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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 26 dicembre 2009, 21:27 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
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Supponiamo che voglia fare qualche foto di oggetti al di fuori del sistema solare (diciamo quelli più "facili") con il mio Nexstar 6 usando la montatura computerizzata altazimutale in dotazione (oltre ad un bel riduttore di focale):


- quale sarebbe il limite temporale oltre il quale si manifesta la famigerata "rotazione di campo"?
- è possibile allungare il tempo di esposizione utilizzando l'autoguida (sempre con l'altazimutale)?
- vale la pena acquistare un derotatore di campo, visto che non mi pare costi pochissimo?

Grazie a chi avrà la cortesia e la pazienza di rispondere ai miei quesiti.


Ciao:
Secondo me, se vuoi divertirti a fare qualche tentativo con la minore spesa possibile dovresti:

1- lasciar perdere la ripresa in altazimutale, rotazione di campo o no.
2- Cercare di autocostruirti una piastra equatoriale regolabile in altezza, anche in legno, sulla cui parte superiore applicare (a sbalzo, per tener conto del baricentro dei pesi) la base della monoforcella del Nexstar (che mi sembra sia smontabile dal treppiedi) , mentre la parte inferiore andrebbe collegata al treppiedi.
3- procurarti un riduttore di focale a f 6.3, che comunque ti servirà in futuro, per SC più grandi, e quindi non sarebbero soldi buttati, per aumentare il campo inquadrato e ridurre i problemi di ripresa.
4- mettere il tutto in equatoriale inclinando la testa equatoriale, con il tele e la sua forcella paralleli sino a centrare la polare nel cercatore e poi il polo celeste sulla base dell'angolo orario della polare; quindi puntare oggetti luminosi facendo pose minime di 5-10secs, via via crescenti (se sarà possibile) e vedere il risultato.
5- Assemblare e fare lo stacking delle pose singole con un programma di fotoritocco.
E' bene tuttavia che tu sappia, sin d'ora, che il Nexstar 6 SE non è stato progettato per astrofotografia Deep Sky, e che le montature a forcella monobraccio sono il tipo di montatura meno indicate per tale incombenza.

In alternativa non ti resta che vendere la montatura a forcella e montare il tubo C6 su una Eq5 motorizzata con ingresso autoguida o Go-to, con un piccolo (e leggero) cannocchiale di guida.

