Quell'elenco descrive in generale vantaggi e svantaggi dei telescopi maksutov. Riguardo agli svantaggi, stai tranquillo: essi sono sostanzialmente quasi inesistenti nel MAK 90, in virtù delle sue dimensioni davvero ridotte.
In pratica:
1) il menisco è quella grossa lente che chiude il tubo anteriormente, il cui peso considerevole sbilancia il tele in avanti.
2) avrebbe dovuto scrivere ''tempi di acclimatamento lunghi''. Tutti i telescopi danno il meglio quando la loro temperatura si è stabilizzata a quella esterna; questo a causa sia delle microdilatazioni dei materiali (specchio, lenti, tubo), sia delle turbolenze d'aria calda/fredda all'interno del tubo, che generano immagini tremolanti.
Va da sé che i telescopi a tubo chiuso, come i catadiottrici, abbiano tempi di acclimatamento più lunghi rispetto ad esempio ad un Newton di pari diametro. Nel tuo caso però stiamo parlando di un tele piccolino e dunque il problema praticamente non si pone. E' chiaro comunque che se dai 20° in casa, porti fuori il tele a 4-5°, anche il tuo makkino avrà bisogno di una decina di minuti, prima di dare il meglio ad ingrandimenti spinti.
Inoltre sarà bene costruire un paraluce lungo almeno una quindicina di cm, per evitare che il menisco si appanni velocemente con l'umidità della notte.
3) mi pare semplice: salendo di diametro, un buon maksutov comincia a costare parecchio.
4) nel centro della faccia interna del menisco è ricavato lo specchietto secondario. Ovviamente quell'area rimane ostruita e, rispetto ad un rifrattore (il cui obiettivo è completamente libero al passaggio della luce) questa cosa fa perdere un filo di definizione alle immagini. Ma stai tranquillo, queste sono menate da puristi. Guardando nell'oculare non ti accorgerai di nulla.
