Quoto in pieno sia il discorso di Anto che quello di Mauro in particolare quando riferisce:
xenomorfo ha scritto:
...E infatti leggo di immagini dell'Hubble che qualcuno vede cosí E qualcuno vede cosà. Io le immagini di Hubble le vedo molto simili a quelle di Bianconi, solo appena piú cariche. Quanto vedo al telescopio ha colori simili, piú vicini a Bianconi che all'Hubble, ma la cosa si spiega con il fatti che in un telescopio reale, sotto l'atmosfera, una certa quantità di desaturazione va messa in conto per almeno due motivi: 1) che seeing e altri fattori determinano un po' di luce diffusa che riduce la saturaziOne dei colori e 2) che quando la pupilla di uscita si restringe i colori diventano meno saturi perché la sensibilità dell'occhio al colore diminuisce quando la intensità superficiale scende sotto i 1000 cd/m^2....
In effetti mi sono sempre chiesto come sia possibile prendere a riferimento delle immagini riprese fuori dall'atmosfera...e quindi senza problemi di seeing ma anche rifrazioni varie che alterano senza dubbio il colore. Giusta è anche poi l'affermazione di Anto quando fa presente che è difficile valutare un'immagine dell'hubble senza sapere la reale tipologia di elaborazione e dell'utilizzo dei filtri in RGB.
Non solo ma aggiungete un pò il fatto che se guardate le immagini riprese dall'hubble, praticamente non ce ne è una uguale all'altra!!! E questo perchè se leggete meglio lo staff di elaborazione, questo varia di continuo.
Mi sembra davvero superficiale prendere a riferimento immagini che sono spesso tanto diverse l'una dall'altra.
Per quanto riguarda ciò che ha scritto Anto:
Antonello Medugno ha scritto:
Detto ciò si può considerare mediamente affidabile un metodo che tenga conto di un bilanciamento del bianco valutato tramite istogramma di PhotoShop (è un esempio che riporto in quanto talora lo uso personalmente), operazione che nei tempi andati delle prime elaborazioni si faceva anche con Iris ritagliando un riquadro nella area equatoriale di Giove e dando il comando white, stesso dicasi operando sugli anelli di Saturno. Sottolineo che il metodo è da rifinire ma permette a tutti e rapidamente di controllare il bilanciamento del bianco (sempre che ci sia almeno una zona definibile "bianca" e scelta correttamente).
Il bilanciamento del bianco!!!
Raf ha scritto:
Per risponderti alla prima citazione, io non vedo il Giove di Marco verde!!! Noto una maggiore evidenza cromatica del verde che unito al rosso rende il bilanciamento del bianco sfalzato e cioè marroncino. Questo appesantisce l'immagine rendendola anche meno reale da vedere.
Quando poi ho scritto a Marco che tende sempre al verde, l'ho anche riferito al suo Avatar e cioè a Saturno.
Lui stesso poche risposte fa ha affermato che il suo Avatar tende al verde. Tuttavia questa analoga discussione la facemmo proprio su Saturno e sempre per gli stessi motivi. Motivi che trovavano le medesime risposte e cioè i soliti paragoni su immagini NASA.
Per questo ho scritto che Marco evidenzia un certo bilanciamento cromatico nelle sue elaborazioni.
E' questo il punto! Il bilanciamento del bianco. Anto lo ha espresso in forma più complessa io semplicemente con 2 parole. Sono operazioni che alla lunga vengono fatte in automatico. Il bianco nell'immagine di Marco non l'ho trovato!
Ma tornando al discorso importante fatto da Mauro, mi sono chiesto qualche giorno fa quale era il nostro reale miglior esempio, sempre che possiamo prenderlo come tale, per paragonare le nostre tricromie.
L'hubble e varie altre immagini fuori dall'atmosfera direi assolutamente no! Ed allora qual'è il maggior telescopio che ultimamente sta producendo ottime immagini planetarie dalla Terra e quindi con l'atmosfera che fa da filtro?
Il T1M del Pic du Midì utilizzato da Jean-Luc Dauvergne. Oltretutto la sua migliore immagine era davvero praticamente uguale a quella di Alessandro. Infatti ne avevo elaborata una circa 5 giorni fa, forse di più, proprio uguale a quella bilanciata da Jean-Luc.
Così gli ho chiesto pareri al riguardo e lui mi ha umilmente detto di non aver neanche elaborato i colori al meglio dato che nella realtà lui osservando all'oculare li vedere leggermente più giallini. Ora io conosco Jean-Luc ed anche altri amici astrofili. Sappiamo che non è una cima nelle elaborazioni, ma lui stesso lo ammette. Tuttavia nella sua ultima risposta circa la valutazione dei colori lui mi ha scritto:
"It's close to what i see in the eyepiece, but in the eypiece it's a little bit more yellow. But your are right : beeing close to what we see is a good methode for me."
Anche lui concorda con ciò che stiamo asserendo e soprattutto ha asserito per primo Mauro: cercare di rendere il pianeta più simile a quello che osserviamo. Considerando che nell'oculare, con una certa luminosità, senza filtri per l'osservazione...Giove risulta leggermente più sbiadito nel senso di meno saturo nei colori.
Raf