1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2020, 19:20 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 26641
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Tra le varie follie che il lockdown ha portato nelle nostre vite quotidiane, io ho fatto quella di attrezzarmi per tentare delle riprese planetarie.
Dopo la parentesi del 2005-2007 quando, con la Vesta 675k, mi sono divertito un po' sulla Luna e molto poco sui pianeti (che erano belli alti, non come adesso), stavolta sono stato fortemente incuriosito dalle nuove tecnologie.

A quanto pare le camerine planetarie hanno fatto un grossissimo passo in avanti rispetto a qualche anno fa, quando possedere una Chameleon Firewire era considerata cosa all'ultimo grido.

Quindi ho voluto provare questo nuovo giochino con cui "perdere tempo, testa e soldi" a cavallo tra due noviluni.

L'idea iniziale era quella di dotarmi di una camerina in bianco e nero per questioni extra-imaging (che spero di spiegare in un altro topic) ma la noia del lockdown ha trasformato la cosa in favore di una ripresa lunare e, perché no, anche planetaria in vista della lenta risalita sull'eclittica dei due giganti gassosi.

Proprio per questi due ho scelto la ASI224MC, senza "minimamente" tediare alcuni bravi imager di questo forum (Vincenzo DV e B&W) che colgo l'occasione di ringraziare.
Se dovessi prenderci gusto poi, potrei far riferimento ai consigli scaturiti in questo thread che mi ha illuminato e dedicare una camerina monocromatica per la Luna. Ma siamo all'alba di quest'avventura. Che non sembra affatto facile.

Dal 2005, non è cambiata solo la camera di ripresa.
Già fermandosi al software di acquisizione il salto generazionale è incredibile!
Appena avvitato, Firecapture offre un potpourri di funzionalità clamoroso. All'inizio sono stato un po' disorientato, lo ammetto.
Ma basta dar retta alle guide che si trovano su Youtube e cominciare a usarlo non è così difficile.
L'altro software interessante è quello di allineamento.
Già l'avevo usato in un paio di occasioni: Autostakkert. Anche lì c'è da imparare le operazioni base e la scelta ottimale dei punti di allineamento.
Forse la fase post stacking è quella con meno novità: Registax è sul panorama da tanto tempo. Ma la bella novità ce la dà il nostro LucianoP col suo Astrosurface che, dal basso della mia inesperienza, mi sembra efficace e facile da usare (e se lo dico io...stiamo apposto).

Soltanto una cosa è rimasta la stessa di 15 anni fa: il seeing che sfora il punto 1 della scala di Pickering, fino ad arrivare al punto definito "demmerde" :roll:

Le prime due serate, infatti, ho prodotto davvero poco.
Forse complici un filtro IRCut mancante, il non-utilizzo dell'ADC e la mancanza eccessiva dalla ripresa del cielo che mi dice che ho molto ancora da imparare, ho prodotto un Giove tristissimo, un Saturno con un blu orribile e una Luna al limite del passabile.

Tuttavia, per riprendere la mano con l'acquisizione e l'elaborazione, ho fatto qualche esperimento dei poveri per notare come la quantità dei frame elaborati (nonostante il seeing pessimo) abbia migliorato sensibilmente, almeno sulla Luna, la qualità finale del risultato. Qualità sempre scarsa, ma forse con il seeing che ho avuto durante le pose, posso pretendere poco di più.

Questa è l'elaborazione:
Allegato:
StackComparisonPetaviusPis.png
StackComparisonPetaviusPis.png [ 1.74 MiB | Osservato 2030 volte ]


E questo è il filmato: https://www.youtube.com/watch?v=dRQ7kJPyWgc

La procedura elaborativa è stata la stessa.
Le uniche cose che cambiano tra le tre elaborazioni sono stati il numero di frame utilizzati per lo stack e la dose di wavelet applicati: ho "spinto" finché l'immagine non creava artefatti o rumore molesto.

Rispetto a quanto ne sapevo, ovvero "meglio pochi frame ma buoni", sono stato sorpreso del risultato.
Oppure tutti i miei frame buoni, sono sotto la soglia di bontà minima per cui quello che è venuto fuori non è altro che la somma della schifezza del mio seeing.

