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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 11:02 
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spok, piuttosto che rispondere passo passo e sottolineare aspetti che poco hanno a che vedere con l'osservazione di M57 perchè non accetti un consiglio spassionato e disinteressato?
Non ho avuto modo nè tempo di leggermi tutte le pagine di questo topic ma ho sentito che ci hai messo un po' per puntare M13, che è un oggetto abbastanza facile. Trovo un peccato sprecare molto tempo dalla città per osservare qualche oggetto deepsky come trovo sprecati gli euro spesi per un UHC usato per vedere un lieve miglioramento nella visione di una piccola e facile planetaria.
Se, poi, non riesci ad accettare questo mio commento di certo riuscirò a dormire stanotte.
A volte è utile lasciare da parte la polemica e vedere oltre: non siamo qui a scrivere per farci tutti belli di fronte a chissà quale monitor. Forse soltanto a cercare di aiutare qualcuno.
Con questo ti auguro anche io buone osservazioni.

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 11:15 
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davidem27 ha scritto:
Trovo un peccato sprecare molto tempo dalla città per osservare qualche oggetto deepsky come trovo sprecati gli euro spesi per un UHC usato per vedere un lieve miglioramento nella visione di una piccola e facile planetaria.


Probabilmente il filtro UHC verrà acquistato in funzione del fatto che, ogni tanto, anche l'astronomo urbano potrebbe recarsi in qualche cielo buio (ad esempio quando va in vacanza).

Non ho mai detto e neppure letto da altri affermazioni che sostengono la facilità dell'osservazione urbana degli oggetti deep. Semplicemente si è parlato di M13...ma anche di saturno e quando ritornerà la luna alla stessa ora, si parlerà di quella nuovamente...

Poi, se piuttosto che montare il telescopio in terrazzo del proprio condominio si preferisce stare a guardarsi la TV, nessuno lo vieta...

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 11:17 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
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Località: 41°N 16°E
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E allora sicuramente ti tornerà utile.

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 11:26 
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Messaggi: 2604
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Ciao,
come ho più volte raccontato ho passato serate al balcone con 5" per vedere e non vedere; finchè una sera ho portato il makkino sotto un cielo appena decente ed è spuntato fuori tutto quello che sembrava impossibile per il piccolino. Questo non per criticare chi fa il balconista, per carità ognuno vive la passione come meglio può/crede, ma solo per non criticare gli strumenti ai quali occorre creare almeno le condizioni minime per funzionare. Ad esempio, se non ci si vuole limitare a Luna e pianeti, un buon bersaglio sono i globulari, come appunto M13 che, tra l'altro è il più luminoso.
Detto questo, un filtro aiuta; su piccoli diametri consiglio sempre un UHC anche se per le planetarie l'OIII sarebbe più adatto. In ogni caso occorre trovare la giusta compensazione tra scuro dell'immagine e emersione di particolari e, in questo senso, un UHC è senz'altro più versatile. Questo ragionamento vale ancora di più per nebulose ad emissione.

Luca

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Le mie immagini: http://www.astrobin.com/users/Luca_M/


