@Xeno:
<<...Come puoi vedere la questione non è per funzionare bene deve costare. La questione è che per funzionare bene serve "know-how". La stessa cella, allo stesso costo può essere pessima o ottima a seconda se chi l'ha disegnata sapeva cosa fare (ma a dire il vero non è che si veda tanto in giro l'uso degli elementi finiti, eppure è lo stato dell'arte). ...>>
Tale competenza ingegneristica e di know- how ha un costo per l'azienda e quindi per il consumatore?
La progettazione potrebbe essere una ragione per far salire i costi.
Costando di più non per forza funziona meglio, ma non possiamo neppure affermare che un prodotto di costo più elevato della media sia un prodotto inutilmente sofisticato.
A parità di intelligenze e di onestà, un prodotto capace di andare incontro a maggiori esigenze richiede più lavoro, più qualità nella lavorazione e costa di più. Tu sceglieresti il Lightbridge o l'Obsession più costoso?
Prendiamo Lockwood: ha le competenze per farti uno specchio veloce più performante in alta risoluzione o più in stile "raccoglitore di luce per dettagli più estesi"... Lo dichiara e si aspetta che il cliente gli chiarisca ciò che vuole: i prezzi sono diversi.
Prezzi inutilmente più alti? Sì, ma solo per chi non fosse interessato all'alta risoluzione.
Torniamo al discorso delle esigenze del cliente e della chiarezza nell'offerta e nella domanda.
@xeno:
<<... a parole si può dire che A flette, B deforma, C fa il caffè...>>
Fatti, non parole, osservati da vari astrofili, riferendosi ai propri strumenti, causando:
-
fastidi;
- talvolta danneggiamento della ripresa (anche per scollimazione).
- minor durata nel tempo.
Che tutti abbiano scarsa capacità di osservazione o sovrastimino gli effetti reali di certe pecche meccaniche?
Io ho avuto il tele scollimato e l'immagine inadeguata (quando ho tempo la posso tirar fuori). Vero che, per certe lieve scollimazioni, data la sfericità della figura ottica, non mi preoccupo troppo...ma mi è capitato di avere un fuoco irraggiungibile (Intes Micro 715).
Tu, all'opposto, per uscire dalle parole, puoi fare qualche nome di prodotto inutilmente costoso e sofisticato perchè mal progettato?
Riguardo all'analisi tramite elementi finiti, non ho le competenze per discuterne nè conosco i software che fanno calcoli attinenti ad essa.
Molto rudemente, comprendo qualitativamente che più dita metti sotto una fetta molle di torta e meno si deforma...se le dita sono flottanti i pesi si distribuiscono meglio, troppe dita aggiungono solo batteri a una fetta già sostenuta bene; lateralmente è bene mettere le dita sul piano del baricentro...se metti bene la mano puoi pure avvolgere la torta a mo' di cinghia, se no meglio due dita a 45°...fin qua ci arrivo (grazie alla torte

) La mia perplessità è questa: se l'analisi mi dicesse che sotto bastano tre appoggi, ma per la conformazione delle mie dita fosse più semplice piazzarne 4...starei davvero sovraingegnerizzando o invece si tratterebbe di puro senso pratico?
Fuor di metafora, l'applicazione letterale di certi concetti, ai materiali (barre in leghe diverse, piattine varie, truss...) e alle macchine utensili effettivamente disponibili sul mercato, non necessariamente implica un risparmio rispetto a soluzioni diverse, magari superiori per qualità e non più pesanti rispetto a quelle teorizzate...
Xeno, mi spieghi chi è che sistemerebbe 40 cm newtoniani f/5 in equatoriale senza patemi d'animo e a basso costo? Tu?
Io mi fido della tua onestà e ascolterei la proposta...riservandomi di tirarti* giù dalla tua scaletta di 3 m per l'eventuale rimborso
*Con buone maniere naturalmente...
Cordialmente,
Pietro