Salve a tutti. L’astrofilia non fa parte dei miei interessi prevalenti, e la circostanza che me ne interessi un po’ al momento è dovuta ad una bizzarra pensata di mio figlio, che mi ha regalato un telescopio per il mio sessantesimo compleanno. Io per la verità avevo cercato di far passare l’idea che non mi sarebbe dispiaciuta una telecamera da casco, il che dimostra per l’ennesima volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, che non sempre si riesce ad ottenere quello che si chiede. Ecco perché la mia partecipazione a questo forum sarà di breve durata. Meteorica mi parrebbe una definizione indovinata, considerata la natura del forum. Ma ormai che c’è, questa specie di incrocio fra un cannone ed un tubo da stufa, tanto vale giocarci, finchè non me ne stufo. Quindi mi sono divertito a modificarlo, mi sono costruito un attacco per una reflex digitale, per rendere funzionale il quale ho anche dovuto completamente ricostruire il meccanismo di messa a fuoco dell’oculare, che in origine era fatto con un vilissimo pezzo di plasticaccia riciclata esteriormente nobilitato con un po’ di cromatura e costruito senza nemmeno l’ombra di un minimo di precisione meccanica, tanto che il controllo dei giochi di accoppiamento era ottenuto con lo sbrigativo espediente, tutto cinese, di interporre fra le parti tre pezzi di feltro lubrificato. Chiaro che, con il peso della reflex montata, addio coassialità fra le parti in gioco. Ma dato che non ho nessuna voglia di farmi venire un torcicollo per guardare dentro un oculare e preferisco vedermi comodamente le immagini su uno schermo stando davanti ad un computer, ho rifatto tutto di sana pianta in buon vecchio metallo in maniera che il sistema funzionasse in modo accettabile. Ho addirittura motorizzato la messa a fuoco, cosa tutto sommato abbastanza inutile, anche se comoda. Non che ci sia gran che da vedere, nel complesso. Il telescopio in sé potrebbe essere ottimisticamente definito “entry level”: ha una lunghezza focale di 920 mm ed uno specchio di 130 mm di diametro. Tuttalpiu riesco a vedere Giove come un disco grande circa come una moneta da un euro sul quale è possibile intravedere delle tenui bande colorate. E poi io abito nella bassa modenese che non è certo il massimo per le osservazioni astronomiche, con l’inquinamento luminoso che c’è di notte, senza contare che d’inverno con tutti i riscaldamenti accesi c’è una tale colonna di aria calda sopra i centri abitati che sembra di guardare le cose attraverso una gelatina ondeggiante. Comunque, veniamo al perché del mio intervento. Annesso al telescopio c’era anche una motorizzazione per la montatura equatoriale, con i due motori per il movimento in declinazione ed ascensione retta. Il tutto pilotato da un drive cinese, un baracchino elettronico alimentato a pile dal pomposo nome di “ Dual Axis Motor Drive”. Mi è capitato di cuocerlo una sera mentre cercavo di vedere se era possibile variare la velocità di inseguimento tarata in fabbrica. Non bisognerebbe mai mettersi a trafficare a tarda ora, quando uno ha il cervello già stanco. Comunque, è morto. Dopo alcune brevi ricerche per vedere di acquistare un rimpiazzo, ho dovuto constatare che per questo pezzo di elettronica dozzinale, che al produttore sarà forse costato in tutto un euro, venivano richieste delle cifre assurde. Quindi il rimpiazzo me lo sono progettato e costruito da me. Dato che svolge il suo lavoro ottimamente, e che la spesa viva per i componenti si aggira intorno ai 10 euro, mi sono detto che forse avrebbe potuto interessare qualcuno incorso nella mia stessa disavventura. Chi volesse provare a costruirsi il suo drive mi può contattare ed io gli invierò (gratis et amore dei, si intende) lo schema elettrico con i componenti, un file .jpg del circuito stampato ed il file .hex necessario a programmare il PicMicro che fa lavorare il tutto. Qualche piccola avvertenza: non è una cosa a portata di elettronici improvvisati. Bisogna avere la pazienza di riciclare dal vecchio drive alcuni componenti, per poter rimontare il tutto nel case originario, o di cercarne di nuovi dello stesso ingombro meccanico. Il circuito stampato è un monofaccia, e siccome a me i ponticelli non piacciono e non li uso, è alquanto incasinato con molte piste sottili e molto vicine. Bisogna avere un buon bromografo ed una buona esperienza nel realizzare PCB, altrimenti si rischia di avere piste in corto fra loro e non funziona nada. Poi bisogna avere un programmatore per i microcontrollers della Microchip, ma di quello si possono facilmente trovare progetti in rete. Ottimo quello di Fiser. Insomma, bisogna già essersi occupati di elettronica in conto proprio oppure avere un amico di buona volontà con la passione per stagno e saldatore Un’ultima nota: dato che ho anche modificato gli attacchi ed i rapporti di riduzione dei motori passo passo che muovono il tutto, ho progettato il drive in modo che sia possibile variare a piacere via software la velocità di rotazione dei motori agendo semplicemente su due micropulsanti, in modo da poter adattare la velocità di rotazione del motore di ascensione retta a qualsiasi rapporto di riduzione complessivo presente sulla montatura equatoriale. Si tratta solo di avere un po’ di pazienza e tararsi sul campo la velocità fino a mantenere stabile nel campo visuale l’oggetto mirato. Ovviamente dopo aver effettuato un corretto allineamento del telescopio Il tutto può essere alimentato con qualsiasi tensione continua fra 5 e 24 volts, dato che il circuito ha uno stabilizzatore di tensione on board. Può darsi che in questo forum la costruzione in proprio di driver per montature equatoriali sia già stata trattata in modo esaustivo, nel qual caso mi scuso per il tempo che ho fatto perdere.
_________________ Festina lente
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