durante il viaggio di rientro, mi sono divertito a ricavare la formula

Salvo errori, è:
deltaFok = d*(1-n21/(sqrt(1
+(1-n21^2)/FR^2)))
Allegato:
CodeCogsEqn (2).gif [ 2.5 KiB | Osservato 1975 volte ]
dove:
deltaFok è lo spostamento del focheggiatore,
d è lo spessore del filtro,
n21 è l'inverso di n12, cioè dell'indice di rifrazione relativo del "vetro" in aria (per esempio 0,6),
FR è il rapporto fra lunghezza focale e diametro ottica (quindi è un valore >1),
Come si vede dalla formula, per rapporti focali normali , quindi FR>5 o più, la formula si semplifica in
deltaFok = d*(1-n21)
quindi lo spostamento del focheggiatore è meno della metà dello spessore del filtro.
Un aspetto particolare di cui mi sono reso conto e che non sapevo, però, è che siccome la formula vale per ciascuno dei raggi che provengono dall'ottica, specchio o lente che sia, raggi che arrivano con angoli di incidenza diversi saranno focheggiati ad una distanza leggermente diversa.
Facciamo un esempio estremo ma plausibile per capire di quanto: strumento f/2 con filtro da 1mm di spessore:
la differenza di fuoco fra un raggio parassiale (con angolo di incidenza prossimo allo 0) e uno più esterno sarebbe di ben 0.0
8mm! Sembra poco, ma su un comune CCD a quei rapporti focali la precisione messa a fuoco è di una decina di micron.
Insomma si creerebbe una sorta di caustica...
Per fortuna già in un f/3 questo non è più un problema perché lo spostamento è
quasi uguale alla zona critica di fuoco, quindi nella realtà è difficile rendersene conto.
Insomma, o ho sbagliato qualcosa o mi sono appena reso conto che i filtri creano qualche problema su strumenti super aperti...
edit: corretto errore nella formula, ma nella sostanza non cambia nulla