Ciao Voyager75,
secondo me il vero segreto per tirar fuori delle buone immagini è racchiuso nel momento della ripresa. Ovvio che è necessario avere il telescopio perfettamente collimato, acclimatato e approfittare dei momenti di seeing buono che spesso tardano ad arrivare. Logicamente, in presenza di questi fattori, una precisa messa a fuoco è fondamentale: se operi in condizioni strumentali ed ambientali favorevoli, una messa a fuoco errata vanifica tutto il lavoro a valle.
Ritengo, personalmente che non esistono parametri fissi da impostare durante la fase di ripresa: la grande variabile in questo caso è la "luce", che, soprattutto sulla Luna e sul Sole, varia da zona a zona. Occorre guardare attentamente l'istogramma e fare in modo che non vi siano aree sature ...spesso, però, sono i picchi montuosi o le bocche dei crateri o ancore le zone di confine tra terminatore e zone del disco pienamente illuminate, che si "incendiano" e possono fornire dati fuorvianti anche all'istogramma. Per cui, è mia buona regola, fare attenzione si all'istogramma, ma al contempo tenere bene d'occhio l'immagine lunare allo schermo e se necessario, scendere un po' con gli ADU (es. da 180-190 canonici, mi porto sui 165-170): preferisco avere un'immagine un po' più buia piuttosto che una immagine con crateri dai bordi luccicanti e picchi bruciati.
Sul Sole, il discorso è analogo.
Per quanto concerne la somma, io uso Autostakkert oppure Avistack2: entrambi molto validi, il primo più semplice ed automatico, il secondo più personalizzabile ed un po' più complesso.
La elaborazione del fotogramma grezzo ottenuto da Autostakkert o Avistack la effettuo con Photoshop: se l'immagine sfornata da Autostakkert o Avistack è di buona qualità, per elaborarla occorrono veramente pochissimi passaggi, ma se è scarsa in partenza, me ne accorgo immediatamente e la cestino senza mettermi lì a forzare la mano... alla fine non riuscirei a tirare dalla foto grezza i dettagli che io vorrei vedere e che essa irrimediabilmente non possiede.
Con Photoshop, su una immagine grezza buona, basta applicare due di maschere di contrasto molto fini (raggio 0,5-0,7), seguite da un "box blur di valore 1" e poi di nuovo una maschera di contrasto ancora più fine delle due iniziali (raggio 0,3): così facendo (ovviamente, in alcuni casi si potrà aumentare o ridurre i valori dei paramentri da me suggeriti poichè essi non sono delle costanti ma variano al variare della qualità dei fotogrammi che si elaborano), si ripulisce l'immagine dal rumore e si conferisce alla foto finale un aspetto molto naturale pur conservando tutti i dettagli...
Al massimo si può aggiustare un po' la luminosità o l'esposizione, scegliere di regolare le ombre ma nulla di più... veramente (questi ultimi sono passaggi che ritengo molto superflui e che, quasi mai, applico). Spero di averti chiarito come elaboro le mie immagini... una tecnica semplice, fatta di pochi artifizi. Non l'ho inventata io, naturalmente, molti altri astrofotografi usano questa metodica soprattutto su Luna e Sole... poi c'è chi preferisce elaborare utilizzando altre tecniche, ma io la naturalezza che ottengo con PS, non la ottengo ad esempio con Registax...

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