la tabella tratta dal Libro dei Telescopi di W.Ferreri

http://forum.astrofili.org/userpix/913_Tabella_confronto_telescopi_2.jpg


Che non capisco è perchè un SCT di 35cm sarebbe uguale a un Newton di 40cm sui pianeti? Certo, il SCT ha una focale più lunga. Ma invece il Newton ha un ostruzione di solo 15-18% contro 35% per il SCT. E resta la differenza in apertura... :?:

Ho confrontato il mio Nexstar 8 (F/10) a un Vixen SS200 (F/4 - ogni 20cm) e il Vixen vinceva sempre. Le dettaglie erano più chiare e nitide.

Ciao!

Peter

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MessaggioInviato: giovedì 29 novembre 2007, 16:36 
beh.. un sc da 35 cm è un buon strumento planetario quando il seeing è PERFETTO.
Normalmente comunque un newton a f.6 gli è superiore.

Paolo


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MessaggioInviato: giovedì 29 novembre 2007, 18:53 
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Iscritto il: domenica 13 maggio 2007, 21:05
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Non so quando e' stato pubblicato questo libro, ma parla di "milioni di lire", e qualche anno fa le "condizioni medie" che cita Ferreri erano molto diverse dalle condizioni medie che abbiamo noi oggi.


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MessaggioInviato: giovedì 29 novembre 2007, 19:06 
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Interessante la tabella, Alex, anche perchè il confronto è bello tosto :)

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MessaggioInviato: giovedì 29 novembre 2007, 20:42 
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Il libro è di vent'anni fa e anche di più, ma non ho trovato nessun'altro che abbia messo nero su bianco una tabella del genere, devo dire che mediamente ho trovato che non è del tutto campata in aria, con i distinguo e i "se" e i "ma" del caso per quello che ho visto io funziona... nel senso che non è nè Bibbia nè Vangelo ma come linea guida rende molto bene l'idea.


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MessaggioInviato: venerdì 30 novembre 2007, 0:03 
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Il mio commento era in risposta a Peter, oggi con le condizioni *medie* che abbiamo in italia (non quelle poche nottate all'anno di grazia) un newton da 40cm non e' assolutamente penalizzato rispetto a uno SCT da 35 tutt'altro. Anzi, semmai e' un newton da 30cm che per tante notti all'anno da' del filo da torcere all'sc da 35. Mentre in effetti vent'anni fa e oltre - e Vicchio conferma la data di pubblicazione - c'erano un buon numero di nottate in cui, da localita' osservative qui in italia, l'ostruzione era un *vantaggio* e non un *handicap*. Di sicuro questo ha contribuito all'alluvione di strumenti ostruiti in tutte le fasce di prezzo sul mercato dell'usato, e anche alla scelta di produttori prestigiosi - un nome per tutti takahashi - di lasciar perdere le loro, seppur meravigliose, linee produttive SC e di orientarsi per le lunghe focali "a specchi" verso cassegrain classici, dall-kirkham, e naturalmente newton.


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MessaggioInviato: venerdì 30 novembre 2007, 8:30 
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Mi scuso , ma ho controllato e ho visto che il libro è più recente ( anche se non di molto) infatti è del 1989 quindi risale a 18 anni fà.

Sempre sul libro di Ferreri ho letto che il potere risolutivo PR=120/D (in mm) noto come limite di Dawes si riferisce alle stelle doppie e indica la separazione minima distinguibile come un filetto nero tra le due, per l'osservazione di un dettaglio puntiforme, specie se ben contrastato (penso ai dettagli lunari) , tale limite vale lo 0,4 del PR di cui sopra e per dettagli filiformi come la Cassini anche lo 0,2 a tal proposito l'autore menziona anche Lowell che usò prorpio questa argomentazione a proposito della questione dei Canali Marziani.

I valori inidcati dalle formule sono teorici e vanno presi come tali, riferendosi ad un obiettivo perfetto.


