1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: venerdì 5 novembre 2010, 16:49 
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Iscritto il: sabato 10 gennaio 2009, 20:23
Messaggi: 3327
Località: Jesolo
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è probabile che te lo trovi coperto di umidità, specchio compreso...

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MessaggioInviato: venerdì 5 novembre 2010, 16:57 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23675
AndreaF ha scritto:
è probabile che te lo trovi coperto di umidità, specchio compreso...


in tal caso basta metterlo faccia in giu'...
il problema è che poi per osservare devi tirarlo su, a meno che non voglia osservare le nubi di Magellano (o i piedi) :lol:

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qa'plà!
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MessaggioInviato: venerdì 5 novembre 2010, 16:59 
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Iscritto il: sabato 10 gennaio 2009, 20:23
Messaggi: 3327
Località: Jesolo
Tipo di Astrofilo: Visualista
mi sa che basterebbe coprirlo... :lol:

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MessaggioInviato: venerdì 5 novembre 2010, 17:00 
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Iscritto il: martedì 9 ottobre 2007, 14:55
Messaggi: 461
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Benvenuto, io ho un riflettore tipo il tuo e ti consiglio di farlo acclimatare per circa 45 minuti, è un pò di tempo ma d'altronde, pazienza e perseveranza sono virtù da affinare per un astrofilo :)

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Astro Romano
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Heyford Newton 150/750
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Heyford ploss 6,5-10-25-30
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MessaggioInviato: venerdì 5 novembre 2010, 17:47 
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Iscritto il: sabato 24 luglio 2010, 16:12
Messaggi: 425
Località: Sernaglia della Battaglia (Tv)
Tipo di Astrofilo: Visualista
emiliano.turazzi ha scritto:
nessuno è perfetto :twisted: :twisted: :twisted:


:twisted: :mrgreen:

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Manuel
Cieli sereni a tutti
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Oculari:SW 10mm, 25mm~~ Ts-HR planetary 6mm~~ GSO 15mm UWA 80°
Filtro astrosolar home made "metal design". Collimatore laser TS Metal
Binocoli:8x21 & 20x50---TriAtlas B

Non puoi aspettarti di vedere al primo sguardo. Osservare è per certi versi un’arte che bisogna apprendere. (William Herschel)
Apprendista astrofilo


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MessaggioInviato: venerdì 5 novembre 2010, 17:55 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
Se non esiste adattamento termico fra la superficie riflettente dello specchio primario di una configurazione newton e l'aria circostante si crea quel che viene comunemente detto strato limite.
Sono in pratica piccoli vortici di aria che disturbano l'onda elettromagnetica (la luce) poco prima e poco dopo la riflessione sullo specchio e questo genera un degrado dell'immagine all'oculare che tende ad impastarsi.

Questo comportamento non cessa mai del tutto, nemmeno quando passate le due ore molti direbbero che il telescopio è acclimatato.
In realtà la temperatura dell'aria durante la notte non è costante ed il telescopio dovrebbe seguire questo andamento; se non si fa nulla, soprattutto in caso di specchi primari spessi (ho detto spessi e non larghi perchè dipende da questo fattore) succede che le variazioni di temperatura dell'aria siano molto più rapide della capacità del nostro telescopio di inseguirle. In questo senso il telescopio non sarà mai perfettamente acclimatato se con questo termine s'intende il raggiungimento dell'equilibrio termico.

La questione è delicata ed è bene distinguere quel che accade in inverno da quel che accade in estate, assai meno critica da trattare.


Poi esiste anche il problema opposto, la temperatura dello specchio che scende al di sotto di quella dell'aria e si potrebbe creare un deposito di condensa.
Questo succede nel caso in cui la temperatura della notte sia piuttosto costante ed il telescopio già acclimatato ha una massa vetrosa (quella del primario) che per irraggiamento butta fuori calore e non ne riceve a sufficienza dall'aria. Se manteniamo questa situazione succede che lo specchio si porta ad una temperatura inferiore di quella dell'aria e si stabilizza quando da questa prende sufficiente calore grazie ad un delta T crescente.

Il delta T ovvero la differenza di temperatura fra aria e specchio primario dovrebbe essere inferiore al grado per avere delle ottime performance.
Un metodo è quello di utilizzare un opportuno flusso di aria sullo specchio che ha una duplice funzione, acclimatare lo specchio e permettergli un più rapido inseguimento di qualsiasi variazione di temperatura, in questo senso stabilizza dato che il maggior irraggiamento è compensato dal maggior flusso di aria.