E' evidente come debba imparare a valutare il seeing a monitor: quando mi capita di vedere filmati altrui, rimango a bocca aperta. E quello che mi sembrava "buono" nel mio filmato, viene abbattuto come il muro di Berlino nell'89.

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volpetta.com


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MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2020, 20:56 
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Iscritto il: sabato 20 settembre 2008, 9:31
Messaggi: 12227
Località: San Romualdo - Ravenna
Tipo di Astrofilo: Fotografo
L'immagine con 4500 frames mi sembra molto buona!

Cristina

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MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2020, 21:03 
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Iscritto il: venerdì 11 novembre 2011, 16:23
Messaggi: 4392
Località: Agropoli (SA)
Tipo di Astrofilo: Fotografo aspirante Visualista
A me verrebbe fuori questo ragionamento, tratto da “amici miei”: prendendo come riferimento “il best frame”, il 10% dei fotogrammi usati erano probabilmente di qualità ben inferiore ad esso. Mentre la quantità di quei frames (di qualità inferiore ma che magari nel “quality graph” erano sopra la soglia del 50%) era in percentuale maggiore di quel 10% e 50%. Da qui si leggerebbe che sommando il 75% dei fotogrammi è visibilmente migliorato il risultato seppur non ottimale.

Se si è capito qualcosa e quel qualcosa è una fesseria...è solo una mia deduzione non esattamente tecnica e scientifica :oops:

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Daniele

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MessaggioInviato: venerdì 29 maggio 2020, 11:57 
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Iscritto il: giovedì 25 ottobre 2018, 8:56
Messaggi: 427
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Davide, il concetto "per la Luna bastano pochi frames" che suppongo tu abbia preso dal Gasparri, è vero se i pochi frames sono molto buoni in partenza. In tal caso, il rapporto S/N (segnale/rumore) converge presto verso il limite imposto dalla turbolenza.
Nel tuo caso, dove i frames sono in partenza rumorosi, ci vogliono più tempo e più frames, primo per accumulare immagini e migliorare il rapporto S/N, e secondo per avere un buon numero di frames meno distorti dal seeing.
Quantitativamente, il rapporto segnale/rumore aumenta con la radice quadrata del numero dei frames, quindi nel tuo caso l'ultimo stack ha un rapporto S/N circa 65 volte migliore del frame singolo. Per questo motivo si presterà a un processing più energico e i dettagli fini emergeranno dal rumore.
Complessivamente l'ultimo Petavius non è affatto male.

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Ultima modifica di Vincenzo della Vecchia il venerdì 29 maggio 2020, 12:36, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: venerdì 29 maggio 2020, 12:05 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
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Località: (Bs)
La nitidezza sembra nettamente crescente. :thumbup:

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: venerdì 29 maggio 2020, 12:53 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
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Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie delle risposte!
Spero anche in altri interventi in modo da arricchire la questione.
Era quello che credevo e ho postato questa prova anche per metter nero su bianco le basi per chi, come me, torna ad avere dubbi e vuole capire il miglior processo prima, durante e dopo lo stack dei frame.

Sto facendo un po' di "compiti a casa" prima di trovarmi in condizione ottimale di ripresa.

Vincenzo, quando ho mosso i primi passi nella ripresa planetaria c'erano altri nomi e altre esperienze e già nel 2002-2003 c'era il concetto di "sulla Luna pochi frame ma buoni".
Lazzarotti, Fattinnanzi, Sivo, Zannelli, Zanotti, Olivetti, Mengoli, Cristina stessa sono soltanto alcuni nomi di quelli che battevano il dente caldissimo dell'alta risoluzione con webcam (e non solo) ma, tra questi, qualcun'altro sicuramente lo dimentico.

Aggiungo una considerazione riguardo il framerate: rispetto alla Vesta, dove si raggiungevano i 15 fps (se ricordo bene), mi sarei aspettato una efficacia maggiore con seeing scarso dai valori elevati che queste nuove camere raggiungono. Sicuramente è ancora troppo presto per decretare una sentenza, ma la prima impressione è che c'è sempre lui a comandare.

