Ieri sera seconda uscita con il LIDLscopio, accompagnato per l'occasione dallo Skymaster 15 x 70. Solito appuntamento al laghetto di Alto (CN), insieme agli amici di Astrogavi: condizioni pressochè ottimali, cielo sgombro a parte una leggera velatura all'orizzonte per nulla fastidiosa, una falcetta di Luna velocemente tramontata.
Inizio subito con una veloce occhiata al doppio ammasso del Perseo, ormai visto e rivisto nel binocolo ma ancora incompiuto nel rifrattorino.
In seguito, fedele al programma organizzato a casa, mi concentro sugli obiettivi della serata: gli ammassi dell'Auriga. Grazie alle ottime e raccomandatissime mappe per lo star-hopping reperite sul sito degli astrofili cesenati, mi è facile inquadrare nell'obiettivo del 20 mm. M37 (praticamente ero sdraiato per Terra, vista la posizione dell'Auriga): l'ammasso aperto si presenta molto luminoso e facilmente risolvibile in stelline (ma non chiedetemi quante ne ho contate perchè non ci ho nemmeno provato).
Messo in carniere M37, mi sono buttato sui due vicini di casa M36 ed M38: il primo l'ho inquadrato praticamente subito, confermo che non è cambiato niente recentemente

è sempre meno luminoso e visibile di M37, ma chissa perchè, ho trovato la sua visione più piacevole e coinvolgente: forse, dico forse, a causa del fatto che, avendo dimensioni apparenti minori del primo, rimane più compatto al centro dell'oculare e quindi la visione è più riposante.
Da aggiungere che sia per M37 sia per M36 ho provato anche l'oculare da 12 mm., ma il risultato è stato parecchio deludente, sia in termini di luminosità, sia di definizione, sia di campo inquadrato (ma me lo aspettavo).
A quel punto mancava M38 ma, stanco di stare sdraiato per terra, ho deciso di soprassedere per ritornarvi dopo nel corso della serata.
Ora, il piatto forte: uno degli amici presenti mi indica un corpo celeste esattamente sulla verticale di un albero e mi dice: quello, nel Leone, è Saturno. Era praticamente un rigore a porta vuota e non vi nascondo che ho provato una forte emozione nel momento in cui, centratolo nel cercatore, mi è apparso sfuocato nel centro dell'oculare da 20 (a 35 ingrandimenti): mettendolo pian piano a fuoco è comparso il primo Saturno della mia vita, niente di più che un puntino giallo con due alucce mini mini ma comunque un'emozione fortissima, raddoppiata quando, salendo con gli ingrandimenti grazie all'oculare da 12 mm. (che stavolta ha fatto egregiamente il suo dovere) ho scorto più nitidamente il profilo degli anelli ed uno dei satelliti.
A quel punto, la serata per me poteva considerarsi conclusa con grande soddisfazione, ma contrariamente alla mia filosofia di tenersi sempre un po' di appetito per l'uscita seguente, ho deciso di continuare l'osservazione.
Mi sono quindi ricordato di aver letto qua sul forum di un piacevole ammasso aperto nel Cane Maggiore, M41: il Pocket Sky Atlas me lo dà subito sotto Sirio, nel campo del cercatore, ed è abbastanza facile ritrovarlo nell'oculare.
A questo punto, la stanchezza comincia un po' a farsi sentire e, dopo una pausa biscotti e thè, decido di riabbracciare il mio primo amore: l'osservazione con il binocolo.
Per non farla lunga, elenco velocemente le prede: Pleiadi, doppio ammasso del Perseo, M42, M44 (Presepio).
Vale la pena soffermarsi sulla spettacolare visione di M36 e di M38 (che mi era sfuggito con il tele) insieme, in visione stereoscopica, nei 5.4° dello Skymaster, in una zona ricchissima di stelle. Insieme a Saturno, la visione più emozionante e coinvolgente della serata ed una domanda latente in fondo al cuore...il mio destino sarà nel segno del binocolo?
Come ultima emozione, ormai sfinito, un amico mi regala la visione di M51 inquadrandomela con il binocolo.
La serata si conclude qua, ed anche il mio chilometrico racconto (a riguardo del quale mi scuso se può apparire poco "tecnico" e molto narrativo, col tempo imparerò anche come riferire correttamente) che, come al solito, spero sia utile agli altri pivellini come il sottoscritto.
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Osservo con: Dobson MEADE Lightbridge 10" per le prestazioni, Skymaster 15 x 70 per il comfort.
Il mio diario astronomico:
http://marcolongo.blogspot.com/