I telescopi a specchi, il newton in particolare è lo schema ottico fra essi più antico (il più antico in assoluto è il rifrattore), è stato ideato da Isaac Newton per risolvere il problema dell'aberrazione cromatica, che lui riteneva non eliminabile dai rifrattori.
Per fortuna le cose non stavano come pensava lui, anche i grandi geni sbagliano, e successivamente sono stati creati i rifrattori acromatici e poi recentemente gli apocromatici.
In pratica a parità di tutto un rifrattore apocromatico è superiore a un telescopio a specchio, principalmente perchè non c'è ostruzione, cioè non c'è lo specchio secondario.
Più lo specchio secondario è grande (in un newton o in un catadiottrico come lo schmidt-cassegrain), per varie ragioni, più diminuisce il contrasto (su luna e pianeti) oltre ovviamente a ridurre, con la sua ombra, la quantità di luce che giunge all'obiettivo, cioè allo specchio primario. La quantità di luce che va nel disco di Airy si riduce ed aumenta quella concentrata negli anelli di diffrazione.
Inoltre a parità di lavorazione ottica, un rifrattore ha un maggior contrasto di un telescopio a specchio. Comunque i moderni telescopi a specchi sono in genere ben lavorati. Però più un telescopio, come un newton, è a corta focale, tipo f/4, più è difficile e costoso lavorare bene lo specchio primario.
Per questo motivo molti telescopi newton f4/5 di molti anni fa (fino ai primi anni del 2000) di fascia bassa erano buoni solo per osservare il cielo profondo, per il quale non è necessaria una grande lavorazione ottica, mentre su Luna e pianeti avevano un contrasto molto scarso.
Infine i telescopi a specchi necessitano più frequentemente di una verifica della collimazione, altrimenti il contrasto diminuisce. Anche i rifrattori devono essere mantenuti collimati, ma la scollimazione è molto più rara.
Comunque i newton moderni sono ben lavorati e hanno una bassa ostruzione (molto meno di uno schmidt-cassegrain ad esempio) e sono ottimi telescopi sia nel deep-sky che nel planetario.
Però i rifrattori sono molto più costosi, perchè le lenti, o meglio le superfici da lavorare sono tante. Inoltre il diametro massimo classico è di 150mm. Un acromatico per avere un cromatismo accettabile dovrebbe essere almeno f/10, cioè con una focale di 1500mm, bello lungo e problematico da utilizzare e da gestire per una montatura. Un apocromatico (il materiale delle lenti è costoso),più compatto, da 150/160mm può andare dai 6000 ai 9000 euro. Bello costoso!!
I telescopi a specchi permettono invece di avere grandi diametri a costi ragionevoli, e inoltre lo schema ottico Cassegrain, con le sue tante varianti, permette di avere telescopi molto compatti rispetto alla lunghezza focale effettiva. La compattezza permette di usare montature più piccole e meno costose. Inoltre i telescopi cassegrain si rendono necessari per motivi meccanici, relativi alla montatura, per i grandi diametri.
I Newton, nei modelli a tubo intero, hanno dimensioni accettabili fino a 250mm; poi diventano mastodontici.
Ma anche qui sono stati inventati i newton-dobson con struttura a traliccio, smontabili. Il dobson permette di eliminare la montatura equatoriale, che sarebbe scomoda per l'uso visuale e soprattutto dovrebbe essere molto grande e costosa per reggere un simile bisonte (ovviamente ci sono le eccezioni tra gli astrofili, ma il materiale del tubo è la leggera e resistente, oltre che costosa, fibra di carbonio). Il dobson a traliccio permette di avere a basso costo un telescopio trasportabile ad esempio del classico diametro di 406mm (16").
Tutti i più grandi telescopi degli osservatori astronomici sono a specchi e con schema Cassegrain, in genere nella variante Ritchey-Chrétien.
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