Con immagini non elaborate, cioè i raw, è possibile analizzare il segnale in frequenza. Cosa che ho per esempio fatto qua:
viewtopic.php?f=16&t=76865&start=24Lo spettro che ne viene fuori (spettro che tra l'altro diversi software calcolano ma che resta in quelli commerciali più che altro una curiosità) puoi vedere l'intensità del segnale totale (segnale più rumore) in funzione della frequenza. Per esempio in questo
download/file.php?id=44527&mode=view la linea viola è un tuo raw, e la blu uno di Marco Guidi.
Come vanno interpretati questi grafici? Il grafico è la somma di due parti: segnale e rumore. In linea di principio non è possibile separarli, però si può capire lo stesso quale potrebbe essere il segnale e quale il rumore.
Il segnale, se è di tipo casuale, ha una intensità costante con la frequenza. Per esempio questa è una immagine fatta solo di rumore di tipo gaussiano (un po' compromessa dalla compresseione jpeg).

Se calcoli lo spettro di questa immagine ottieni questo:

La cosa da osservare è che
lo spettro di un rumore gaussiano è uniforme e appare come una riga orizzontale.
Ora torna all'esempio:
download/file.php?id=44527&mode=viewPotrai notare che lo spettro verso sinistra è piatto, in particolare a sinistra della linea rossa che è la risoluzione teorica dello strumento. A sinistra della linea rossa non ci può essere segnale, perchè la MTF del telescopio è zero e tutto quello che viene registrato è per forza solo rumore. E infatti in vicinanza della risoluzione teorica del telescopio lo spettro è piatto, che indica che quello che viene registrato è fondamentalmente rumore.
Però, a mano a mano che ci si allontana verso destra l'intensità dello spettro si alza sopra il livello di rumore. Potrebbe essere che il rumore non sia uniforme (per questo non si può fare sulle immagini elaborate) ma la cosa più sensata è che l'innalzamento sopra la linea tratteggiata grigia (che è il livello del rumore stimato) sia segnale.
La pendenza della curva è anche una indicazione di qualità (più è pendente e più cresce il rapporto segnale/rumore).
nel caso in esempio, il rumore assoluto della tua immagine è inferiore a quello di Marco (di un fattore 2, la scala è logaritmica). E però la curva di Marco si solleva sopra il rumore esattamente alla risoluzione teorica del telescopio, mentre nel tuo caso questo succede intorno a 0.4".
Volendo si può anche tracciare una linea parallela a quella del rumore, a rappresentare una soglia s/n e vedere a quale risoluzione si raggiunge il rapporto s/n desiderato. Per esempio in questo grafico è rappresentata la soglia s/n=5, che viene raggiunta a 0.9".

L'apertura del telescopio può essere stimata dalla posizione del flesso. Nel senso che il flesso è il punto in cui la MTF del telescopio si azzera. Se il telescopio sta "sottoperformando" il flesso ti dice quale è l'apertura equivalente. Nel tuo caso, per esempio avevi 0.4" e quindi circa 300 mm (invece che 400).
PS, come puoi ben capire, con questo metodo si possono fare i conti in tasca (posto che ci siano i raw disponibili). Lo si può applicare anche a immagini finite scoprendo anche qualche "trucchetto" Per esempio come effetto collaterale di alcune elaborazioni si può trovare apparentemente segnale oltre la risoluzione del telescopio - è una cosa che ho già visto in alcuni casi (non succede con la deconvoluzione fatta bene, a riprova che il metodo di deconvoluzione in un certo senso è realistico),