1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2024, 2:22 
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Iscritto il: sabato 8 novembre 2008, 10:17
Messaggi: 1729
Località: Singapore
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao a tutti! Sono assente dal forum da un po', ma volevo condividere con voi che ho appena completato un articolo approfondito sull'argomento della dispersione atmosferica. Analizzo vari fattori che ne influenzano l'effetto, tra cui l'altitudine sul livello del mare, la pressione atmosferica, la temperatura e l'umidità. Ho incluso diversi grafici che ho creato per chiarire aspetti che non sono facilmente reperibili in altri articoli sull'argomento che ho consultato.

Potete trovare l'articolo al seguente link: https://www.glitteringlights.com/Articl ... Dispersion

L'articolo è in inglese, ma la maggior parte dei browser può tradurlo automaticamente, nel caso ciò fosse un problema (Chrome lo fa).

In sintesi, l'analisi di diverse simulazioni dimostra che salire in quota ha un impatto considerevole sulla dispersione atmosferica, riducendone l'effetto. Umidità e temperatura hanno un impatto meno significativo, con i benefici migliori derivanti da temperature più elevate e umidità più basse.
Ho inoltre comparato diversi set di filtri di alcune marche per mostrare come siano influenzati in modo diverso dalla dispersione.
Credo che questo argomento sia di interesse per chi voglia spingere lo strumento al limite, e non penso ci fosse nulla di simile disponibile in rete in passato.

Ciao,
Marco

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MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2024, 10:25 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23267
grazie Marco, lo leggerò con attenzione!

Marco Lorenzi ha scritto:
...
Credo che questo argomento sia di interesse per chi voglia spingere lo strumento al limite, e non penso ci fosse nulla di simile disponibile in rete in passato.

Ciao,
Marco


ma credo che sia interessante in generale, anche solo da un punto di vista "culutrale", anche per chi come me lo strumento non ha nessuna intenzione di farlo nemmeno spostare dal limite inferiore :lol:

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MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2024, 10:33 
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Iscritto il: venerdì 11 novembre 2011, 16:23
Messaggi: 4408
Località: Agropoli (SA)
Tipo di Astrofilo: Fotografo aspirante Visualista
Interessantissimo Marco, grazie per la condivisione (metterò tra i preferiti).

Ora chiedo troppo ma ci provo: non so se è prevista una integrazione all’articolo ma nel caso e se ci fosse (o ci sarà) “la possibilità strumentale”, sarebbe interessante anche un approfondimento/comparazione tra le varie fasce e modelli di ADC. Argomento che dalle nostre latitudini ci sta particolarmente a cuore e spesso dibattuto in circolo vizioso. Penso che il 90% degli imagers planetari amatoriali utilizziamo i classici e commerciali ZWO, Omegon, Tecnosky ecc ecc che suppongo siano tutti della stessa fattura e dai quali sicuramente traiamo benefici ma volendocisi spingere oltre cominciano i dubbi e le lacune sia tecnici e sia eventualmente riguardo la reperibilità (evitando di fare fesserie).

Lo so che “uno tende la mano e l’altro si prende il braccio” :lol: però, chi più di te…?

Grazie ancora.

tuvok ha scritto:
anche per chi come me lo strumento non ha nessuna intenzione di farlo nemmeno spostare dal limite inferiore :lol:


Non ti preoccupare, faccio io le tue veci. :lol: :lol:

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Daniele

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MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2024, 14:50 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23267
B&W ha scritto:
... però, chi più di te…?...


magari qualcuno che ogni tanto il pianeta ce l'ha anche sotto gli 89 gradi? :lol:


Grazie ancora.

