La foto che pubblico più sotto è una foto a cui tengo particolarmente.
Risale al 1992, esattamente alla notte tra il 9 e il 10 del mese di dicembre, quindi ha poco più di 28 anni.
Raffigura un momento della fase di totalità di una fra le più oscure eclissi di Luna degli ultimi 50 anni che,
insieme al mio amico Diego Meozzi, stavamo documentando con i nostri strumenti, nei pressi del lago di
Bracciano, vicino Roma.
E' uno scatto realizzato per mezzo dell'emulsione fotografica analogica, si insomma, la vecchia pellicola
chimica, dove il tempo di esposizione per immortalare l'evento fu di ben 4 minuti (240 secondi).
Per quegli anni un'eternità!
Infatti, se solo si pensasse che la lunghezza focale del telescopio impiegato fu di 900mm chiuso ad f/6,
confacente ad un piccolo Newton da 152mm di diametro montato sulla montatura equatoriale Super
Polaris della Vixen e che la sensibilità della pellicola impiegata fu di 100 ISO, si sarà concordi nel
ritenere - per quegli anni - che fu un risultato ragguardevole.
Nei 240 secondi in cui l'otturatore della fotocamera rimase aperto, il piccolo Newton per mezzo della
modesta montatura equatoriale Vixen, riuscì ad inseguire e a compensare senza tentennamenti (è
sufficiente considerare le tracce stellari visibili nella foto), tutti i movimenti della Luna!
Ma tutto ciò non fu dovuto alle mie capacità di astrofotografo, bensì all'impiego di un particolare apparato
elettronico ideato e realizzato dal compianto
Alfredo Bolognesi che anticipò di molti anni, tutti gli
attuali sistemi di controllo elettronico che oggi corredano sia i telescopi commerciali e sia quelli complessi
degli amatori più evoluti.
Cari saluti,
Danilo Pivato
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