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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 12:44 
Mah...
io la vedo così:
l'Astronomia Urbana è astronomia urbana, non suburbana o campagnola...
Così come la Sidewalk Astronomy.
Ma mentre la Sidewalk Astronomy ha come scopo primario la divulgazione, e quindi comporta tutto il divertimento che si ricava da un evento sociale più che astonomico, un po' come uno Star PArty, al quale si partecipa più per passare delle ore in simpatia ed amicizia, chiacchierando e guardando gli strumenti altrui, più che per osservare il cielo,
la cosiddettà "Urban Astromomy" mi pare in tutta sincerità una cosa davvero triste...
è l'arrendersi della passione al grigio evolversi della società, è la Caporetto della lotta all'IL, è la consapevole (a volte inconsapevole) accettazione della propria incapacità di lottare contro un sistema che si ritiene sbagliato...
e vedere addirittura nascere e crescere associazioni che pratichino questa "masochistica" espressione di un hobby, mi riempie il cuore di mestizia...
vorrei piuttosto vedere associazioni che organizzano pullman per andare verso luoghi bui, verso quello che una passione come questa si merita di avere, ossia un cielo pieno di stelle...
se si è appassionati di astronomia, è il Cosmo il nostro sogno...
e questo deve essere l'obbiettivo dei nostri sforzi...
per capirci, se siamo appassionati di Formula1, ci piacerà guardare i GP, magari anche andarci...
ma non è che se non ci sono gare ci mettiamo a giocare con una macchinina rossa sul tappeto del soggiorno, facendo Brrruuuuummmm... :D
se manca il cielo, lo "sport" non si può praticare, e bisogna andare a cercarselo 'sto cielo...
non so se mi spiego...
sono appassionato di immersioni?
Vado al lago, al mare, ma no mi metto in apnea nella vasca da bagno, o con le bombole sul fondo della piscina comunale...
questo è il "senso" del mio discorso...
sfida? Ma quale "sfida" volete che ci sia nel cavarsi un occhio per tentare di intravedere il terzetto del Leone dal balcone...
io li chiamo "esercizi di stile", cose che si fanno, appunto, quando non è possibile uscire, e piuttosto che rintronarsi al Grande Fratello o bruciarsi i neuroni con un film di Verdone, va bene anche quello...
certo ci possono essere dei "casi limite", ci sono persone che per una miriade di problemi loro non possono andare sotto un cielo buio...
allora si "accontentano"...
ma si accontentano, non è che fremono in attesa della notte per recarsi sul balcone a guardare M42 in inverno e M13 in estate...
quindi è inutile, a mio avviso, "girarci attorno"...
si può anche mentire a se stessi, giurare di stare godendo come un riccio nello sdoppiare la Doppia Doppia della Lira, ma quello che si sta vivendo è il mero surrogato di una bella passione...
ed arrivare a creare addirittura associazioni per perpetrare questa "mutazione" è a mio avviso deviante, profondamente sbagliato, malsano oserei dire...
è più il danno che si arreca ai neofiti della soddisfazione che si ricava...
tanti saranno coraggiati, ma ancora più non si renderanno mai conto di cosa è un cielo buio, semplicemente perchè la "routine quotidiana" del balconaro fa mancare lo stimolo ad uscire verso luoghi bui...

ps: non vorrei che questo mio "intervento" fosse preso come una critica, una esternazione di "superiorità", un tentativo di classificare gli astrofili, o peggio la ricerca del flame, dello scontro...
è semplicemente una campana...
magari stonata, magari fuori fempo, ma comunque una campana fra le campane... :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 13:35 
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quoto federico, è come comprarsi una tavola da snowboard ed abitare nel sahara, ci sono anche le dune da sfruttare per carità... ma non è proprio l'ideale... :lol:
Diciamo che l'astronomia urbana va bene come ripiego temporaneo in attesa dei dieci giorni propizi a cavallo della luna nuova, oppure se ci siamo rotti una gamba, o se ci hanno tolto la patente... ma considerarla come attività principale proprio no, se così fosse allora abbiamo sbagliato hobby.
Non conosco la situazione di spock, potrebbe essere temporaneamente bloccato a casa, oppure minorenne e necessitare di qualcuno che lo porti fuori città... quindi per il momento va bene anche osservare dalla propria stanza, ma non deve essere una situazione definitiva :|

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 14:24 
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Iscritto il: sabato 21 marzo 2009, 18:20
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Sinceramente non riesco a capire questi ultimi due interventi. In primo luogo perchè dicono dei concetti ovvi che nessun "astronomo urbano" fra quelli che stanno partecipando a questa discussione potrebbe contraddire. Anzi, direi che "l'astronomia urbana" di per se non esiste, come non esiste l'astronomo urbano.

L'astronomia urbana è una conseguenza dell'inquinamento ambientale (luminoso e non) e se vogliamo anche del cosiddetto "logorio della vita moderna", per ispirarsi ad un vecchio spot pubblicitario.

E' evidente che l'astrofilo cercherà appena può di recarsi in cieli bui, ma da qui a definire l'hobby dell'astronomia amatoriale tutto quanto come un'attività in cui occorre organizzare i pulmann verso cieli scuri, una ribellione al "sistema" nella ricerca di cieli bui etc... come ha detto qualcuno, mi sembra eccessivo. Sinceramente, stiamo ultimamente realmente travisando molto e grossolanamente dando molte situazioni per scontato.

Per "astronomia urbana" intendo quella che viene pressochè definita nel libro "astronomi per passione" di Thompson, e che fa riferimento a questo sito qui:

http://www.astroleague.org/al/obsclubs/urban/urban.html

http://www.astroleague.org/al/obsclubs/urban/urbantip.html

Dopodichè, per me essere astronomo urbano non è sentito come una rinuncia nè un arrecare danno ai neofiti. Io credo, anzi, che prima di andare in giro con telescopi e accessori che a volte costano svariate centinaia, se non migliaia, di euro, è meglio fare prima pratica a casa propria.