Sky is the limit.
(Prima però devo togliere tutti gli altri) :D

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MessaggioInviato: venerdì 29 maggio 2020, 14:12 
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Messaggi: 427
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Certo, il concetto è valido oggi come allora, e c'è un motivo.
La Luna è un soggetto che offre luce in abbondanza, di conseguenza si riprende con tempi di posa brevi e non si è costretti ad alzare molto il gain per riempire l'istogramma, come si fa con i pianeti. Ne segue che il singolo frame ha un rapporto S/N già alto, per questo sommarne pochi è sufficiente ad ottenere una buona immagine.
Ci sarebbe molto da dire sull'altro concetto di "congelare il seeing". Molti appassionati ritengono che una camera che riprende a FPS altissimi sia la chiave di tutto, ma questo concetto è lontano dal vero. Usare tempi di esposizione minori del tempo di coerenza non serve a niente. Quello che serve davvero è imparare a leggere le mappe meteo e correlare quello che si vede al telescopio con lo stato dell'atmosfera sopra la nostra testa, che è la via più difficile.
Quella facile è lamentarsi del seeing (parlo in generale). :smile:

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MessaggioInviato: venerdì 29 maggio 2020, 14:44 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
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Lamentarsi è insito nell'essere umano. Almeno, dovrebbe essere una fase di transizione tra l'accettazione del problema e l'adoperarsi per risolverlo :D

Quando ho deciso di ricominciare questo gioco ero conscio del fatto che nella zona dove vivo il seeing sia mediamente peggiore che in altre parti di Italia.
Ho vissuto sulla mia pelle (e sui miei occhi) la differenza di seeing tra i cieli di Milano città e quelli della provincia barese a pochi km dalla costa.
Quindi era più o meno già messo tutto in conto.

Per adesso mettiamo in cascina un po' di esperienza che è quella cosa che si dovrebbe formare se si impara dagli errori, anche quando il seeing non è d'oro o come lo vogliamo noi.

Ora il mio cruccio più grande è imparare a valutare il fuoco.
Stanotte son tornato all'attacco con due nuovi gingilli: un ADC e il filtro IRCut, che mancava.
Seeing sotto i 5/10 (i satelliti di Giove non volevano diventare simil-puntiformi) e tanto vento (freddo) a terra.
Non ho badato bene a fare il fuoco perché le condizioni di contorno non mi lasciavano molto fiducioso: il tubo ballava la samba a 5 metri di focale e la stanchezza era dentro di me.
Però i colori gioviani erano finalmente in ordine.
Se vien fuori qualcosa di decente la posto.

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MessaggioInviato: venerdì 29 maggio 2020, 17:55 
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Seguo con interesse visto che pure io ho iniziato quest'anno a cimentarmi con le riprese lunari.
L'immagine con 4500 frames mi sembra molto buona.
Io uso Autostakkert per l'allineamento/somma dei frames e per ora lavoro quasi sempre con i parametri di default; ho lavorato su diversi filmati ma ho visto che in generale non riesco quasi mai a salire oltre il 50% di frames, usando come riferimento la curva di analisi dei frames che Autostakkert propone.
Però c'è anche da dire che finora ho fatto riprese "tranquille" (C9.25 a fuoco diretto + ASI 178MM), non sono andato alla ricerca di particolari fini o craterini piccoli.

Ho provato recentemente anche un filtro IR 742, che sulla carta dovrebbe aiutare in serate con seeing non ottimale.
Ma la serata in cui l'ho testato aveva un seeing talmente pessimo che non sono riuscito a combinare nulla....test rimandato a tempi migliori.

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Roberto Marinoni
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MessaggioInviato: sabato 30 maggio 2020, 10:27 
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Finora questo è il mio miglior Giove..........sfuocato :evil:
Allegato:
2020-05-29-0207_0-RGB-Jup_lapl6_ap51_AS_PS_final.jpg
2020-05-29-0207_0-RGB-Jup_lapl6_ap51_AS_PS_final.jpg [ 61.85 KiB | Osservato 1850 volte ]


Il best frame:
Allegato:
2020-05-29-0207_0-RGB-Jup_F_00002409__BB.png
2020-05-29-0207_0-RGB-Jup_F_00002409__BB.png [ 246.09 KiB | Osservato 1850 volte ]


Mi piace aver ripreso quel sistema strano sulla nNEB che sta per sorgere dal bordo del pianeta.
L'ha ripresa anche Luciano qui

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