spok ha scritto:
Conoscere il cielo comprende l'uso delle mappe, il sapersi orientare ad occhio nudo, il saper usare al meglio la propria strumentazione e sapere scegliere come espandere le proprie dotazioni fino al trovare e osservare gli oggetti.
Questa attività richiede tempo, disciplina e pazienza, ma soprattutto continuità. Perchè è vero che fare un paio di raduni l'anno insieme a molti astrofili sia bello e importante, ma per imparare veramente bisogna osservare i mutamenti del cielo notte dopo notte, per almeno un anno o due. Questa condizione ci obbliga PER FORZA a fare gli osservatori urbani, ma è l'unica possibilità per imparare più in fretta a volte.
Secondo me è meglio osservare per 1 ora ogni sera dal balcone, magari una ristretta lista di oggetti abbordabili, che osservare 1 notte al mese tutto quello che si può e poi niente. Questo non vuol dire che si può osservare sia 1 ora al giorno che 1 volta al mese in un cielo scuro. Ma dire che è meglio solo 1 notte al mese in un cielo scuro lo trovo limitante in particolare per il neofita.
Ciao Spok, piacere conoscerti.
Quanto dici presuppone che tu abbia imparato molto in fretta in solo un mese di osservazione, quindi complimenti.
Io ho fatto un percorso simile al tuo, iniziato poco più di tre anni fà.
Inizialmente ho preso un telescopio per osservare dal balcone di casa. Poi faticavo a trovare gli oggetti e ho pensato fosse colpa del cielo poco buio. Appena mi sono spostato dal balcone al campo dietro casa le cose erano già cambiate: gli oggetti si vedevano già meglio. Ricordo in particolare una luminosissima M31 nel mio newton 130mm.
Piano piano prendevo dimestichezza con l'attrezzatura, imparavo ad usare le mappe, a muovere il telescopio nella direzione corretta mentre osservavo nel cercatore.
Poi mi sono reso conto che dove dovevano esserci oggetti, c'erano solo ombre e macchioline troppo soffuse per entusiasmare anche il più appassionato astrofilo.
Così ho capito che il cielo buio conta molto, troppo!
Piano piano mi sono spostato, su cieli sempre più bui. Lì è tutta un'altra cosa. Fare star hopping è bello già nel cercatore, e anche ad occhio nudo vedo molte delle stelle di riferimento. Gli oggetti li trovavo più in fretta e quando li guardavo saltavano fuori dei bei dettagli.
Poi è arrivata la sete d'apertura e il goto, ma questo è un altro discorso che non c'entra.
Con il mio discorso voglio dirti che dopo una prima fase, che chiamerei di apprendimento e presa di dimestichezza con l'attrezzatura, vorrai per forza vedere bene, e da casa ti limiterai a osservare doppie, pianeti, luna e poco di più.
Personalmente io da casa osservo con molto profitto e soddisfazione quanto sopra, e una volta al mese mi sposto con alcuni amici sotto un cielo veramente buio: è solo lì che io sento di godere appieno della mia passione.
E non sottovalutare nemmeno l'importanza di trovare alcuni compagni di osservazione.
Buona fortuna
P.S. Sbab ti ha detto circa le mie stesse cose.