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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 22 agosto 2011, 21:09 
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Iscritto il: mercoledì 27 febbraio 2008, 14:07
Messaggi: 4758
Località: Cogorno (GE)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
AndMan ha scritto:
...l'irrigidimento di intubazioni tramite anelli e barre aggiuntive per ridurre le vibrazioni di qualche montatura economica..


E a che serve questo accorgimento nell'hi-res?
Aggiungo alla tua risposta Mauro che queste eventuali vibrazioni non influiscono minimamente sulla qualità delle immagini nelle riprese hi-res! I software di allineamento sono migliori di qualsiasi perfetta montatura, sempre che esista. Quindi comprendo la voglia di mettere tutti i puntini sulle "i", tuttavia questo accorgimento sarebbe più indicato eventualmente per riprese deep-sky dove occorrono anche minuti di singola esposizione.
Raf

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"Non basta guardare,
occorre guardare con occhi che vogliono vedere,
che credono in quello che vedono..."
(Galileo Galilei)
"L'agitazione atmosferica è il limite alla
risoluzione dei telescopi" (Newton)
"Siamo surfisti del seeing,
aspettiamo l'onda giusta" (Raf)


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MessaggioInviato: lunedì 22 agosto 2011, 21:11 
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Iscritto il: mercoledì 27 febbraio 2008, 14:07
Messaggi: 4758
Località: Cogorno (GE)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
oreste ha scritto:
Perfetto Raf, postero' la mia recensione appena mi sarà consegnato uno dei due tubi northek che ho ordinato la settimana scorsa.
Mi limitero' a test tecnici perchè non ho la vostra abilità nel fare le riprese.

Ciao
Oreste

Le attendiamo volentieri. Se vuoi puoi scrivere anche qui gli accorgimenti per le tue riprese.
Domanda: è un tele per l'hi-res?
Raf

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MessaggioInviato: lunedì 22 agosto 2011, 21:16 
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Iscritto il: lunedì 17 gennaio 2011, 18:28
Messaggi: 69
Località: Paese TV
Tipo di Astrofilo: Visualista
Uno per alta risoluzione e uno per largo campo come ho detto in passato voglio due strumenti specializzati.
Poi in cantiere ci sarebbe qualche cosa per il Sole ma non ora, ho finito i soldi!

Ciao
Oreste


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MessaggioInviato: lunedì 22 agosto 2011, 21:23 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2885
Località: LV426/Acheron
beh.. Raf, volendo sviscerare il problema completamente il telescopio oscilla con un periodo che è l'inverso della frequenza.
Se il tempo di esposizione è una frazione di questo periodo il telescopio si muoverà di una frazione della sua intera escursione. Tempi di esposizione brevi "congelano" pure le vibrazioni, così come congelano il seeing.
Nell'esempio in figura il tempo di esposizione è molto più breve del periodo di oscillazione e di conseguenza il telescopio durante questo tempo si muove di una frazione dell'intera ampiezza di vibrazione.

E' curioso sapere che a frequenza di vibrazione può essere facilmente misurata con un iPhone o IPod sfruttando l'accelerometro interno e questa APP.http://itunes.apple.com/us/app/vibratio ... 97580?mt=8 Basta vincolare l'ipod rigidamente la telescopio e si ha la frequenza di vibrazione. L'inverso della frequenza è il periodo di oscillazione e questo punto, sapendo quale è il tempo di esposizione si ha anche un'idea di quanta parte delle vibrazioni potrebbe entrare nelle riprese. Vale anche la pena osservare che qualche esposizione potrà avvenire nel momento in cui la velocità è alta ma altre avvengono quando la velocità è bassa e quindi i frame sono danneggiati in maniera diversa.

Anzi, suggerisco proprio di mettere un iPod vincolato con una cinghia, velcro o quel che si vuole vicino al fuocheggiatore e registrare frequenza (e ampiezza) delle vibrazioni. Non si sa mai che ci si possa rendere conto se è necessario intervenire su questo fronte.

PS ovviamente il telescopio non vibra per tutta la sessione di acquisizione ma solo in conseguenza di qualche evento di disturbo per un po (perdendo al più quei frames). Se c'è vento continuo e sostenuto il tele potrebbe vibrare continuamente.


