Vorrei che la mia risposta fosse intesa in senso generale, slegata da Aleph e da discorsi specificifici e in ogni caso fornita a titolo personale: se Aleph ogni tanto si arrabbia perché sue idee vengono riprese da altri ci sarà pure un motivo... e per lo stesso motivo non è l'unico ad arrabbiarsi. D'altronde è difficile, costoso e non serve a niente brevettare un oculare (a meno che non si tratti di un nuovo schema ottico, che poi ti copiano lo stesso sapendo che una causa internazionale non la fai). Il problema si chiama "copiatura" e nei casi più gravi "contraffazione" (quando si copia anche il marchio o gliene si mette uno troppo somigliante).
Il guaio è che le leggi non sono sempre molto chiare e, con la comunità europea si fa presto ad aggirarle.
Poi c'è un'altra questione legata alla produzione. Vi pongo un esempio: faccio fare in Cina un oggetto, lo esporto in un paese CEE, da quello in Italia, cambio un gommino e scrivo "Made in Italy". Oppure: importo Olive dalla Spagna, che le importa dalla Tunisia e fa una prima spremitura, le filtro e scrivo "Olio d'oliva extravergine 100% italiano".
Se Gianluca fosse miliardario perché gli oculari si vendono come la coca cola (rifilerò il soggetto alla prossima serie di Star Trek), probabilmente farebbe appunto come la coca cola e aprirebbe fabbriche nei vari paesi (mettendo tra l'altro acqua di rubinetto e non minerale come fa la coca cola - significa: fregandosene della qualità tanto si vende lo stesso) e verrebbe comunque copiato come lo è la coca cola.
Non essendo così e non essendo remunerativo aprire direttamente fabbriche in Cina o Romania perché gli oculari non si vendono nemmeno come gli occhiali o le borse, si fa fare gli oculari (almeno quelli dove serve tener basso il prezzo) da terzisti in altri paesi.
D'altronde anche le Ferrari non le faceva Enzo Ferrari, ma i suoi operai. Che poi siano cinesi o di Maranello, dipendenti o terzisti, conta il giusto.
L'importante è che ciò che esce da una fabbrica a nome della fabbrica sia controllato con la qualità che tale fabbrica intende dargli.
Io potrei farvi un paio di esempi di Gianluca, che fortunatamente non è l'unico in Italia, ma fa parte di una categoria che stenta a decollare perché c'è tanta gente in giro che preferisce comperare da pseudo-negozianti che se ne intendono di ciò che vendono quanto il mio cane della zuppa che mangia, ma hanno più visibilità e sanno vendere meglio.
Non ve li faccio per non tediarvi, ma state sicuri che, se da un lato sono uno strenuo sostenitore del Lidl, dal quale compro tutto se parliamo di oggetti dove non mi servono né consigli né particolari attenzioni se non una garanzia blindata, per materiale tecnico e costoso, mi rivolgo a qualcuno della sopramenzionata categoria sapendo che quando mettono un marchio di fabbrica loro posso stare tranquillo. Ci saranno pure i cloni e saranno pure uguali, ma se ne becco uno difettoso dall'America o da un negoziante meno scrupoloso, per un risparmio del 10 o anche 20 percento non me la sento di rischiare
Maurizio
PS: Comunque, a proposito di operai cinesi, una volta che mi azzardai a catalogare in un forum un binocolo cinese come "Cinesone", ci fu un tale che si inalberò dichiarando che i migliori binocoli in circolazione sono cinesi. D'altronde anche la maggiore fiera internazionale di astronomia dove la fanno???
_________________ mauriziomarsigli ( at ) gmail.com Tele: C8/CG5 goto superaccessoriato; ETX 70; EQ3 Bresser; WO 66 Zenithstar Petzvel ED OTA; Pentax 75 SDHF OTA; accessori vari foto visuali Bino: Lidlscopio di ultima generazione (il peggiore dei 3) Foto: Nikon D100; Canon 20Da; Panasonic DMC-LZ5; DMK31 mono; DFK21 color Mini "Tele" con GPS, planetari, astrosoftware, CCD: Nokia N95 con due doppietti (6X e 8X) intercambiabili...
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