Il C14 che possiedo è sicuramente un ottimo strumento, ma è difficile da gestire e quando l'atmosfera non è perfetta il gioco non vale la candela: montarlo sulla EQ6 da solo, bilanciare, far stabilizzare termicamente e poi collimare è qualcosa che richiede programmazione, tempo, pazienza e fortuna (atmosfera calma).
In questi giorni, stanco di fare tutte queste manovre a vuoto, ho rispolverato un vecchio rifrattore cinese da 15 cm f8 (Konus) che non ho mai sfruttato in pieno perché (a torto) credevo fosse di pessima qualità ottica.
Devo dire che abituato agli SC che richiedono molta cura il tutto è stato semplicissimo: nessuna collimazione, nessuna fatica a sistemarlo sulla EQ6, bilanciamento con due pesi da 5 kg, stabilità termica raggiunta in mezz'ora. Insomma, uno strumento pronto per riprese fugaci, quelle non programmate o veloci perché si è a corto di tempo.
Le premesse fin qui sono buone, ma i risultati come saranno?
Il problema più grande è stato gestire il cromatismo residuo. Per fare questo ho fatto una cosa molto semplice: ho usato un filtro verde, centrato proprio sulla lunghezza d'onda maggiormente corretta.
Con questo piccolo accorgimento lo strumento è diventato una bomba: immagini secche, pulite, quasi sempre stabili, con contrasti che non ho mai visto.
Incuriosito dalla resa visuale l'ho spremuto fotograficamente in questi ultimi giorni, ottenendo delle buone riprese, il massimo quanto a risoluzione che uno strumento di 150 mm può dare (e anche questo è bello, si arriva a sfruttarlo tutto subito, non come i grandi diametri non lavorano quasi mai al 100%!).
I risultati migliori li ho ottenuti sulla Luna, ma ho ripreso anche il Sole (con filtro astrosolar) e Saturno (anche se lontano dalle migliori condizioni), sia in alta risoluzione (con camera Lumenera 075m) che a media risoluzione (con una Canon 450D).
In conclusione di questi giorni di "test", posso dire di aver fatto un grande errore nel ritenere uno strumento così economico non adatto all'alta risoluzione. Proprio in considerazione di questa esperienza, mi rivolgo soprattutto a chi sta intraprendendo la difficile strada dell'alta risoluzione: non serve necessariamente un diametro spropositato per togliersi le prime soddisfazioni, anzi, spesso mi sono accorto che raramente si sfrutta il proprio strumento, a prescindere dalle dimensioni. Non cadete nell'ingannevole equazione: più diametro = immagini più spettacolari sempre. Se non si riescono ad ottenere buone immagini con uno strumento di modesto diametro, è molto più difficile farlo con uno strumento maggiore, perché maggiori sono le problematiche da affrontare. Un consiglio? io salirei di diametro solamente quando ho effettivamente sfruttato tutto il potenziale dello strumento attualmente in mio possesso.
Anche i piccoli ed economici telescopi possono dare soddisfazione, dategliene l'opportunità!