B&W ha scritto:
...
tuvok ha scritto:
anche per chi come me lo strumento non ha nessuna intenzione di farlo nemmeno spostare dal limite inferiore :lol:


Non ti preoccupare, faccio io le tue veci. :lol: :lol:


p.s.: ho portato il mak a Brescia, però gli ho detto di non farsi troppe illusioni, era solo per fargli cambiare un po' aria :mrgreen:

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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2024, 0:59 
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Iscritto il: sabato 8 novembre 2008, 10:17
Messaggi: 1729
Località: Singapore
Tipo di Astrofilo: Fotografo
B&W ha scritto:
Ora chiedo troppo ma ci provo: non so se è prevista una integrazione all’articolo ma nel caso e se ci fosse (o ci sarà) “la possibilità strumentale”, sarebbe interessante anche un approfondimento/comparazione tra le varie fasce e modelli di ADC. Argomento che dalle nostre latitudini ci sta particolarmente a cuore e spesso dibattuto in circolo vizioso. Penso che il 90% degli imagers planetari amatoriali utilizziamo i classici e commerciali ZWO, Omegon, Tecnosky ecc ecc che suppongo siano tutti della stessa fattura e dai quali sicuramente traiamo benefici ma volendocisi spingere oltre cominciano i dubbi e le lacune sia tecnici e sia eventualmente riguardo la reperibilità (evitando di fare fesserie).

Grazie ad entrambi per l'apprezzamento sull'articolo.
tuvok ha scritto:
B&W ha scritto:
... però, chi più di te…?...
magari qualcuno che ogni tanto il pianeta ce l'ha anche sotto gli 89 gradi? :lol:

Come sostiene Tuvok, è difficile esprimere commenti sugli ADC senza averli testati personalmente :) Tuttavia, posso condividere alcune osservazioni, partendo dallo ZWO che ho utilizzato in passato.
Questa soluzione, presentata da ZWO e replicata con marchi diversi (presumo anch'essi prodotti dalla stessa fabbrica), è una soluzione semplice con due prismi in H-K9L, equivalente cinese del BK7. Funziona, ma presenta due problemi significativi. In primo luogo, devia lateralmente il fascio luminoso in arrivo, anche a posizione zero! Ogni volta che si regola la dispersione, l'immagine tende a spostarsi nel campo o addirittura fuori da esso. A mio parere, questo problema è intollerabile, specialmente quando si lavora con sistemi che hanno un campo corretto relativamente piccolo. In tali casi, diventa impossibile capire se si sta operando all'interno del campo corretto o altrove.
Il secondo problema è l'introduzione di un astigmatismo visibile, un aspetto che è stato notato da molti, compreso te, Daniele, se non ricordo male. Non sono sicuro che questo problema sia specifico di ZWO e cloni o se anche appaia con gli ADC equivalenti prodotti da Pierre Astro e ASH. Mi viene tuttavia da pensare che l'astigmatismo sia un problema intrinseco allo schema ottico e sia strettamente legato alla deviazione laterale del fascio luminoso.

La seconda categoria di ADC usa due prismi di Amici al posto dei singoli prismi a cuneo. Ogniuno di questi prismi di Amici è realizzato con da una coppia di vetri differenti, scelti per non introdurre né aberrazioni né deviazioni, mantenendo l'oggetto al centro durante la regolazione.
Che io sappia ci sono due brand che producono questa soluzione, entrambi tedeschi. Il primo è Gutekunst Optics, che offre soluzioni che costano un rene e disponibili con aperture di 28mm o 38mm. Il secondo è Greatstar, che offre un modello meno costoso (ma comunque non economico), con un'apertura più limitata di 17mm. Quest'ultimo modello è particolarmente popolare oltre confine dove sta guadagnando apprezzamento tra molti appassionati, anche se non sono sicuro dell'adozione nel nostro paese. Nel caso tornassi in Italia, quello di GreatStar sarebbe il modello di ADC che preferirei.

Ciao
Marco

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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2024, 9:10 
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Grazie ancora Marco,
si, le problematiche circa gli ADC “commerciali” sono ben note e nonostante ciò i benefici giustificano comunque l’utilizzo. Per questo motivo tuttavia volendo alzare l’asticella, oltre che aumentare il diametro, bisogna per forza di cose ottimizzare l’intero setup e l’ADC potrebbe essere un elemento determinante.

Appena adesso, considerando che tra i due marchi da te citati, il prodotto Gutekunst optics è davvero inaccostabile (parliamo della follia di 3.600€), ho scritto una mail alla Greatstar per sondare il terreno, sul sito non specificano i prezzi ed il loro ADK pare non essere in commercio da nessuna parte.
Quando e se mi risponderanno, se gradito, aggiorno qui l’informazione.

