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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: domenica 13 gennaio 2013, 22:47 
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Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:37
Messaggi: 1201
Località: Bollate (Mi)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mi trovo in questi giorni nel dubbio di acquistare una barlow per raggiungere il campionamento ideale del mio sistema con la ASI120MM. Riprendo stelle doppie, la problematica è simile alla ripresa planetaria come ricerca dell'hires ma non ci sono dettagli, solo massimo contrasto.
Ho letto l'articolo di Martino Nicolini, convincente.
Sul sito di Andrea Console c'è una formula diversa.
3*(diametro*pixelsize*1000)/(lunghezza_onda*1,22)
Già questa mi sembra più realistica perché tiene conto della lunghezza d'onda.
Facendo quattro calcoli, col mio Megrez 90 da 621mm di focale, con la ASI con pixel da 3.75um la focale ideale nel verde (max Q.E. della ASI) è 1627,29; avrei bisogno di una barlow 2.7x che in commercio non esiste. Potrei usare una barlow normale e "tirarla" o sperare dei valori approssimati di una barlow 2.5x...
Domande:
a) Quale formula usare?
b) come calcolo il tiraggio tra la barlow e la camera, per calcolare quale prolunga mettere?
c) se volessi mettere un flip mirror, la barlow devo metterla davanti al flip o dietro, davanti alla camera? Raggiungerò il fuoco? (la DSLR attualmente richiede 5cm di backfocus attaccata direttamente, al massimo ne ho otto).

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William Optics Megrez 90 FD, ZWO AM5, Vixen LVW 3.5, 5, 17, WO Zoom 22.5-7.5mm, WO UWAN 4mm, Nikon D7100, ZWO ASI178MM, ZWO ASI462MC
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www.stelledoppie.it alias The Double Star Database, il mio sito-database sulle stelle doppie


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 Oggetto del messaggio: Re: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: martedì 15 gennaio 2013, 8:40 
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Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:37
Messaggi: 1201
Località: Bollate (Mi)
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Domande difficili? Nessuno sa rispondere?

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 Oggetto del messaggio: Re: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: martedì 15 gennaio 2013, 11:44 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
Messaggi: 2849
Guarda quà se c'è qualcosa che possa esserti utile:

http://www.wilmslowastro.com/software/formulae.htm#Dust

Nel tuo caso puoi usare tranquillamente la 2X e "tirarla"; arrivi a 2,5X o più con facilità.
Il problema vero è un altro: Seeing ... mai sentito questo termine.

Non so' da dove tu riprenda ma con campionamenti di 0,5/0,6 arcsec/px ... buona fortuna :D :D

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 Oggetto del messaggio: Re: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: martedì 15 gennaio 2013, 11:56 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Leggi anche questo:
http://www.lezionidiastronomia.it/astro ... sparri.pdf

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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 Oggetto del messaggio: Re: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: martedì 15 gennaio 2013, 13:10 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Premesso che la formula sul mio sito proviene da http://www.wilmslowastro.com e si basa su ipotesi di lavoro ben precise e, volendo, opinabili, credo che la questione del campionamento ideale vada vista in senso diametralmente opposto, considerando l'ordine di importanza dei diversi fattori in astroimaging hires.
Il segreto di una buona ripresa è riuscire a trovare il giusto rapporto fra tre elementi: fps, segnale e focale, che io vedo in questo esatto ordine di importanza.
Se non hai un seeing ottimo, sicuramente alzare quanto più possibile gli fps è fondamentale per ottenere una migliore risoluzione del dettaglio. Alzare gli fps e allungare la focale, però, deve essere fatto senza che il segnale sul sensore sia troppo inferiore agli ADU massimi, pena la perdita di informazione in rumore di campionamento del livello del segnale.
Tutto ciò dipende anche dal soggetto e dalla sua luminosità, ovviamente.
In sostanza, non puoi vincolarti ad una focale presunta ottimale trascurando tutto il resto, ma la focale ottimale nasce dal compromesso fra i fattori che ho elencato sopra, che cambia caso per caso.

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 Oggetto del messaggio: Re: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: martedì 15 gennaio 2013, 13:29 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
Messaggi: 2849
Quello che dice Andrea è oro!!

