Innanzi tutto ringrazio tutti per aver apprezzato il mio post e spero possa essere davvero utile.
Per rispondere alla domanda di Pino: in vero non saprei dirti se è meglio un apocromatico o un maksutov-cassegrain, in quanto non ho mai posseduto né l'uno né l'altro. Il mio suggerimento relativo al rifrattore, in luogo del mak, è dettato solo da una mossa "politica" nei confronti del futuro.
Ora mi spiego:
I mak sono strumenti molto belli anche quando hanno obiettivi ridotti, ma rimangono sempre delle configurazioni miste lente specchio e quindi, nella maggior parte di casi, vanno collimati. Collimare un newton è relativamente semplice e per chi comincia (ma anche per chi è esperto) è sempre un buon "esercizio" che insegna sia a tenere in ordine il proprio strumento, ma soprattutto a
comprenderne il funzionamento.
Il mio consiglio verso il rifrattore è dato dalla caratteristica di questi strumenti, in particolare in fascia mediobassa, di poter essere utilizzati come arrivano dalla fabbrica, senza dover, almeno inizialmente, diventare matti dietro mille regolazioni (sempre il solito discorso che se una cosa è scomoda porta a demoralizzare chi osserva, in particolare chi comincia).
Ma la vera ipoteca celata dietro l'acquisto di un 80mm sta nel poterlo riutilizzare come telescopio guida in un eventuale step successivo "fotografico".
E qui viene il punto: la HEQ-5, la EQ6, la Losmandy GM-8, ecc sono tutte ottime montature adatte alla ripresa digitale. L'elettronica è buona, la meccanica più che soddisfacente. Ma il problema è che una montatura che porta un peso nominale di 15KG lavora al meglio se tale massa è concentrata in un baricentro il più possibile vicino all'attacco della coda di rondine.
Ora, in un prossimo futuro in cui (per esempio) Pino avrà indagato appieno le potenzialità della fotografia in parallelo e magari anche della ripresa con obbiettivi più o meno spinti, il passaggio ad una configurazione ottica più impegnativa quale un C91/4 o simili è, se non d'obbligo, almeno molto probabile. Ora in questa scena ci si trova ad un bivio:
1. avere un catadiottrico da 20 o più cm che di suo pesa almeno 5 o 6 KG con un bel baricentro a 10cm dalla base e un esile rifrattore da 80mm affiancato che quasi sfigura e appena aggiunge 1.5KG quasi di rappresentanza
2. avere il medesimo 20cm affiancato ad un MAK da 12CM che pesa 3.2KG (
http://www.mimas-astronomia.it/store/in ... cts_id=748) con un baricentro non indifferente.
Capite il mio dubbio? Il mak da sicuramente più soddisfazioni ora, ma porterà quasi di sicuro ad un cambio di montatura più repentino, mentre un rifrattore è modesto sia nelle prestazioni sia nel fio da pagare in seguito.
Comunque, visto che mi piace parlar chiaro, io ho una Vixen SP con un C8 e un 60/900 per guidare le riprese con la reflex
analogica e il riduttore di focale 6.3 (che se no sbaglio la guida

). Di riprese CCD assolutamente non so nulla, anche se sto attrezzando la HEQ-5 della mia associazione per cominciare a farne. La mia configurazione è chiaramente sbagliata, ho una montatura troppo esile e troppe cose sopra: la fotografia è sempre delicata e non sempre possibile. Se potessi tornare indietro, portandomi però le conoscenze acquisite, quasi di sicuro avrei una G11 con su un 150/750.
Ma con il senno di poi son tutti capaci...
Simone
a prima vista sembrerebbero uguali ma un occhio più esperto potrebbe trovare delle diversità anche sostanziali.
Dove abito io non ci sono gruppi di astrofili e almeno per adesso devo contare sugli aiuti che ricevo da persone più esperte e disponibili che contatto in rete.
Ancora grazie, ed al prossimo contatto, Pino.