Il flusso di aria siccome dev'essere mantenuto durante l'osservazione non deve creare alcun disturbo alla visione, si parla quindi di flusso laminare, dove in pratica se immaginiamo il tutto come un insieme di particelle in movimento queste devono muoversi senza scontrarsi altrimenti si creerebbero nuovamente piccoli vortici.

Come vedi la questione è delicata ma volendo si può approfondire.

ciao

_________________
Dobson RP Astro Phoenix 16" equipaggiato con TS SWA 38mm 70°, ES 24mm 82°, ES 14mm 82°, Televue Ethos 8mm 100°, Astronomik 2" UHC, torretta Baader Maxbright con correttore di coma+tiraggio da 1.7x e coppia di Vixen NPL 30mm.

Binocolo Nikon EDG 8x42, Canon 10x30 IS


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MessaggioInviato: venerdì 5 novembre 2010, 18:07 
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Iscritto il: lunedì 26 ottobre 2009, 10:51
Messaggi: 652
Località: Forlì
Tipo di Astrofilo: Visualista
ivan86 ha scritto:
Se non esiste adattamento termico fra la superficie riflettente dello specchio primario di una configurazione newton e l'aria circostante si crea quel che viene comunemente detto strato limite.
Sono in pratica piccoli vortici di aria che disturbano l'onda elettromagnetica (la luce) poco prima e poco dopo la riflessione sullo specchio e questo genera un degrado dell'immagine all'oculare che tende ad impastarsi.

Questo comportamento non cessa mai del tutto, nemmeno quando passate le due ore molti direbbero che il telescopio è acclimatato.
In realtà la temperatura dell'aria durante la notte non è costante ed il telescopio dovrebbe seguire questo andamento; se non si fa nulla, soprattutto in caso di specchi primari spessi (ho detto spessi e non larghi perchè dipende da questo fattore) succede che le variazioni di temperatura dell'aria siano molto più rapide della capacità del nostro telescopio di inseguirle. In questo senso il telescopio non sarà mai perfettamente acclimatato se con questo termine s'intende il raggiungimento dell'equilibrio termico.

La questione è delicata ed è bene distinguere quel che accade in inverno da quel che accade in estate, assai meno critica da trattare.


Poi esiste anche il problema opposto, la temperatura dello specchio che scende al di sotto di quella dell'aria e si potrebbe creare un deposito di condensa.
Questo succede nel caso in cui la temperatura della notte sia piuttosto costante ed il telescopio già acclimatato ha una massa vetrosa (quella del primario) che per irraggiamento butta fuori calore e non ne riceve a sufficienza dall'aria. Se manteniamo questa situazione succede che lo specchio si porta ad una temperatura inferiore di quella dell'aria e si stabilizza quando da questa prende sufficiente calore grazie ad un delta T crescente.

Il delta T ovvero la differenza di temperatura fra aria e specchio primario dovrebbe essere inferiore al grado per avere delle ottime performance.
Un metodo è quello di utilizzare un opportuno flusso di aria sullo specchio che ha una duplice funzione, acclimatare lo specchio e permettergli un più rapido inseguimento di qualsiasi variazione di temperatura, in questo senso stabilizza dato che il maggior irraggiamento è compensato dal maggior flusso di aria.

Il flusso di aria siccome dev'essere mantenuto durante l'osservazione non deve creare alcun disturbo alla visione, si parla quindi di flusso laminare, dove in pratica se immaginiamo il tutto come un insieme di particelle in movimento queste devono muoversi senza scontrarsi altrimenti si creerebbero nuovamente piccoli vortici.

Come vedi la questione è delicata ma volendo si può approfondire.

ciao

:shock: Accidenti Ivan, qualsiasi cosa tu scriva rimango sempre meravigliato dalla quantità di sapere che c'è in te.
Tra l'altro se l'86 è la tua data di nascita mi ritengo un perfetto ignorante perché abbiamo la stessa età. Davvero complimenti!

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Emanuele
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MessaggioInviato: venerdì 5 novembre 2010, 19:03 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10640
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
pensa che la mia è 70 :lol: ma se parlassimo di musica le parti sarebbero invertite :twisted:

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dovrete espellere anche me


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MessaggioInviato: venerdì 5 novembre 2010, 21:26 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie ma questi sono argomenti che io stesso ho imparato a conoscere leggendo altri, in particolare uno dei metodi più efficienti per creare un flusso laminare lo ha proposto una vecchia conoscenza del forum, Mauro Da Lio:
http://autocostruttori.blogspot.com/200 ... rrors.html

ciao

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