Ciao nosetop73. Anch'io trovo stranissimo che tu non riesca a mettere a fuoco Giove sul tuo 250.
Quoto i suggerimenti che ti sono già stati dati; e la cosa più semplice che mi viene in mente di chiederti, è se sei sicuro che la corsa del tuo focheggiatore sia sufficiente per portare a fuoco il tuo oculare di più corta focale.
Questo perchè a me è successo che un oculare richiedesse un ulteriore inserimento nel focheggiatore, per portarlo più "in dentro"..altrimenti avrei continuato a vedere di una stella un grande pallino, senza nemmeno poterne notare il ribollimento che è quasi sempre presente perchè causato dal seeing...ma soprattutto e maggiormente dallo specchio caldo, dentro al tubo caldo di un telescopio conservato in casa.E' assai diffusa la convinzione che una immagine ribollente (specie in intrafocale), con i forti ingrandimenti che sono possibili sui pianeti, (e sono pure necessari per vedere la tacca di diffrazione di una stella e farci il famoso star test), sia sempre colpa del seeing.
Ma se non si osservano oggetti distanti dallo zenit, il colpevole molto più spesso non è il seeing ma lo specchio primario che si trova più caldo della temperatura del luogo di osservazione.
E quando uno specchio è caldo, potrebbe pure essere di pyrex o di costosissimo zerodur, ma nel telescopio si vedrebbe ugualmente male come si vedrebbe male in uno specchio di vetraccio da finestre ugualmente caldo.
La temperatura dell'ambiente di osservazione scende in tutte le stagioni sempre troppo velocemente perchè uno specchio possa acclimatarsi da solo, senza aspirazione posteriore. Anche un piccolo 8" cela fa solo in primavera, e non sempre. Ma ci si accorgerebbe del fatto che non ce la fa, solo volendo spingere gli ingrandimenti oltre il numero che esprime il diametro dello specchio...(e spesso però si da ugualmente la colpa al seeing).
Se si osserva in deep sky con lo specchio caldo non sorgono problemi. Ma con i forti ingrandimenti è indispensabile raffreddare lo specchio aspirando dal dietro, in modo da poter trasformare il flusso anteriore turbolento in un flusso radiale laminare "pettinato" e ordinato.
Tenendo quindi il telescopio qualche ora fuori casa con l'aspirazione funzionante, e continuando l'aspirazione nel luogo di osservazione, si riesce a
fare solo inseguire da vicino di 4 o 5 gradi allo specchio il precipitare della temperatura ambiente, il che permette comunque di vedere con continuità per tutta la serata gli anelli di diffrazione, e quindi fare lo star test, e di usare alti ingrandimenti.
Sull'argomento acclimatazione del telescopio, se vuoi puoi leggere la descrizione degli esperimenti che ho fatto installando un termometro a doppio sensore, sia sul retro dello specchio del mio 360F5, che sull'esterno della sua cassa, per misurare l'andamento in serata della temperatura di specchio e ambiente.
L'articolo puoi trovarlo:
https://www.grattavetro.it/acclimatazio ... possibili/
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