Sono un po' indeciso se postare o meno per il semplice fatto che il nostro amico, che tanto neofita non sembra

ha postato nella sezione Neofiti.
Tuttavia, siccome penso che sia meglio parlarne che rimanere in silenzio, ecco i miei 2 cents,
sperando che anche altri astrofili possano fare altrettanto per creare una bella discussione.
Quando usavo uno specchio da 30 centimetri, in inverno potevo
dimenticarmi di osservare (con profitto, ovviamente) sopra i 70x per la prima mezz'ora.
Sopra i 150x per la prima ora.
Era facile notare, in fase di collimazione, che la compagna della Polare non si vedeva.
Gli spike dei supporti del secondario non erano mai definiti e contrastati in questo tempo.
Tutto sfuocato.
L'ottica proveniva spesso da un viaggio di un'ora abbondante (senza riscaldamento acceso)
in auto dopo una giornata in casa (con riscaldamento acceso).
Dopo un'oretta, tutto si stabilizzava e Polaris ad alti ingrandimenti era ben definita. La secondaria spuntava
facilmente fuori e gli spike diventavano secchi e contrastati.
Mai usato la ventolina su questo dobson.
La situazione nel mio dobson successivo, un 40 cm, era un po' diversa.
Per un paio d'anni, anche qui, non ho mai usato il raffreddamento forzato tramite ventola.
Ovviamente la situazione sugli alti ingrandimenti era la stessa, ma con tempi dilatati a seconda dello sbalzo termico.
Parliamo di una massa di vetro di 12 kg, se ricordo bene.
In entrambi i casi il materiale del vetro non era Pyrex, ma BK7.
Il coefficiente di dilatazione termica del Pyrex è più basso dei quello del BK7, ovvero si deforma meno
e ci mette meno tempo a prendere la temperatura dell'ambiente.
Il BK7, per la questione acclimatamento, non è un buon vetro, insomma.
Le cose si sono complicate "un filo" col passaggio a un dobson da 60 cm.
32 kg di specchio, anche se Pyrex, non si raffreddano tanto facilmente.
Oltre i 200x è impossibile avere immagini ben contrastate per le prime due-tre ore, se lo specchio non viene avvicinato
alla temperatura ambientale in qualche modo.
E parliamo di uno specchio che dovrebbe fare i 200x con scioltezza.
Le prime nottate mi hanno dimostrato che è vero quel che si dice e si legge nei forum oltreoceano:
è impossibile far andare in temperatura un vetro grande.
Quindi è impossibile sfruttarlo appieno, salendo con gli ingrandimenti.
Bisogna per forza raffreddarlo.
Siccome mi interessa capire come
ammaestrare l'ottica per farla rendere al meglio,
tempo fa installai un termometro con doppia sonda. Una sul retro dello specchio, con sondina isolata dall'aria circostante e una che misura la temperatura dell'ambiente.
Dopo un po' di rilevazioni sull'andamento della temperatura dello specchio rispetto a quella ambientale, questo è quello che ho tratto.
Si tratta di un vetro in Suprax da 600mm di diametro lavorato a f/4 (sui 9mm di sagitta).
Ho usato due tipi di ventilazione forzata.
Dapprima soltanto una ventola posteriore.
Al tempo 0:47 ho messo su un ventolone frontale da 28cm (circa, se non erro) e gli ho fatto soffiare aria fino a 1:47, perchè mi ero rotto di aspettare e volevo osservare.
Ripeto: ho toccato con mano quello che si dice che uno specchio di quella massa non raggiunge mai l'equilibrio termico.
Allegato:
1539939567.png [ 20.24 KiB | Osservato 1973 volte ]
All'epoca di questa prova, si andava incontro all'inverno, e il gioco sarebbe stato ancora più difficile.
C'è da dire, però, che appena finito di soffiare aria col ventolone (quindi a 1:47) le stelle erano gradevoli a 350x, sebbene lo specchio doveva essere fortemente astigmatico in quel momento.
Questo è il ventolone frontale, che ovviamente tolgo prima di cominciare a osservare
Allegato:
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Nella nottata successiva, in montagna e a novembre pieno, ho voluto partire immediatamente col ventolone per accorciare i tempi d'attesa dell'acclimatamento del vetro alla temperatura ambientale.
Per fortuna sono arrivato sul campo osservativo 3 ore piene prima del tramonto della Luna, così ho potuto approfittare di questo tempo per lasciare il ventolame acceso sullo specchio.
Specchio che, sceso dall'auto, era caldo 18°C, contro 7°C dell'ambiente.
Dopo 20 minuti il ventolone aveva abbassato la TS (temperatura specchio) di 4°.
Una buona discesa, impensabile senza aiuto forzato.
Dopo 1 ora e mezza circa, la TS era 2°C sopra la TA (temp. ambientale), valore che ho riscontrato essere più che accettabile per l'immagine stellare e con cui si può lavorare anche a ingrandimenti sostenuti.
Ho iniziato a osservare con il tramonto della Luna, conscio del fatto che lo specchio si sarebbe comunque dovuto ritirare dopo una ventilazione forzata e che avrei visto un po' di astigmatismo (sempre ad alti ingrandimenti).
A questo punto c'era un problema: la ventolina posteriore che risucchia aria per rimuovere lo strato limite, e che uso sempre durante l'osservazione, non poteva funzionare: ho trovato infatti il suo cavo di alimentazione tranciato.
Cosa è successo?
Che durante l'osservazione e senza nessun aiuto, la TS è salita: lo specchio si è "riscaldato" di 2° e la differenza TS-TA non era più di 2°C ma di 4°C.
Questo valore è rimasto stabile per tutta la notte.
Un comportamento forse prevedibile proprio per la forzatura della ventilazione, ma che ho potuto riscontrare direttamente.
La lezione imparata a questo giro è questa: per mantenere la temperatura dello specchio stabile, bisogna lasciare attiva una ventilazione, anche leggera..
Per quanto riguarda la polvere, io non me ne faccio un grosso dilemma.
Nei tubi aperti uno specchio si sporca volente o nolente.
Il lavaggio del primario lo faccio 2 o 3 volte all'anno.
Non è mai cambiato nulla con l'utilizzo della ventolina, neanche col 40 cm.
Lo specchio si sporca comunque e, per me, lavarlo è un'operazione che tengo in conto.
Questa è la mia esperienza. Se per gli strumenti più piccini mi accontentavo di capire come vedevo una stella
ad alti ingrandimenti, per lo strumento più grande ho dovuto cercare di capirne i "tempi di messa in opera".
Per il grosso di casa siamo ancora all'inizio e ci stiamo ancora conoscendo, ma per gli altri posso
dire che una ventolina per raffreddare ti aiuta a osservare meglio e prima.
Per continuare a osservare meglio ad alti ingrandimenti, un sistema di aspirazione dello strato limite è consigliabile.
Almeno, sul 40 cm era così e la differenza all'immagine dell'oculare con ventola accesa/ventola spenta si vedeva tutta.