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Fulvio Mete
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MessaggioInviato: venerdì 29 gennaio 2010, 2:07 
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Iscritto il: sabato 19 dicembre 2009, 16:54
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Caro Topesio, la quasi totale maggioranza degli astrofili possessori di telescopi a forcella utilizzano questi strumenti montati su testa equatoriale con ottimi risultati in astroimaging. Gli stessi, però, ne sconsigliano vivamente l'utilizzo in Alt/Az. Questo coro troppo unanime porta ad una semplice domanda : Quanti di questi bravissimi astrofili hanno mai seriamente, ma sopratutto "realmente" provato sul campo l'utilizzo di questi strumenti con un derotatore? In verità credo che si contino sulla punta delle dita in quanto la decisione di utilizzare una testa equatoriale oppure un derotatore di campo viene normalmente pianificata prima dell'acquisto. Sono fermamente convinto che i più parlino, sicuramente in buona fede, per "sentito dire" oppure "hanno letto" senza mai avere provato personalmente tale tecnica, sicuramente non semplice, ma molto affascinante. In teoria si dice : inseguimento equatoriale con 1 motore in AR (già con le sue problematiche) apporta x errori. Inseguimento Alt/Az con 3 motori = errori triplicati. Questo non è del tutto vero in quanto bisogna tener conto che un derotatore ha un errore quasi inesistente rispetto ai worms AR e DEC inoltre si devono considerare le notevoli migliorie che mamma tecnologia ha fatto negli ultimissimi anni. Le "prove" effettuate da diversi bravi astrofili pionieri della derotazione meccanica amatoriale, sono state effettuate alcuni anni orsono con mezzi e software che soffrivano degli inevitabili errori di gioventù, portando la maggior parte di loro a dire "non funziona e fa schifo" e tutti gli altri dietro in coro. Computers, firmware e sopratutto le relese dei software di guida hanno fatto passi da gigante! Personalmente possiedo felicemente una discreta testa equatoriale, ma negli ultimi 2 anni mi è venuta l'idea provare un derotatore di campo. All'inizio pensai "soldi buttati", ma con molta, molta pazienza ho cominciato ad apprezzare l'estrema velocità di stazionamento e l'imbattibile robustezza di una forcella montata in Alt/Az. Oggi posso dirti che è possibile effettuare riprese da 4-8 minuti per singoli frame, accettati dal filtro Quality Roundness in Maxim DL tarato a 0,04 (chi possiede Maxim credo possa capire ed apprezzare) riprese realizzate (ora mi daranno del pazzo) utilizzando un guidescope in parallelo NON derotato, centrando perfettamente la stella guida purchè sia presente nell'inquadratura della main camera e possibilmente vicino al centro di essa. Tengo a precisare che con questa tecnica anche dopo 40 minuti totali NON esiste rotazione di campo ne tantomeno rotazione di frame. Utilizzando un OAG i tempi di esposizione per singoli frame aumentano in maniera esponenziale. Tutto questo ha, purtroppo, un costo e pure salato. Pensa che un derotatore tra i più economici è quello della Pixsy 2" che costa 1000 dollari, il 3" ben 2800. Tenendo presente che la mono forcella del tuo strumento non è il massimo della stabilità, puoi provare (non ti costa nulla) a riprendere con esposizioni che non superino i 30-35 secondi sempre al di sotto degli 80° in altezza, utilizzando software di accatastamento che supportino la funzione drizzle. Per concludere puoi seguire il saggio consiglio di Fulvio Mete "in alternativa", oppure segui il mio e comincia ad accatastare parecchi soldini per potere accatastare meno frame con tempi più lunghi. Se ti prende la scimmia del perfezionismo in astroimaging sono dolori per il portafoglio. Vuoi saperne di più sulla fotografia altazimutale? Prova a leggere questi due articoli :
http://www.orionobservatory.org/Word%20 ... pes_1b.pdf
http://www.meade4m.com/cgi-bin/article.cgi?ID=464 (Quì Thomas Allen sostiene che non si può fare autoguida con guidescope ma solo con OAG. Avrà provato?)
Ciao, Marco


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MessaggioInviato: venerdì 29 gennaio 2010, 8:08 
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Hai detto che solo un buon derotatore costa un migliaio di euro.
Quanto una eq6 da sola, più o meno
Solo che su una forcella altazimutale metti solo il telescopio al quale è abbinata mentre su una eq6 ci puoi mettere tutti i telescopi che vuoi, purché di peso e dimensioni accettabili.
Sarà forse per quel motivo che la scelta del derotatore è così poco sviluppata?
O anche perché, visto che le forcelle sono usate quasi esclusivemente con gli SC (che hanno anche altri problemi per le foto), il numero degli astrofotografi diminuisce ulteriormente?

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MessaggioInviato: venerdì 29 gennaio 2010, 8:14 
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Oggi posso dirti che è possibile effettuare riprese da 4-8 minuti per singoli frame, accettati dal filtro Quality Roundness in Maxim DL tarato a 0,04 (chi possiede Maxim credo possa capire ed apprezzare) riprese realizzate (ora mi daranno del pazzo) utilizzando un guidescope in parallelo NON derotato, centrando perfettamente la stella guida purchè sia presente nell'inquadratura della main camera e possibilmente vicino al centro di essa. Tengo a precisare che con questa tecnica anche dopo 40 minuti totali NON esiste rotazione di campo ne tantomeno rotazione di frame. Utilizzando un OAG i tempi di esposizione per singoli frame aumentano in maniera esponenziale. Tutto questo ha, purtroppo, un costo e pure salato. Pensa che un derotatore tra i più economici è quello della Pixsy 2" che costa 1000 dollari, il 3" ben 2800


