Chiedo scusa per l'O.T. facendo sul discorso dell'interessante rapporto degli ingrandimenti, un ragionamento per esperienza personale, che arriva ad affermare che se il "seeing" lo permette e gestendo un riflettore come si deve, si arriva senza alcun problema con esso ad osservare coi rapporti di ingrandimento indicati per i rifrattori. I quali, nei riflettori, e ad esempio nella osservazione planetaria, offrono particolari delle immagini veramente mozzafiato, grazie ovviamente al diametro ben maggiore di quello possibile per i rifrattori.
I fattori di ingrandimento massimo raggiungibili nei due tipi diversi di telescopi (rifrattori o riflettori) sono una indicazione generica, empirica e di massima, perchè quegli ingrandimenti dipendono, oltre che da una ostruzione media stimata, anche dal disturbo dato dai due tipi di turbolenza esterna e interna ed esterna al tubo stesso, cioè:
1) quella ambiente (seeing) e
2) quella causata dal calore dello specchio alla quale solo i riflettori sono soggetti, e che aumenta con l'aumentare della massa del vetro dello specchio stesso, e cioè col suo diametro.
Quindi mentre non si può fare quasi nulla contro la turbolenza atmosferica, cioè il "seeing", che affliggerà in egual modo i due tipi di telescopio, (salvo scegliere di mettersi ad osservare su un prato erboso, e non su una terrazza o sull'asfalto che creano colonne d'aria calda non riuscendo mai a smaltire nel corso della notte tutto il calore accumulato durante il giorno).
La turbolenza interna al tubo di un riflettore è sicuramente sempre presente e maggiore di quella presente in un rifrattore, dato che la massa del vetro dell'obiettivo dei due, sta, nel caso del rifrattore, a contatto con l'ambiente, mentre al contrario nel riflettore sta al fondo del tubo che è il percorso ottico dei raggi che disturbano la formazione della immagine al fuoco.
Quindi portando il telescopio all'aperto per la osservazione, in quasi tutti i periodi dell'anno lo specchio primario rimarrà sempre più caldo della temperatura dell'ambiente esterno nella sua discesa nel corso della intera notte.
Questo succede dato che la sera la temperatura scende con un gradiente impossibile da inseguire (almeno "da vicino") da parte di uno specchio intubato. A meno di non attivare una estrazione dell'aria calda turbolenta che sta davanti allo specchio, per mezzo di una aspirazione dal retro dello specchio.
(Vedi:
http://www.grattavetro.it/acclimatazion ... possibili/ )
Attuando quella estrazione che in un certo senso "pettina" la turbolenza del percorso ottico trasformandola in flusso laminare ordinato, ci si rende conto nello star test del miglioramento che avviene, vedendo la comparsa o la scomparsa degli anelli di diffrazione mentre si accende e spegne l'aspirazione.
Pure interessante è un altro lavoro in argomento:
http://www.grattavetro.it/raffreddament ... elescopio/
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