L'immagine allegata mostra Reiner Gamma, l'unico dei lunar swirl (vortici lunari) visibili dalla Terra. Dalla forma caratteristica, più unica che rara sul nostro satellite, agli osservatori visuali ricorda un girino o un pesce, ma i più prosaici scienziati lo hanno nominato in tal modo a causa della vicinanza del cratere Reiner (in alto) e della somiglianza con la terza lettera greca minuscola, γ. Per dare un'idea della scala dell'immagine, Reiner ha un diametro di circa 30 km. Il nostro soggetto si trova in pieno Oceanus Procellarum ed ha un'alta albedo (brillantezza) che lo fa risaltare grandemente, anche all'oculare, sugli scuri basalti circostanti. Fu creduto essere un cratere, ma ora sappiamo che è piatto e sede di una forte anomalia magnetica. Proprio quest'ultima caratteristica ha fornito agli studiosi degli indizi sull'origine di questa peculiare formazione. Fin dai primi tempi dell'esplorazione lunare fu supposto che il campo magnetico particolarmente forte li proteggesse dal "bombardamento" solare, rendendo quindi ragione della loro alta riflettanza. Però, cosa provoca l'anomalia magnetica? In tempi recenti, lo studioso Peter Schultz ha collegato i vortici ad impatti cometari, che spiegherebbero in un solo colpo entrambe le anomalie, di albedo e magnetica, che caratterizza questi soggetti affascinanti. Schultz notò che in corrispondenza delle zone di allunaggio delle missioni Apollo, il terreno era più chiaro, a causa evidentemente dell'azione di spazzamento operato dal gas dei razzi. Un effetto simile, secondo lui, potrebbe essere operato dalle comete che si schiantano sul suolo lunare. In primo luogo, l'impatto spazzerebbe via una parte di polvere al suolo, analogamente a quanto fanno i razzi. Inoltre, le simulazioni mostrano che parte della regolite coinvolta nell'impatto, fusa dal calore di quest'ultimo, durante il raffreddamento ha la proprietà di "conservare" sia il campo magnetico presente in quel momento sul suolo lunare, che quello già presente nella chioma della cometa, spiegando di fatto il picco magnetico presente nei vortici. La ripresa è stata effettuata poche settimane fa, con la falce di luna calante, utilizzando il Cassegrain da 12", la ASI290MM e un filtro R Astronomik. Il processing è stato piuttosto semplice, con soli wavelet, più una leggera enfatizzazione delle luci per mettere in risalto il soggetto.
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Ultima modifica di Vincenzo della Vecchia il venerdì 22 ottobre 2021, 10:56, modificato 4 volte in totale.
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