Fra l'altro non tutti possono recarsi spesso in posti sperduti e scuri. Vogliamo escludere queste persone dalla pratica astrofila? Vogliamo dire a minorenni o non automuniti, o a persone troppo anziane per caricarsi sulle spalle attrezzature costose, o semplicemente portatori di handicap (qualsivoglia sia, eccetto per ovvi motivi quelli alla vista) che l'astronomia amatoriale non è alla loro portata?

Allora se volete prendetevi la vostra responsabilità di spiegare a queste persone che invece di provare a cercare e osservare M13 dal balcone di casa propria (anche se ci mettono troppo tempo a vostro avviso) è meglio che se lo guardino sui libri, su internet o in una puntata di Superquark.

Personalmente preferisco perdere 15 gg a cercare M13 adagio adagio ma con pazienza, dal mio balcone, mentre voi cercate quale sia il modo più corretto di essere astrofili.

O pensate a quale modo si rechi meno danno ai neofiti da un cielo più buio del mio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 14:54 
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Iscritto il: sabato 10 gennaio 2009, 20:23
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Ma no, lasciamo stare la filosofia ed i reduci di guerra... il discorso è semplicemente questo: non deve passare il concetto che l'astronomia amatoriale possa essere fatta da dentro casa, bisogna capire e soprattutto far capire che un cielo buio è condizione irrinunciabile... detto e fatto questo ognuno può poi osservare da dove più gli comoda, o comunque da dove può farlo.
A me personalmente questo thread piace dato che mi ricorda che fino ai 15 anni (25 anni fa :cry: ) ho osservato dal terrazzo di casa con un rifrattorino poggiato su una scala, facevo una fatica boia a puntare qualche oggettino sfuggente e ne traevo grandissima soddisfazione... oggi non mi passa neppure per l'anticamera del cervello di andarmene sul tetto del condominio e appena posso mi sposto (non tanto, 10km) per guadagnare qualche magnitudine e ogni tanto mi capita di potermi spostare un po' di più... osservo meno ma osservo meglio, chiaro che c'è gente che al vedere il mio sito osservativo usuale si metterebbe a vomitare ma per il momento questo posso fare :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 15:10 
Mah, non c'è molto da capire...
non sto certamente incitasndo alla rivolta sociale...
ma mi fa sorridere pensare a gente che da una parte si lamenta dell'IL, e dall'altra invece di "combatterla" si rassegna al punto da creare associazioni di Urban Astronomers...
il fatto di non volere o potere recarsi sotto cieli bui (fatte le debite eccezioni, come detto) io lo vedo come un semplice fatto di priorità:
per andare in discoteca facendosi 200 km di macchina e tornare all'alba non ci sono mai problemi...
per farsi una settimana di vacanza in un carnaio a Rimini, com 1000 km passati in auto a 40 gradi, non ci sono mai problemi...
ma per andare una sera, dalle undici all'una, sulla montagna a 60km da casa, ecco, improvvisamente, nascono ostacoli insormontabili... :wink:
per me il danno creato dal "balconarismo" è enorme e palesemente riscontrabile:
abbiamo eserciti di neofiti che non riescono nemmeno a capire cosa cambi da una focale ad un altra, non si rendono conto delle differenze fra un settantino acromatico ed un newton da 150, non realizzano nemmeno la differenza di ingrandimento, confondono il seeing cattivo con la mancata acclimatazione, e non sanno cosa sia un telescopio collimato...
ho visto persone passare la vita con uno specchio da 20 centimetri senza passare mai i 150-200 ingrandimenti, quando da un cielo buio con un orizzonte libero da elementi radianti si fanno i 300-400 come una passeggiata...
c'è un mucchio di ragazzi che non ha mai visto la Via Lattea, e mai la vedrà, finchè passa le sue serate fra il sito dell'associazione ed il balcone...
se andiamo avanti a convincerli (o lasciar loro credere) che osservare dal balcone in città "è una figata" questo farà morire a breve l'astonomia amatoriale.
Gia un mucchio di gentè convinta di rimediare al cielo buio con un filtro.
Bisogna, è un dovere per ogni astrofilo, far capire alle giovani leve che il cielo buio è insostituibile.
E questo lo si può ottenere solo stimolando i neofiti a recarsi sotto a cieli bui, magari con qualche associazione, non di certo "fuorviandoli" con liste di oggetti osservabili dalla città.
Poi questo mio discorso può piacere o meno, ma è lecito e plausibile, specie in un 3D dal titolo "Astronomia Urbana" postato proprio nella sezione Neofiti... :wink:

