Ieri ho approfittato di una serata inaspettatamente serena per collaudare finalmente il Lidlscopio che mi è stato regalato per Natale. Trattasi, per chi non lo sapesse, di un rifrattorino Bresser 70/700.
A causa di una frana il sito dove vado di solito era inaccessibile, ho ripiegato quindi su un posto più vicino ma rovinato da un discreto inquinamento luminoso (trattasi di un poggio dominante Loano, sulla Riviera ligure di Ponente, quindi affetto da tutte le luci della costa).
La serata era talmente serena da permettere di vedere chiaramente la lanterna di Genova ad occhio nudo, e via via tutta la riviera di Levante fino a chissà dove.
Dopo aver allineato il cercatore (ho avuto parecchi problemi al riguardo e l'allineamento non è risultato ottimale, da rivedere), ho ovviamente puntato subito il lampione astrale, M42.
Nell'oculare da 20 mm. (35 ingrandimenti) la visione era gradevolissima, ma il massimo l'ho raggiunto con l'oculare da 12 mm. (58 ingrandimenti), con il quale sono riuscito a risolvere un paio di stelline del trapezio e con il quale ho avuto una bella visione dell'alone blu senza perdere eccessivamente in luminosità. Con mia grande soddisfazione, a quell'ingrandimento non ho avuto problemi di stabilità, anzi la montatura ha fatto egregiamente il suo: unico inconveniente, i problemi di inseguimento (l'ho utilizzato in modalità alt-az, non ho ancora imparato ad utilizzare in modalità equatoriale).
Scarsamente ottimista, ho poi montato il 4 mm. (175 ingrandimenti, quindi al di sopra dei 140 teoricamente possibili con 70 mm. di diametro): in effetti il mio pessimismo si è dimostrato fondato: immagine traballantissima, scarsa luminosità, inseguimento complicatissimo mal di testa. L'ho usato 2 minuti 2.
Soddisfatto per Orione, ho subito dato la caccia alle Pleiadi: è stato abbastanza facile inquadrarle con il 20 mm, tuttavia in questo caso il rifrattorino ha perso il confronto con la corrispondente visione che posso godere con il binocolo 15 x 70. Non ho aumentato gli ingrandimenti perchè con il 20 mm. le inquadravo perfettamente nel loro complesso e ho preferito godermi la loro visione complessiva per parecchi minuti, senza andarmi a perdere alla caccia di dettagli che, presumo, non avrei mai trovato.
Dopo le Pleiadi, mi sono dedicato al Doppio Ammasso del Perseo, che ormai riesco a trovare senza grossi problemi: anche in questo caso però il 15 x 70 ha dato dei punti al rifrattorino (c'è da dire che il Doppio Ammasso del Perseo è uno degli oggetti più binoculari che esistano).
A quel punto, ha iniziato a tirare un vento abbastanza fastidioso e, dopo un paio d'ore, me ne sono tornato indietro, rimandando ad una prossima serata la caccia agli ammassi dell'Auriga.
Conclusioni: mi ritengo soddisfatto del LIDLscopio, da perfetto neofita lo giudico come un “primo strumento” ideale per prendere confidenza con la volta celeste e con il mondo dell'osservazione. Mi è spiaciuto non poterlo testare su Saturno che mi pare essere visibile verso il tardi, mi riprometto di farlo in una prossima uscita, oppure, visto che per il planetario non è indispensabile il cielo buio, potrei portare il telescopio in spiaggia e vedere cosa si tira fuori sui pianeti. La cosa che mi ha reso più felice è stata l'ottima prestazione a 58 ingrandimenti, dove ho potuto trovare un buon compromesso tra stabilità, luminosità e ingrandimenti. Che il 4 mm. Sarebbe stato sostanzialmente inutile me lo aspettavo già dal principio.
Un altro aspetto positivo della serata è l'entusiasmo che sento a fior di pelle e che riesco a mantenere vivo evitando “abbuffate” astrofile, coltivando la politica dei piccoli passi...cerco sempre di tenermi un po' di appetito per l'uscita seguente per evitare di alternare periodi di “scimmia” ad altri di scazzo completo.
Tra gli aspetti negativi, oltre alla sostanziale inutilità del 4 mm., vi è la scomodità dell'osservazione di oggetti molto alti a causa della posizione degli oculari (per le Pleiadi ero praticamente sdraiato per Terra) e l'inaspettato problema nell'allineamento del cercatore, che si è rivelato più lungo e complicato di quanto prevedessi, tanto che pensavo di fissare il cercatore al tubo ottico con una fascetta per cercare di mettere paralleli gli assi ottici: ora il cercatore punta tutto a sinistra, non so per quale motivo). Sono giunto inoltre alla conclusione che l'inseguimento altazimutale sia parecchio scomodo: dover sempre smanettare sulle due rotelle micrometriche pregiudica in parte la godibilità della visione.
Spero di non avervi annoiato troppo!
A presto!
_________________
Osservo con: Dobson MEADE Lightbridge 10" per le prestazioni, Skymaster 15 x 70 per il comfort.
Il mio diario astronomico:
http://marcolongo.blogspot.com/