Ciao, sono arrivato forse in ritardo, ma spero ancora di poterti essere di aiuto, avendo sia un dobson (30 cm) che un mak con go-to (12,5 cm)
Le descrizioni fatte dagli altri utenti trovano, per la mia esperienza, consenso. Posso dirti che, almeno per me, più grande non significa automaticamente migliore, soprattutto per gli astrofili principianti. Subentrano molte variabili, soprattutto soggettive, che possono cambiare i punti di vista. All'inizio della passione, a parer mio ti conviene prendere il telescopio che userai più spesso.
Mi permetto di elencarti alcuni pregi e difetti (esclusivamente secondo la mia esperienza) riscontrati dei due strumenti messi a confronto.
TRASPORTABILITA' - Il mak è, ovviamente, molto più facile e leggero da trasportare. Tuttavia anche un dobson da 20 cm, seppur a tubo chiuso, è ancora trasportabile con una certa facilità. Dipende molto da che macchina hai e con quante persone viaggi nei tuoi spostamenti osservativi. Infine, come ti hanno già detto, un mak con go-to necessita di una fonte di alimentazione elettrica (rete, pile - sconsigliabili- o power-tank, o presa accendisigari dell'auto - attento di inverno!!-). Un dobson non ha bisogno di niente di tutto ciò, alcuni modelli di pile per la ventolina di raffreddamento o per il cercatore red-dot, ma sono piccolezze... un doson lo piazzi in terra (approssimativamente in piano) e via !
"GO-TO" - Il "go-to" può essere un ottimo ausilio per un neofita, a me è servito moltissimo. Però... deve essere un go-to di qualità, e con 500 € difficilmente lo avrai (per il mio tele, di pari dimensioni al mak che hai visto te, ho pagato il doppio). Se non è di qualità introduce problematiche che con un dobson, interamente manuale, non avrai (stazionamento e allineamento in primis). Infine non è da trascurare l'aspetto didattico: con il puntamento manuale, seppur all'inizio non per tutti divertente, ti fai un bagaglio di conoscenze della volta celeste che ti ritroverai sempre, con qualsiasi strumento (anche ad occhio nudo).
GESTIBILITA' - il mak non ha bisogno di niente. E' allineato in fabbrica, e salvo grosse cadute mantiene la collimazione a vita. E' chiuso e quindi gli specchi non perdono l'alluminazione negli anni. Un newton (dobson) va sempre correttamente collimato (meglio se con l'ausilio di oculari cheshire o validi collimatori laser), pena una sensibilissima perdita della qualità dell'immagine. I tempi di attesa per l'acclimatamento saranno, almeno in base alla mia esperienza, piuttosto simili (il dob va in temperatura prima perché aperto, ma in codesto caso ha gli specchi più grandi).
RESA - Maggiore è il diametro dello specchio primario e (ostruzione del secondario permettendo), migliore è la resa. Il Mak è un ottimo strumento su luna, pianeti, stelle doppie e ammassi aperti. Sul deep sky, a causa della sua ridotta apertura e lunghissima focale, limiterà la visione agli oggetti più luminosi. Il dobson da 20 cm, a causa dello specchio più grande e del rapporto focale più corto, ti permetterà di godere molto meglio degli oggetti del profondo cielo. Io ho sentito parlare nei forum, talvolta, di "abissi" tra le diverse visioni offerte, ma ciò non corrisponde completamente alla mia esperienza.
IN CONCLUSIONE - la scelta spetta, ovviamente, solamente a te in base alle tue esigenze. Non ti far incantare dalle promesse dei go-to a basso costo, né dal "complesso delle dimensioni". All'inizio conviene scegliere lo strumento che piace di più e che si pensa di utilizzare subito con maggior successo. Se la passione continua, nessuno dei due strumenti proposti sarà per te definitivo, e quindi potrai avere l'esperienza giusta per scegliere in completa autonomia. Se invece troverai subito troppe difficoltà, potresti lasciar perdere, e sarebbe un peccato, no ?
Spero di non essere stato troppo prolisso, cieli sereni.