Il problema stà nel fatto che tu vuoi fare stelle doppie, ok, ma attenzione che non è come un HiRes planetario che vai con alto frame-rate perchè i pianeti, bene o male sono luminosi; le doppie sono di tanti tipi:

1 - doppie con le due componenti luminose (max. +3/+4) - OK come per i pianeti
2 - doppie deboli (componenti di +13/+14 ed oltre) da trattare con tempi lunghi (e quà c'è da divertirsi) :D
3 - doppie con la primaria luminosa e secondaria debole, tipo Sirio tanto per intenderci ... altro tipo di divertimento :D :D :D

Non è banalissimo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: martedì 15 gennaio 2013, 14:29 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
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Poi dipende da cosa si vuole fare della fotografia. Se si fa una cosa dal valore estetico, allora si può fare come si vuole, ma se si dovesse fare delle misure chessò fotometriche bisognerebbe avere l'approccio giusto, perchè operare come nella fotografia planetaria non andrebbe bene.

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 Oggetto del messaggio: Re: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: martedì 15 gennaio 2013, 15:02 
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Ringrazio gli intervenuti e chi vorrà aggiungersi.
@Fabio, grazie del documento. Secondo quanto dice Gasparri non ci sono andato tanto lontano, è buona la formula sul sito di Andrea (ok, non è tua, ma è per capirci). Questo risponde al quesito a)
@vaelgran grazie del link, è prioprio il sito segnalato da Andrea.

Per non divagare insisto e ribadisco che riprendo stelle doppie. Sono punti, o quasi. Mi interessa la risoluzione per ottenere ma distanza minima di sdoppiamento.
È vero che la luminosità conta ma fino ad un certo punto. Posso anche decidere di non riprendere coppie molto sbilanciate oppure si con opportune tecniche, ma vedrò più avanti, ora mi sembra prematuro.

Il fattore limitante è vero, è il seeing. Riprendo dalla città dove mediamente il seeing è buono, da 6 a 8 pickering in visuale, non ho idea di come misurarlo se non sdoppiando due doppie ma è il classico caso dell'uovo e la gallina non avendo ancora nessun elemento ottico in grado di scendere sotto il 2" d'arco.
Ho comprato la ASI che permette alti framerate, spero di congelare il seeing. La camera è molto sensibile, spero di non dover alzare troppo il gain.

Non avendo la barlow non posso calcolare l'amplificazione, non conosco la focale della barlow e non posso effettuare il calcolo; comunque adesso ho gli strumenti, grazie. Il quesito b) rimane in standby dopo la scelta della barlow. Niente powermate e telecentriche.

Sembra che dovrò fare molte prove...

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 Oggetto del messaggio: Re: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: martedì 15 gennaio 2013, 16:19 
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mi rendo conto solo ora che parlavi esclusivamente di doppie, e quindi sì, correttamente in questo caso l'esposizione passa in secondo piano rispetto alla risoluzione.
Provo quindi a rispondere alle tue domande:

a) Quale formula usare?
io direi di non dare peso al seeing e tira fino alla decenza (cioè fino ai limiti della fisica per l'apertura)

b) come calcolo il tiraggio tra la barlow e la camera, per calcolare quale prolunga mettere?
è un casino perché anche se esistono le formule, è diffcile misurare i parametri da inserire. L'idea migliore è provare senza tiraggio e con un tiraggio a caso ed interpolare i risultati (mi pare sia lineare con riferimento a questa http://andreaconsole.altervista.org/ind ... ormula#EPP

c) se volessi mettere un flip mirror, la barlow devo metterla davanti al flip o dietro, davanti alla camera? Raggiungerò il fuoco? (la DSLR attualmente richiede 5cm di backfocus attaccata direttamente, al massimo ne ho otto).
non so

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 Oggetto del messaggio: Re: Ottenere il campionamento ideale
MessaggioInviato: martedì 15 gennaio 2013, 17:07 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
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Per il discorso flip e barlow davanti o dietro dipende sempre poi a che "tiraggio" finale arrivi, in quanto il flip "allunga" un bel po'; con il flip tra obbiettivo e barlow hai meno tiraggio ovvero la barlow è più vicina al sensore, con la barlow tra obbiettivo e flip viceversa.

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