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Caro Fuvio,
eccoci di nuovo accostati, ma questa volta sulle sponde opposte di un fiume, uno di fronte all'altro. Non volevo rispondere al tuo messaggio, nel quale hai confutato alcune mie asserzioni. Poi, invece, ho pensato di ricorrere al Diritto di Replica.
Il diritto di replica è sacrosanto, anzi quasi un dovere.
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oglio essere breve, sperando di imbroccare risposte se non giustissime, almeno ragionevoli.
1° la collimazione è un po' ostica ma col tempo diventa di routine: certo, anche camminando a piedi nudi sulla ghiaia, si patisce un po', ma poi diventa una routine.
Mah, non è esattamente la stessa cosa
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2° L'acclimatazione di un rifrattore è molto più lunga di quella di un riflettore: a tale proposito affermo di aver posseduto due rifrattori nell'arco di circa 6 anni, più un terzo che adopero attualmente. Ebbene, mai, dico mai, giunto sul luogo di osservazione ho sentito la necessità di acclimatarli, al punto che non sapevo nemmeno cosa fosse l'acclimatazione. Questo probabilmente perché, arrivato in vetta, scaricare tutto dalla macchina, impostare il cavalletto all'altezza giusta, fissarvi sopra la montatura, infilare sull' asta i contrappesi, stabilire i contatti elettrici con la batteria, montare alla fine il tubo, tutto questo mi richiede circa 25 minuti, durante i quali, l'acclimatazione, se necessaria, è ben che fatta, rendendo il tele immediatamente utilizzabile.
Per evidenziare invece a quali difficoltà di adeguamento termico, va incontro un riflettore, ti posto questo link, che magari già conosci:
http://www.dark-star.it/astronomia-arti ... 61-deluxe/
Leggi il testo dopo la terza fotografia.
Confermo quello che ho detto, ovviamente a parità di diametro e qualità di lavorazione ottica, anche sulla base dell'esperienza dei quattordici rifrattori di vario diametro che attualmente posseggo ed uso e dei dieci riflettori di ogni tipo (Newton, Cassegrain, Schmidt Cassegrain, etc).
E' bene precisare, tuttavia che tali esperienze e senzazioni sia la mia che la tua, NON hanno un fondamento fisico e scientifico, per il semplice motivo che un fronte d'onda aberrato dal seeing se ne infischia della configurazione ottica del telescopio, sempre a parità di qualità ottica , diametro etc. e causa turbolenze analoghe nell'immagine di diffrazione.C'è inoltre da considerare, dal punto di vista della stabilizzazione termica e del seeing locale del tele la massa vetrosa coinvolta, e qui alcuni strumenti, come i Mak Cassegrain, con una lastra spessa, sono penalizzati.
Quanto a quello che riferisci, da un punto di vista oggettivo non regge, se non hai in quel dato momento e serata, avuto necessità di ambientare termicamente un rifrattore (ma di che diametro e focale?) ciò non toglie che sarebbe potuto essere lo stesso con un riflettore.Le prove oggettive si fanno mettendo due strumenti confrontabili "side by side" e valutandone le prestazioni.
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3° una maggiore apertura di un riflettore è preferibile ad una minore di un rifrattore: a parte l'aberrazione cromatica, che incontriamo solamente perché un apo di pari apertura, costa dieci volte tanto, in un rifrattore l'immagine è molto più definita e contrastata di quella di un riflettore e più sali con gli ingrandimenti, più il riflettore rimane penalizzato quanto a nitidezza (non lo dico io, ma l'esperienza di chiunque l'insegna); perciò, se è vero che un riflettore più aperto di un rifrattore ti fa vedere di più, non ti fa però "vedere meglio", e a me non interessa il tanto, ma il meglio.
Sinceramente, non so dove tu abbia preso tali riferimenti,dato che è notorio che negli acromatici commerciali, e ne ho parecchi, salendo con gli ingrandimenti l'immagine si spappola per effetto anche della sferica. Comunque dico e confermo anche in questa sede che a parità di buona lavorazione ottica NON c'è sostituto al diametro, un rifrattore da 100 mm quindi darà sempre prestazioni inferiori ad un riflettore da 150 mm, anche se si tratta di un apo, la fisica non è un'opinione ed in un telescopio quello che conta è l'apertura, punto.
Quanto alla questione della maggiore nitidezza ed incisione (sarebbe contrasto) dei rifrattori ,nella mia attuale esperienza,a disposizione di chiunque voglia farmi una visita posso portare l'esempio di un rifrattore apo a 3 lenti bagnate in olio TMB LZO 115 mm f 7 dal costo, qualche anno fa, di ben 4800 € che, pur essendo eccellente presenta immagini molto simili a quelle di un riflettore newton russo TAL 110 /800 che pagai a suo tempo circa duecento euro.Della serie, quando la lavorazione ottica è eccellente, tra le due configurazioni non c'è molta differenza
Qui mi fermo perchè sono abbondantemente off topic ( e me ne scuso), e ricambio le cordialità.