Le ultime immagini postate, ed anche alcune più "vecchie", qui nel forum ed altrove mi hanno fatto riflettere su quelli che sono i parametri già ampiamente discussi in questo topic:
viewtopic.php?f=16&t=52879Li si parlava soprattutto del raffreddamento ma molti hanno fatto le loro valutazioni per un perfetto set-up di ripresa.
Qui vorrei dare due giudizi su quella che è una variabile fondamentale e cioè il seeing.
Innanzi tutto ci tengo a dire, come ho scritto sopra, che molti utenti hanno fatto varie scalette giudicate da loro in ordine di importanza per delle ottime riprese in hi-res...
Purtroppo però spesso ho notato che non viene menzionata quella che è la variabile fondamentale dopo, o insieme, al seeing: il telescopio.
Il telescopio nel suo complesso. Il telescopio ottimizzato in ogni parte dalla meccanica, all'ottica, ecc. Il telescopio per così dire preparato a puntino per le nostre riprese.
Ed è qui che nascono i problemi. Troppo spesso si crede di aver per le mani lo specchio perfetto lavorato al limite della diffrazione. Troppo spesso si parla di meccanica in maniera del tutto superficiale. E troppo spesso non si considera importante la termica prodotta dagli specchi...ma di questo ne abbiamo già discusso.
Quando si guarda una buona immagine si urla al seeing come autore di tale ripresa.
Parlando in prima persona, dopo aver avuto centinaia di complimenti per le ultime 2 immagini, posso affermare che almeno in un buon 50-60% di questi, si riferiva all'ottimo seeing. Qualcuno lo scriveva anche in caratteri cubitali
Partendo dal presupposto che è veramente il seeing il principe delle nostre riprese, qui affermo, come sempre ho fatto con gli amici astrofili, che aimhè il seeing non è però tutto!
Non c'è cosa migliore delle prove documentali come riferimento scientifico. Ed allora ho analizzato alcune immagini pubblicate dichiarate riprese con seeing 8/10 o anche con seeing da 9/10 da diversi utenti. Immagini anche più vecchie di almeno un mese...Immagini non solo italiane ma anche estere fra cui alcune americane.
Ci tengo assolutamente a dire che io in questo topic NON voglio assolutamente criticare o meno schede di altri utenti, che magari non conosco nemmeno. Il mio intento è di capire insieme a voi le problematiche che stanno dietro a delle riprese fortemente estremizzate in hi-res. Quindi, lo dico in anticipo, il mio obiettivo è puramente scientifico nel senso di analizzare oggettivamente le condizioni ottimali per noi astro-imagers estremi.
Ebbene: con seeing valutati così alti e con telescopi di così importante apertura (dai 30 ai 40cm) in realtà bisogna aspettarci risoluzioni quantomeno simili a quelle fatte oltreoceano o nella vicina Inghilterra o addirittura superiori. Per oltreoceano mi riferisco anche al Giappone che finalmente sta regalando ad alcuni astrofili delle grandi emozioni. Nel mio caso personale quando per la prima volta ho tirato un pò la maschera di contrasto sulla prima somma del 2 di Settembre, ho finalmente capito cosa voleva dire ottimo seeing/telescopio...variabili assolutamente determinanti che devono necessariamente essere sempre presenti insieme. Qui ovviamente stiamo parlando di riprese effettuate con seeing davvero ottimi per lo meno per la gran parte della ripresa.
Allora mi chiedo: quale potrebbe essere il motivo per cui alcune schede non sono riuscite a catturare dettagli degni di set-up davvero importanti?
Andiamo per esclusione ammettendo che il seeing sia davvero ottimo.
Il ccd non è assolutamente una causa determinante, al contrario di quanto alcuni continuano a pensare. Può aiutare, si, ma non può stravolgere una ripresa. Per escludere anche il fattore ccd porto a riferimento un giapponese, Satoshi Ota, che con una semplice TOUCAM-PRO ed un newton da 30cm, sta facendo riprese davvero eccezionali con dettaglio incredibile. Gli manca solo la morbidezza nella dinamica ma quella spesso è dovuta anche al maggior diametro o comunque particolare attenzione nell'elaborazione. Ecco il link dell'Alpo, dateci un'occhiata.
http://alpo-j.asahikawa-med.ac.jp/kk10/j100921z.htmA questo punto non rimane che il telescopio nel suo complesso. E' formato da molte variabili che lo rendono perfetto. Variabili estremamente importanti che però solo chi lo possiede davvero riesce a valutare.
I DK o gli SC hanno spesso dimensioni più contenute che li rendono più "semplici", in alcuni casi, anche nell'equilibrio della meccanica nel suo complesso. La lunghezza più corta aiuta per esempio in alcune tensioni o flessioni del tubo. Diciamo che un newton al contrario, oltre ovviamente all'ottica, deve avere una meccanica davvero perfetta soprattutto se le dimensioni sono importanti ed il peso e/o lunghezza diventano determinanti in ogni millimetrico punto. Non dimentichiamo il fattore termica ampiamente discusso nel topic che vi avevo già segnalato sopra. Termica che è determinante in ogni configurazione.
Ma anche il parametro "telescopio" potrebbe essere "perfetto" e quindi bisogna trovare altro...
C'è infine il processing e l'elaborazione. Ma anche qui vi dico con la massima certezza che quando si ha una semplice somma davvero piena di dettagli, bhè i filtri vari contano davvero poco. Ovviamente ognuno poi ci mette del suo, aggiunge maschere sfuocate, ammorbidisce le immagini, regola le curve, ecc. Ma i dettagli rimangono gli stessi che ci sono in origine solo un pò più marcati.
In conclusione:
1) vi dico che il seeing NON è tutto e che spesso il telescopio, a mio parere, è il fattore determinante in situazioni di seeing davvero performante. Telescopio che, leggete bene, spesso da molti di voi neanche è stato mai menzionato.
2) vi chiedo: secondo voi, più o meno esperti, quali sono le caratteristiche fondamentali per avere un tele perfetto in ogni punto? E soprattutto come fate a valutarle? E nel caso quali altri fattori potrebbero condizionare un'immagine perfetta al di fuori di quelli descritti?
Grazie per l'attenzione sperando di aver aperto un topic interessante per voi.
Raf