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MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2008, 13:39 
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Iscritto il: martedì 1 maggio 2007, 12:35
Messaggi: 6171
Località: Milano-Arona-Taormina
Tipo di Astrofilo: Visualista
Allora: io possiedo un 80Ed e sono felicissimo del mio gioiellino. ;)
Sotto cieli bui sono riuscito a vedere praticamente tutto il catalogo Messier (tranne qualche rara eccezione).
Ma è veramente adatto a fare osservazioni di cielo profondo?
A togliere loi sfizio sì, soprattutto su oggetti estesi, ma su oggetti deboli, macchiettine sono e macchiettine rimangono.
Un diametro superiore assicura una raccolta di luce molto maggiore e una percezione di dettagli inimmaginabili (ho avuto la fortuna di guardare in qualche Dobson).
A mio parere l'80ino Apo-SemiApo-Quasi-SemiApo che dir si voglia si comporta benissimo su pianeti e Luna e su oggetti estesi come ammassi aperti e qualche globulare, ma già un buon Newton 150 comincia a fargli mangiare la polvere in osservazioni "serie" di cielo profondo.
Imho :)

Matteo

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MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2008, 13:50 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16961
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Credo che tu abbia molta confusione in testa e che tu non comprenda bene certi concetti, ovviamente per inesperienza.
L'osservazione è legata alla qualità dell'immagine e alla quantità di luce che riusciamo a raccogliere.
La qualità la da un prodotto performante, fatto bene e, perciò, costoso.
La quantità la da la dimensione dello specchio o della lente.
Il tutto ovviamente sotto un cielo nero che più nero non si può.
Ogni oggetto invia a noi una certa quantità di luce.
Se è tanta allora è ben luminoso e non abbiamo necessità di raccoglierne ancora di più.
Se invece è poca o comunque sulla Terra ne arriva poca perché l'oggetto è lontanissimo allora dobbiamo raccogliere ogni singolo fotone, altrimenti non riusciremo a vederlo.
Per questo dobbiamo perciò avere uno strumento grande.
Vi sono poi altri concetti che ampliano e integrano questo discorso ma li approfondiremo, se vuoi, in seguito.
Per questo motivo con un piccolo strumento tipo un apo da 80 mm vedi meglio gli oggetti luminosi rispetto a uno strumento fatto meno bene ma da 10 cm.
Ma gli oggetti deboli restano invisibili o poco visibili perché di luce ne raccogli troppo poca in quel "buchino" da 8 cm
Uno specchio da 20 cm raccoglie già molta più luce (6 volte di più) e perciò vedi meglio gli oggetti deboli e ne vedi anche di più.
Ma vi sono oggetti ancora più deboli (tipo la testa di cavallo) che richiedono aperture ancora maggiori.
Oltre a ciò c'è anche un problema fisico. Il nostro occhio non è un ccd o una pellicola fotografica per cui niente colori e niente immagini mirabolanti che vedi su internet e sulle riviste.
http://www.skyrover.net/ds/library.php In questo link hai un'idea di cosa puoi vedere con i vari strumenti.
Assimila con calma queste nozioni di base e poi proseguiamo il discorso, sempre se vuoi.

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MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2008, 13:54 
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Tipo di Astrofilo: Visualista
Allora, in primis... le Nebulose fanno parte della nostra Galassia, la Via Lattea e sono situate al suo interno.

Le galassie, invece, sono esterne alla nostra e sono altri "Universi Isola". Anche loro, come la nostra Galassia, hanno di sicuro le loro stelle e avranno, probabilmente molti sistemi solari con relativi pianeti e le loro nebulose.

Senza entrare eccessivamente nell'aspetto scientifico/cosmologico ecco una breve panoramica tra nebulose e galassie:

Tra le stelle della Via Lattea vi è della materia chiamata Mezzo Interstellare. Questo consiste in gran parte di idrogeno. Ci sono zone più o meno ricche di idrogeno. Nel primo caso è in quelle zone che avviene la nascita delle stelle.
Poi ci sono zone in cui il materiale è stato espulso dalle stelle stesse.

Queste sono le categorie di nebulose che puoi vedere:

Nebulose a Emissione
Nebulose a Riflessione
Nebulose Planetarie


Le N. a Emissione sono zone di polvere interstellare in cui l'idrogeno viene ionizzato 2 volte e assumono un colore prevalentemente rosso (visibile solo tramite fotografia) (esempio Nebulosa Laguna)

Le N. a Riflessione, invece, sono zone di materia attorno alle stelle più giovani e calde (stelle di colore blu). Il materiale che circonda queste stelle è così denso da riflettere la luce emanata dalle stelle vicine. Di qui il colore delle nebulose bluastro. (esempio Pleiadi)

Le N. Planetarie, invece, sono un caso a parte. Qui il materiale interstellare viene prodotto direttamente dalle stelle, una in particolare: quella progenitrice che è giunta al suo ultimo stadio di vita. La stella morta, infatti, dapprima si espande e poi collassa su se stessa, espellendo, in ultimo stadio, tutta la sua energia che si tramuta in materiale interstellare. (esempio Nebulosa Anello)

Le nebulose planetarie sono, spesso, di piccole dimensioni e necessitano alti ingrandimenti (almeno 100-150x) per cominciare a scorgere qualche dettaglio. Hanno un rapporto di luminosità molto grande, proprio perchè sono di piccole dimensioni angolari e la magnitudine non si deve "spiattellare" su una vasta regione di cielo.