PS: guarda che i concetti espressi non sono poi così "ovvi" si può rendersene conto facilmente leggendo in giro per la rete...
ci sono discussioni e discussioni su cose tipo "è meglio 66m o 72mm" e cose simili...
tanti consirerano solo l'apertura senza preoccuparsi minimamente de cosa cambi fra un f5 ed un f10 (evidente segno che non hanno mai spazzolato un cielo stellato, o non hanno mai gurdato nebulose estese)
questo è un evidente segnale di "confusione", e l'unica cosa che può creare confusione è un cielo dal quale non si vedono altro che macchioline grigie, tutte eguali, tutte microscopiche... :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 15:28 
Non connesso

Iscritto il: sabato 21 marzo 2009, 18:20
Messaggi: 645
fede67 ha scritto:
Mah, non c'è molto da capire...
non sto certamente incitasndo alla rivolta sociale...
ma mi fa sorridere pensare a gente che da una parte si lamenta dell'IL, e dall'altra invece di "combatterla" si rassegna al punto da creare associazioni di Urban Astronomers...
il fatto di non volere o potere recarsi sotto cieli bui (fatte le debite eccezioni, come detto) io lo vedo come un semplice fatto di priorità:
per andare in discoteca facendosi 200 km di macchina e tornare all'alba non ci sono mai problemi...
per farsi una settimana di vacanza in un carnaio a Rimini, com 1000 km passati in auto a 40 gradi, non ci sono mai problemi...
ma per andare una sera, dalle undici all'una, sulla montagna a 60km da casa, ecco, improvvisamente, nascono ostacoli insormontabili... :wink:
per me il danno creato dal "balconarismo" è enorme e palesemente riscontrabile:
abbiamo eserciti di neofiti che non riescono nemmeno a capire cosa cambi da una focale ad un altra, non si rendono conto delle differenze fra un settantino acromatico ed un newton da 150, non realizzano nemmeno la differenza di ingrandimento, confondono il seeing cattivo con la mancata acclimatazione, e non sanno cosa sia un telescopio collimato...
ho visto persone passare la vita con uno specchio da 20 centimetri senza passare mai i 150-200 ingrandimenti, quando da un cielo buio con un orizzonte libero da elementi radianti si fanno i 300-400 come una passeggiata...
c'è un mucchio di ragazzi che non ha mai visto la Via Lattea, e mai la vedrà, finchè passa le sue serate fra il sito dell'associazione ed il balcone...
se andiamo avanti a convincerli (o lasciar loro credere) che osservare dal balcone in città "è una figata" questo farà morire a breve l'astonomia amatoriale.
Gia un mucchio di gentè convinta di rimediare al cielo buio con un filtro.
Bisogna, è un dovere per ogni astrofilo, far capire alle giovani leve che il cielo buio è insostituibile.
E questo lo si può ottenere solo stimolando i neofiti a recarsi sotto a cieli bui, magari con qualche associazione, non di certo "fuorviandoli" con liste di oggetti osservabili dalla città.
Poi questo mio discorso può piacere o meno, ma è lecito e plausibile, specie in un 3D dal titolo "Astronomia Urbana" postato proprio nella sezione Neofiti... :wink:

PS: guarda che i concetti espressi non sono poi così "ovvi" si può rendersene conto facilmente leggendo in giro per la rete...
ci sono discussioni e discussioni su cose tipo "è meglio 66m o 72mm" e cose simili...
tanti consirerano solo l'apertura senza preoccuparsi minimamente de cosa cambi fra un f5 ed un f10 (evidente segno che non hanno mai spazzolato un cielo stellato, o non hanno mai gurdato nebulose estese)
questo è un evidente segnale di "confusione", e l'unica cosa che può creare confusione è un cielo dal quale non si vedono altro che macchioline grigie, tutte eguali, tutte microscopiche... :wink:


E tutto questo a causa dell'osservare il cielo da balcone di casa... :shock: :shock:

Comunque la via Lattea l'ho vista. Ogni tanto ci sono stato anche io in giro per montagne.
Pare anche che non abbia mai fatto 200km per andare in discoteca e rincasare all'alba...mha...e tutti questi "eserciti" di neofiti non li vedo tanto, forse si nascondono di giorno e sbucano di nascosto di notte, intorno alle città...fra un cassonetto e un semaforo...

Continuo per cui a non capire il nesso fra la giusta battaglia contro il "rumore" luminoso (con le conseguenze ambientali ecologiste, fra l'altro) e il fatto che chi osserva dal balcone di casa o dal cortile sia un fallito come astrofilo. Anzi, avrei proprio maggiore desiderio di protestare con il comune perchè quei maledetti lampioni gialli mi illuminano a giorno il cortile e magari ho gli animali domestici che si ritrovano con i ritmi biologici alterati. Questo per dire che dell'IL non ci si occupa solo quanto astrofili.

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