Non voglio mettere in dubbio la tua esperienza, ma sul piano economico non ci siamo proprio.Con circa 1300 $ puoi acquistare in USA la Orion (identica all'EQ6) e per 2680 $ la CGE vecchio tipo, che, pur con qualche difetto è un'ottima montatura.Con 1150€, infine, si può comprare in Italia una EQ 6 Skyscan pro (che posseggo ed è una buona montatura, anche sovradimensionanta per il Nextar 6).Con soli 500 € circa una EQ5 go to, che dovrebbe essere adatta all'ottica in questione.
Anche per questo i sistemi altazimutali con derotatore non hanno avuto, (e non credo che avranno) molto seguito in astrofotografia, pur essendo, in linea teorica, il sistema meccanicamente ideale, dal punto di vista della stabilità, per l'inseguimento siderale.Per quanto riguarda la precisione di inseguimento, in particolare ai bordi del campo, avrei qualche dubbio, specie se la stella di guida non si trova al centro del campo ripreso.Quanto all'autoguida su una stella non derotata, non mi pronuncio, non avendo fatto personalmente tale esperienza, anche se so che in genere per riprese di tale genere è consigliato usare camere a doppio sensore dove derota anche la stella di guida.

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MessaggioInviato: venerdì 29 gennaio 2010, 12:01 
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Innanzitutto grazie a tutti per l'interessante dibattito.
Vorrei segnalare un interessante articolo apparso su Nuovo Orione di Gennaio, dove Marco Bensi parla di riprese fotografiche ottenute utilizzando somme di brevi pose, dell'ordine di pochi secondi (anche solo 8).
Egli afferma che il problema di riprendere in AZ con la rotazione di campo è superabile con l'ausilio dei software , come DSS Envisage della Meade, che effettuano la "controrotazione" delle immagini mentre vengono sommate.
(Envisage è a corredo della Meade DeepSky Imager Pro II).

Qualcuno ha provato?


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MessaggioInviato: venerdì 29 gennaio 2010, 12:03 
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Scusate, ma mi è partito l'emoticon: intendevo scrivere che le riprese eerano anche di soli 8 secondi.


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MessaggioInviato: venerdì 29 gennaio 2010, 12:07 
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Infatti il problema è sommare le foto ruotandole una rispetto all'altra, non so se il normale software lo possa fare.

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MessaggioInviato: venerdì 29 gennaio 2010, 12:40 
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Sommare foto ruotate fra loro non è un problema. Moltissimi software lo fanno tipo Iris, Deepskystacker, Maxim, Registar, tanto per fermarmi ad alcuni che ho avuto modo di testare.
Il problema sulle riprese deboli è che ce ne vogliono tante, ma tante, per avere un minimo di integrazione.
Inoltre N riprese da 10 secondi non equivalgono a 1 ripresa da N*10 secondi in quanto il rumore elettronico (non termico) si sommerebbe sulle N riprese mentre nell'unica ripresa da N*10 secondi si avrebbe solo una volta.
Ne è stato parlato più volte sul forum di questo argomento.
L'equivalenza fra pose brevi e pose lunghe tende ad aversi se si fanno N pose da x secondi per avere una posa di SQR(N)*X sec
81 pose da 10 secondi non sono equivalenti a una posa da 810 secondi (13 minuti e mezzo) ma a una posa da 90 secondi (1 minuto e mezzo)
Questo quantomeno sui sensori in commercio dove il rumore elettronico è comunque consistente.

Ovviamente chi ha problema di montatura debole, cielo inquinato, non ha autoguida, si arrangia come può e come vuole. Però è bene chiarire che in ogni caso tante pose brevi non sono comunque equivalenti alle pose lunghe.

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Allora se ho ben capito sarebbe uno spreco di tempo fare più di 4 - 6 pose.

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fabio_bocci ha scritto:
Allora se ho ben capito sarebbe uno spreco di tempo fare più di 4 - 6 pose.

No. Ma oltre un certo numero di pose migliori il rapporto S/N senza per questo avere una maggiore profondità di immagine.
D'altra parte se hai un cielo scuro puoi fare pose più lunghe ma se non ce l'hai devi limitare il tempo di esposizione sapendo già che oltre un certo limite non potrai spingerti. Però un numero cospicuo di pose migliora il rapporto S/N che ti da un'immagine più pulita.
Altrimenti, e qui si va sulla fotografia planetaria, a che servirebbe fare filmato da 600 e più frames per mediarli?
Non vai in profondità ma pulisci.

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