Giustamente come dice davidem27, ci si è persi in parecchie chiacchiere perdendo di vista una parte delle soluziuoni possibili, domandate dal titolo della discussione e dalla richiesta che dice:
PiscisAustrinus ha scritto:
.... ho un Dobson Gso 8'' ...e mi sto accorgendo (che) in particolare i movimenti non sono più fluidi ma a scatti e, cosa ancor più preoccupante, se inclino il tubo questo non sta fermo in puntamento ma si abbassa fino a quando raggiunge la posizione parallela al suolo..insomma ne risulta pregiudicata sia la fase della ricerca degli oggetti, poichè quando passo da un oculare all'altro il telescopio si sposta, facendomi inevitabilmente perdere il puntamento, sia la fase dell'inseguimento degli oggetti, pianeti in particolare, poichè i movimenti alto/basso, dx/sx non sono più fluidi..cosa mi consigliate di fare?
Allora mettendo le cose in fila, abbiamo già affrontato, e anzi ben approfindito il perchè del telescopio che non sta fermo dove lo punti, e che la soluzione è quella di installare un contrappeso (oppure un tiro dinamico di molle equivalente a quel peso necessario) adeguato al massimo carico richiesto dal bilancimanero del tubo quando punta all'orizzonte.
Ma poi tale carico va collegato a un braccio, fornito in genere dal diametro dei cuscinetti laterali, in modo che il carico diminuisca da quel massimo orizzontale, fino a zero allo zenit, decrescendo però in modo identico al decrescere del coseno dell'anglo di inclinazione del tubo.
Inoltre abbiamo detto che è indispensabile che il movimento del tubo non sia liberissimo, ma sia frenato da quel certo attrito fornito dai pattioni di teflon (e sui tele con mezzelune circolari), aiutato a volte dalla compressione di una molla per aumentare quello già eventualmente fornito dai pattini.
E' interessante sapere che se il movimento non sarà scattoso (attunado quel che è suggerito di fare quì di seguito)
la quntità di quell'attrito è indifferente. Cioè puoi anche cambiare la torretta binoculare che il tele non si muove; e quando lo muovi si sposta docimente permettendoti di "inseguire" (anche se quel che vedi rarissimamente è bello) a mano libera anche con un oculare da 4,7mm con barlow 2x su un dobson classico 14" F5.
Rimane da risolvere il problema del movimento a scatti (che i realtà dovrebbe essere risolto per primo per non dover rivedere il resto).
Infatti, chi ha un dobson e si è letto almeno il capitolo 9 del libro "The Doobsonian telescope" è a conoscenza degli esperimenti e dei risultati ottenuti per azzerare la scattosità dei movimenti, ed, indifferentemente dalla quantità di attrito esistente, ottenere un accoppiata di materiali idonei a costruire i ciscinetti radenti, eliminando lo scatto iniziale dato dalla necessità di applicare al tele uno sforzo maggiore per vincere quello che in meccanica è indicato come attrito di primo distacco.
L'accoppiata migliore per ottenere il movimento fluido è quella delle piastrine di teflon sulle quali scorre laminato di melammina (Fòrmica)
a superficie non liscia ma sabbiosa.
Sono infatti le punte delle sabbiosità a eliminare lo sforzo iniziale necessario a muovere il tele, che si traduce in uno scatto se il laminato è liscio, mentre il laminato a buccia d'arancia è una via di mezzo fra il buono e il cattivo.
Le dolenti note sono che i telescopi commerciali devono essere belli ma costare poco, e vengono costruiti con pessimi materiali come il pesantissimo truciolato di legno, che viene "nobilitato" da una lastra di Fòrmica liscia, la quale non essendo un materiale composito come lo è anche un umile e semplice legno multistrato (..compensato) di pioppo, è soggetto ad assorbire umidità e deformarsi pure permanentemente anche stando in casa e solo sotto il proprio semplice peso, oltre che magari a non avere le superfici di contatto con i pattini di teflon (che è il componente fisso di questo genere di cuscinetti), a contatto con laminato di Fòrmica che non ha la superficie sabbiosa come quello che in genere riuveste i banconi dei bar o delle cucine.
Altre accoppiate del teflon non così buone, ma accettabili, sono con l'alluminio anodizzato (non lucido); e con la fibra di vetro.
Per eliminare la scattosità dello strumento occorre quindi passare in rassegna lo stato di salute dei pattini esistenti e se essi cono ancora tutti in contatto..(In altre oparole, se non si sono arquate le piastre di contatto che quindi andrebbero sostituire perchè se si sono incurvate non strasferiscono più il carico in modo uniformemente distribuito, ma lo concentrano in uno o più punti, partecipando a creare i problemi).