purtroppo parliamo e non ci capiamo
A parte il ringraziarti per gli spunti didattici che hai inserito per il beneficio di tutti, volevo precisare che io i metodi che sfruttano lo spettro ho già avuto occasione di usarli (ripulire un'immagine da rumore non casuale nel dominio della frequenza con iris è una bazzecola, idem per i vari algoritmi di deconvoluzione); quello che mi incuriosisce e sul quale mi hai già dato notevoli spunti di studio è lo studio delle funzioni di trasferimento nel dominio della frequenza spaziale.
Proverò ad essere estremamente diretto, spero di non risultare arrogante: nella questione "Bianconi" hai detto che le due immagini provengono dal medesimo strumento perché gli spettri che hai calcolato sono praticamente sovrapponibili. Ora, come sai, questi spettri sono il risultato di una catena di fattori che, nel dominio della frequenza, si moltiplicano fra loro per dare il risultato finale. Proprio per questo affermi che, se i due spettri appaiono praticamente identici vuol dire che tutti gli elementi della catena sono identici.
Questo è il tuo punto di vista, correggimi se ho riassunto male.
Io a questo punto mi chiedo: ok, la MTF dello strumento ha un suo peso, ma in fondo è una curva con andamento piuttosto dolce e che per due strumenti ben fatti e nella regione in cui risultano entrambi al di sotto della risoluzione limite è poco distinguibile. Viceversa la serie di creste e avvallamenti che vedo nello spettro sono più probabilmente figli del contributo spettrale dell'immagine sorgente.
Quindi, non è per caso possibile che se due strumenti ben fatti, ma di apertura differente, fotografano in parallelo lo stesso soggetto, risulta in effetti piuttosto difficile trovare differenze nello spettro dell'immagine risultante (sempre nell'intervallo di frequenze spaziali dove il confronto ha senso, e considerato che Giove, non essendo un'immagine di test, e non essendo "ferma", ne rende ancora meno agevole l'individuazione)?
Sei sicuro insomma di poter in effetti poter individuare una "firma" dello strumento in condizioni così poco "scientifiche" (mancanza di ripetibilità, innanzitutto, perché il soggetto ruota e risente del seeing)?
Se la risposta è sì, si apre uno scenario interessante per riconoscere una propria immagine fra mille, ma mi pare un po' pretenzioso. Dimmi tu che
sei studiato più di me

PS: una cosa che non mi è molto chiara: ho l'impressione che parli spesso di contrasto intendendo il rapporto segnale rumore. Non mi risulta siano la stessa cosa, o no?