Le altre nebulose, spesso grandi e vaste, necessitano di un ingrandimento medio: 50-100x e, sopratutto, un cielo buio e limpido, proprio perchè la loro dimensione angolare nel cielo è grande e la magnitudine si deve "distendere" su più cielo.

Per quanto riguarda le Galassie vi è un'intera classificazione di Hubble che le suddivide nella loro vita.

Le riassumo velocemente così:

Ellittiche
Spirali
Spirali barrate


Anche le galassie hanno la loro brillanza superficiale, oltre che la magnitudine. Più una galassia è posta di piatto e più è grande (angolarmente)...più è evanescente da osservare al telescopio e richiederà cieli molto tersi. Un esempio pratico è mostrato dalla coppia di galassie M81 e M82. La prima, vista di piatto è la quarta galassia più luminosa (come magnitudine) del cielo. Ma è difficile osservarne i bracci, proprio perchè grande e vista di piatto. La seconda è più debole come magnitudine, ma vista di taglio. E quindi la sua brillanza si concentra tutta lì, risultando facilmente visibile.

In definitiva

Per osservare oggetti deboli è si importante la qualità dello strumento (vedi semiapo), ma di pari importanza, se non di più, la qualità del cielo e il diametro dello strumento.

Scusate la lungaggine, spero di essere stato utile e chiaro :)[/u]

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Ultima modifica di davidem27 il mercoledì 23 gennaio 2008, 13:58, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2008, 13:54 
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grazie a tutti, i chiarimenti su galassie e nebulose sono molto utili, così come quel link di Renzo.

credo che, a questo punto, vorrei un APO da 40cm !!

scherzi a parte, e considerando che nessuno di voi ha nominato il Mak 127, dovrò puntare sul Dobson...anche se ho ancora il dubbio sulla collimazione, devo farla ogni volta che lo smonto?

Renzo: volentieri, appena il lume della chiarezza si farà vivo anche per me, vorrei poter approfondire le cose, in fondo se ho spostato lo sguardo verso il cielo è proprio per tutte le troppe domande che mi sono posto...domande a cui con calma, pazienza e l'aiuto di persone come voi magari riuscirò a rispondere...

PS, ma perchè nessuno mi consiglia il Mak?

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Perchè è uno strumento che con i suoi f/12 è molto scuro, e più votato al planetario che al deepsky.

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MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2008, 15:32 
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Per quanto riguarda il Dobson:
se lo prendi a tubo chiuso la collimazione la dovrai fare come in un comune Newtoniano equatoriale, solo ogni tanto e magari rivederla di "fino".
Se prendi un truss-dob come il LB da te citato è d'obbligo ogni qual volta lo monti.
Addirittura mi pare sapere che ci sono persone che ricontrollano la collimazione più volte durante la stessa osservazione intervenendo di fino.
Per quanto riguarda il Mak 127 è un bello strumentino ma forse troppo dedicato ai pianeti.
Ha una lunga focale e questo permette di spingere alti ingrandimenti su Luna, pianeti, stelle doppie.
Ma è comunque ostruito e forse un po' troppo scuretto.
Se avessi chiesto "mi consigliate uno strumento compatto, maneggevole, dedicato ai pianeti e con i quali posso provare i primi rudimenti di riprese planetarie" anzichè "Aiutatemi a vedere M42: cosa mi consigliate?" la risposta sarebbe stata unanime!
Mak 127!!! ;)

Matteo

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Messaggi: 131
Località: asolo tv
Precisazione: ma in un altro post ho letto che molti oggetti messier si vedono bene già con un binocolo 12x50...ma come si vedono?...cioè, che differenze sostanziali ci sarebbero tra un bino 12x50 e il famigerato 80ED?

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Intervengo un attimo sul fatto dello "scuro" ma non col sorriso sarcastico, ci macherebbe!

A parità di ingrandimenti col 127 vedresti come col tuo 102 (2cm sono importanti per un'altra cosa..ma la battutaccia non è mia).

Ovviamente gli stessi ingrandimenti li avrai con 2 oculari diversi visto che il mak ha il triplo di lunghezza focale.

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MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2008, 16:42 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
Messaggi: 9625
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
m.j.p ha scritto:
Precisazione: ma in un altro post ho letto che molti oggetti messier si vedono bene già con un binocolo 12x50...ma come si vedono?...cioè, che differenze sostanziali ci sarebbero tra un bino 12x50 e il famigerato 80ED?



Si vedono bene è una parola un po' grossa, diciamo che si vedono, ma
attento che con la maggior parte dei Messier accessibili al 12x50, ci vai
quasi a intuito, sotto un cielo limpido e trasparente! :wink:
Cari saluti

Danilo Pivato

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