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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2024, 12:05 
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B&W ha scritto:
Appena adesso, considerando che tra i due marchi da te citati, il prodotto Gutekunst optics è davvero inaccostabile (parliamo della follia di 3.600€), ho scritto una mail alla Greatstar per sondare il terreno, sul sito non specificano i prezzi ed il loro ADK pare non essere in commercio da nessuna parte. Quando e se mi risponderanno, se gradito, aggiorno qui l’informazione.

sulla pagina relativa, in basso e' riportato: "New version with extended transmission from 340-900nm! Price: €1625 including VAT plus shipping"
Quindi circa 1625 euro ivati. Ed e' cresciuto ogni anno, costave meno di 1500 euro nel 2022. Se non ricordo male (ho amici che lo hanno ordinato) ci sono consegne piuttosto lunghe a meno di un colpo di fortuna. Come dicevo non economico ma da quel che vedo un gran bel prodotto. Un video recensione del grande JL Dauvergne e' qui https://www.youtube.com/watch?v=Tb27a1dZFEk, se cerchi greatstar adk trovi anche altri test fatti in germania ed altrove. Per inciso e' il correttore usato per fare le incredibili immagini con il metro del Pick du Midi: http://www.astrosurf.com/uploads/monthl ... 1d3cb4.jpg.

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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2024, 13:00 
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Vero, non lo avevo cecato proprio. 1.600€ richiede più di una (decina :lol: ) riflessione, sinceramente e ingenuamente pensavo si aggirasse a circa 1/3 ed il pensierino lo avrei fatto più facilmente. In realtà dico più o meno ingenuamente perchè dopo aver visto il costo del brand Gutekunst, il sospetto lo vevo già…

Ora entro nel personale, se da un lato ciò ridimensiona un pò tutta l’attività che faccio usando un ADC ZWO, dall’altro lato ho la consapevolezza che ovviamente “c’è sempre di meglio” fino ad arrivare al professionale, in base alle conoscenze, alla strumentazione, alle potenzialità ed esigenze e non ultimo alle tasche. Sono del parere che tutto o quasi debba essere giustificato ed in questo momento penso che nelle mie mani non sarebbe (spero solo ancora) “meritato”. :facepalm: :lol:

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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2024, 15:48 
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B&W ha scritto:
1.600€ richiede più di una (decina :lol: ) riflessione

Sicuramente. Anche perche' dei giganti gassosi Giove, per le prossime opposizioni fino al 2028, sara' sopra i 60 gradi in Italia e Saturno, anche se piuttosto basso per i prossimi 3/4 anni, e' in crescita e sara' nel picco piu' alto in Italia intorno alla fine del decennio con elevazioni intorno ai 70 gradi. I rimanenti giganti gassosi offrono (pochi) dettagli solo in infrarosso (dove un ADC serve molto meno) e dei due Urano e' comunque molto alto dall'Italia per i prossimi decenni. Marte emette principalmente nel rosso (nel blu non produce grande informazione) dove la dispersione ha meno impatto, soprattutto per le opposizioni del 2025 e 2027 dove offrira' una elevazione media intorno ai 70 gradi dal bel paese (peccato sia piccolo). Di critico resta solo Venere in ultravioletto che non sale mai in alto e soffre la dispersione in maniera significativa. Tutto sommato direi che puoi rifletterci per qualche anno (a meno che ti specializzi in Venerologia :rotfl:).
Poi, ovviamente, se uno ha disponibilita' economica questo tipo di ADC permette di sfruttare lo strumento al massimo e, come sai, alla lunga chi piu' spende meno spende :lol:
Ovviamente, investire una cifra significativa per eccellere soprattutto nel blu e poi usare uno SCT che nel blu ha uno Strehl che crolla rapidamente a valori indecenti (come ben visibile nel file allegato di Christian Viladrich) non e' una strategia vincente..
Ciao
Marco


Allegati:
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StrhelSCT.jpg [ 107.65 KiB | Osservato 1740 volte ]

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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2024, 16:24 
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Ma infatti tutto fila e dal canto mio ulteriormente aggiungerei che a quel punto magari penserei di integrare il budget ed investire principalmente in un’ottica di diametro maggiore, semmai.

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