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MessaggioInviato: venerdì 30 novembre 2007, 10:47 
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daniela ha scritto:
Il mio commento era in risposta a Peter, oggi con le condizioni *medie* che abbiamo in italia (non quelle poche nottate all'anno di grazia) un newton da 40cm non e' assolutamente penalizzato rispetto a uno SCT da 35 tutt'altro. Anzi, semmai e' un newton da 30cm che per tante notti all'anno da' del filo da torcere all'sc da 35. Mentre in effetti vent'anni fa e oltre - e Vicchio conferma la data di pubblicazione - c'erano un buon numero di nottate in cui, da localita' osservative qui in italia, l'ostruzione era un *vantaggio* e non un *handicap*. Di sicuro questo ha contribuito all'alluvione di strumenti ostruiti in tutte le fasce di prezzo sul mercato dell'usato, e anche alla scelta di produttori prestigiosi - un nome per tutti takahashi - di lasciar perdere le loro, seppur meravigliose, linee produttive SC e di orientarsi per le lunghe focali "a specchi" verso cassegrain classici, dall-kirkham, e naturalmente newton.


Hmmm... Non posso immaginare che un ostruzione centrale può essere un vantaggio. Quando diaframma un tele per diminuire l'effetto del seeing, è sempre fatto al lato dell'ostruzione, no? Inoltre, i specialisti pianetofili che osservono con un Newton sempre riducono il loro secondario al minimo campo illuminato per loro primario/focale. Così hanno spesso un ostruzione sotto 15%!

Ciao!

Peter

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MessaggioInviato: venerdì 30 novembre 2007, 15:13 
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Peter ha scritto:
daniela ha scritto:
Il mio commento era in risposta a Peter, oggi con le condizioni *medie* che abbiamo in italia (non quelle poche nottate all'anno di grazia) un newton da 40cm non e' assolutamente penalizzato rispetto a uno SCT da 35 tutt'altro. Anzi, semmai e' un newton da 30cm che per tante notti all'anno da' del filo da torcere all'sc da 35. Mentre in effetti vent'anni fa e oltre - e Vicchio conferma la data di pubblicazione - c'erano un buon numero di nottate in cui, da localita' osservative qui in italia, l'ostruzione era un *vantaggio* e non un *handicap*. Di sicuro questo ha contribuito all'alluvione di strumenti ostruiti in tutte le fasce di prezzo sul mercato dell'usato, e anche alla scelta di produttori prestigiosi - un nome per tutti takahashi - di lasciar perdere le loro, seppur meravigliose, linee produttive SC e di orientarsi per le lunghe focali "a specchi" verso cassegrain classici, dall-kirkham, e naturalmente newton.


Hmmm... Non posso immaginare che un ostruzione centrale può essere un vantaggio. Quando diaframma un tele per diminuire l'effetto del seeing, è sempre fatto al lato dell'ostruzione, no? Inoltre, i specialisti pianetofili che osservono con un Newton sempre riducono il loro secondario al minimo campo illuminato per loro primario/focale. Così hanno spesso un ostruzione sotto 15%!

Ciao!

Peter


Beh penso che chi ha mandato su Hubble Space Telescope non siano proprio dei cretini a mandare un tele con ostruzione molto grande! Con cui fanno anche hires, mica soltanto wide field. Certamente l'ostruzione e' un vantaggio, perche' diminuisce il diametro del disco di Airy, e di qui le formule che citava Walter Ferreri. Il problema del telescopio comprato da noi (non di quelli che vanno in orbita o almeno su un altopiano desertico) e' che il seeing e' cattivo per una grossa percentuale delle nottate. Se il seeing e' cattivo, ovviamente parliamo di uno strumento gia' abbastanza grosso 25-30-40-50cm, sotto non ha senso fare un rc, il disco di airy e gli anelli di diffrazione non sono una "bella figura nitida" ma il primo anello "tocca" il disco di airy spesso o sempre, e il primo anello in questi schemi ottici contiene parecchia luce (piu' di un newton) e i vantaggi di cui sopra, vanno a farsi friggere. Quindi oggi sono in pochi fra gli amatori, ad avere localita' osservative dove l'ostruzione e' un vantaggio, ma effettivamente i cieli in italia 20-25 anni fa erano molto migliori (a parte l'IL che e' un disastro ulteriore...). Il che fra l'altro spiega perche' i rifrattori sotto queste condizioni sono ancora piu' avvantaggiati dei newton. Ciao! Daniela


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