xenomorfo ha scritto:
Ma tu vivi nel Nord Est, ai bordi di una città di 100.000 abitanti. Con 10 km hai un cielo di classe Bortle 5. In mezz'ora Bortle 4. In un'ora Bortle 3. Se proprio vuoi strafare in tre ore sei a Emberger Alm, 21.80 Bortle 2.
Non confondere densità abitativa con densità urbana. E' vero che in certi posti degli USA ci sono milioni di persone ma non vuol dire che allo stesso modo ci sia necessariamente un cielo pessimo. Loro pagano una forte luminosità anche con una scarsa densità abitativa, ma da noi a volte è peggio. Loro comunque hanno grandi spazi e per loro abitudine farsi un 300km non è neanche viaggiare, ma farsi una gita fuori porta. Per noi invece 300km significa attraversare 2-3 regioni ed è faticoso a causa dei nostri trasporti pubblici assurdi e delle nostre infrastrutture obsolete, per cui anche 10km per recarsi al lavoro sono un grosso problema.
Ormai esiste una città lineare che inizia a Torino e attraversa tutta la pianura padana, in particolare ai piedi delle Alpi, fino a Trieste. Sono rarissimi i posti in cui non si vedono edifici all'orizzonte. Il problema nostro è che le luci parassite provengono da edifici e attività che di notte sono prive di persone, ad esempio capannoni industriali-artigianali, centri commerciali, stadi etc...illuminati a giorno da potenti fari. Stiamo consumando il territorio costruendolo senza sosta...
Non la vedo tanto diversa la situazione USA che descrivi da una tipo il triangolo Mestre-Padova-Treviso, l'hinterland torinese e milanese, l'asse Udine-Pordenone-Gorizia , Milano Bergamo, etc...
Ovviamente non possiamo pretendere che il mondo faccia delle leggi per cambiare tutte le lampade in giro solo perchè un piccolo gruppo di persone ogni tanto mette in stazione un telescopio. Invece un motivo per farlo potrebbe essere il costo dell'energia elettrica...ma anche questo è superabile: i miei vicini hanno un precisissimo e fastidioso (per le mie osservazioni) lampione ad energia solare, ad esempio.
Concordo comunque che l'astronomia urbana, in alcuni posti del mondo, è diventata una necessità la cui alternativa è non osservare affatto. O altrimenti recarsi in montagna.