Cita:
quello che volevo dire io è un'altra cosa: se non ne avanza in realtà stai diaframmando, non vignettando. Se il secondario inquadra giusto giusto il primario, non diaframmi ma vignetti, perché solo ciò che è al centro del campo è davvero in piena luce. I calcoli ti servono per sapere quanto ne deve avanzare per non vignettare per nulla.
Siamo s'accordo,Andrea, se non ne avanza, ossia se il secondario intercetta esattamente il fascio ottico del primario sul piano focale ci sarà una leggera vignettatura ai bordi, che per l'uso generale e planetario non incide assolutamente e migliora il contrasto; se poi lo strumento è destinato alla foto deep sky, allora sarà opportuno un leggero surdimensionamento del secondario che tuttavia andrà ad aumentare l'ostruzione ed abbassare leggermente il contrasto.
Dalla mia esperienza personale, tuttavia, i migliori risultati li ho ottenuti scegliendo secondari più piccoli possibile e della esatta dimensione del fascio ottico proveniente dal primario (ovviamente accostando il fuoco al tubo); l'ultimo Newton assemblato con tale criterio è un 20 cm Parks f6, con un secondario da soli 30 mm, che uso da molti anni, (ora sul sole) e dà eccellenti prestazioni.
Una volta assemblai un newton da 15 cm con uno specchio Meade senza infamia nè lode che, con un secondario di soli 20 mm faceva la pelle ad un costoso apo a tre lenti Brandon da 94 mm.
In conclusione,vorrei dire che il surdimensionamento del secondario è a mio avviso veramente necessario solo per i Newton fotografici tra f 3,5 e 4.