Navigando nel web mi sono imbattuto in riprese planetarie in altissima risoluzione (e qualità) che sino a qualche anno fa erano inimmaginabili per il mondo degli atrofili e appannaggio esclusivo di sonde interplanetarie.
In questo primo caso parliamo di un Mercurio di soli 5.1" e 5.6" ripreso con un 36 cm, tutto sommato una strumentazione ancora "alla portata" (non concordo particolarmente con la stima del seeing, ma questo è un altro paio di maniche). Onestamente non ho mai visto un dettaglio simile su Mercurio, pianeta molto ostico poiché sempre a ridosso del sole quindi da riprendere di giorno o basso all'alba/tramonto, in zone del cielo dove il seeing è tipicamente terribile per fare alta risoluzione. E torno a sottolineare il fatto che si parla di dimensioni angolari moooooolto contenute. Date un'occhiata:
http://alpo-j.asahikawa-med.ac.jp/kk17/c170618z.htmhttp://alpo-j.asahikawa-med.ac.jp/kk17/c170609z.htmIl secondo caso è quello di un nome che non ha bisogno di presentazioni, al quale sono stati messi in mano un'ottica ed un osservatorio dai nomi altrettanto altisonanti: Damian Peach dal Pic du Midi, 1 metro di specchio nelle mani di uno dei più forti, se non il più forte astroimager su scala globale! Il dettaglio raggiunto non ha bisogno di alcun commento!
http://www.damianpeach.com/picdumidi2017.htmOra, di certo non possiamo avere la presunzione di pensare che queste immagini siano alla portata di tutti, perché non è chiaramente vero e non è questo il messaggio. Queste immagini strepitose sono il risultato di molta esperienza, pazienza e dedizione, strumentazione di alto profilo e cielo buono (seeing eccellente). Mi rivolgo soprattutto a chi si avvicina e muove i primi passi nella fotografia planetaria
Spero di aver solleticato la voglia di riprendere pianeti di buona parte della community
Saluti e cieli sereni e calmi,
Matteo