Allegati:
congelamento.jpg
congelamento.jpg [ 95.34 KiB | Osservato 1176 volte ]
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MessaggioInviato: lunedì 22 agosto 2011, 21:29 
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Iscritto il: giovedì 14 luglio 2011, 20:04
Messaggi: 146
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Quindi non si puo' negare che in certe circostanze le vibrazioni hanno il loro effetto , il discorso di Xeno molto corretto , pero' non e' applicabile in tutte le circostanze dato che non tutti possiedono uno strumento che permette tempi di esposizione molto brevi .

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Dall-Kirkham 14" f/20 su AlterD6 "coming soon"Flea3 ICX618 mono - Baader LRGB filters - RG610nm- IrPass 685/807nm


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MessaggioInviato: lunedì 22 agosto 2011, 21:40 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2885
Località: LV426/Acheron
ah beh.. se è per questo più è piccolo il diametro e più sono lunghe le esposizioni... e peggio è... gira e rigira il diametro conta! Conta per congelare il seeing e conta per congelare le vibrazioni. Non solo, ma conta che sia il massimo diametro con il minimo momento di inerzia... Cioè un telescopio di grande apertura ma corto e leggero... se ti sembra l'identikit del C14... ecco forse hai capito uno dei motivi per cui funziona bene e per cui Marco Guidi è tornato indietro.

PS per le vibrazioni fanno eccezione i dobson... che non avendo una montatura elastica non vibrano affatto. Infatti quando sono a 3 metri d'altezza i mi tengo su attaccandomi al tele... :-)

PPS comunque le "vibrazioni" di cui stiamo parlando sono le conseguenze di eventi accidentali. Significa che alla peggio una breve parte del filmato non è utilizzabile. Per avere vibrazioni continue è necessario un disturbo continuo, tipo un vento sostenuto e vorticoso. In questo caso, di nuovo, a parità di apertura il telescopio grande è quello che intercetta più vento e riceve più disturbo.


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MessaggioInviato: martedì 23 agosto 2011, 12:47 
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Iscritto il: giovedì 14 luglio 2011, 20:04
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[quote="xenomorfo"]
b) sapere la temperatura dello specchio non cambia una virgola su come questo si sta acclimatando. Non migliora nulla. E' solo un modo per sapere dove si è. Tuttavia, se si impara a osservare direttamente lo strato limite (con i metodi che ho detto) si ha una maggiore sensibilità, precisione (perchè si vede ciò che accade sulla faccia che conta) e alla fine si capisce anche meglio (al di là di qualche cifra su un display) perchè il tele funziona o meno.


Permettimi di contraddirti , non perche' lo dico io ma perche' qualcuno ci ha lavorato sopra ed ha constatato con i fatti che e' piu' che mai importante la temperatura della massa vetrosa proprio per limitare il boundary layer

http://acquerra.com.au/astro/cooling/ballarat/

Oltretutto le prove sono state effettuate senza soluzioni di eliminazione dello strato limite ma soltanto termocontrollando la massa vetrosa del primario , e i video parlano chiaro a che punto gia' si puo' arrivare tenendo sotto controllo questo parametro .

Raf

non sei un bell'esempio di rimanere in topic visto che tu per primo hai inserito una "NOTIZIONA" che con il topic degli accorgimenti non centra proprio nulla , se poi con un paio di interventi si devia un attimo ma si rientra subito non puoi farlo pesare .

Il topic riguarda soltanto le operazioni prima di di riprendere ? Allora perche' elencare gli interventi che si fanno una volta sola per rendere poi il tele operativo ?

"......Fatto questo preambolo vengo a me, a ciò che faccio e che ho fatto per rendere il mio ultimo tele operativo, subito pronto alle riprese.
1) Ho preso il tubo e svitato le due viti di trasporto. Le ho quindi tolte ed avvitato al loro posto le due viti più lunghe dette "flop-stoppers".
2) Ho svitato le tre vitine per la collimazione del secondario ed inserito al loro posto le mitiche "Bob's knobbs".
3)Ho semplicemente avvitato un focheggiatore elettrico (utilissimo per i nostri scopi) che utilizzo al posto della manopola del fuoco originale.
ecc.........

Mi sembra un elenco di interventi come puo' essere discuterne di uno in particolare come il boundary layer da eliminare o i miglioramenti strutturali , mi sembra importante no?

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MessaggioInviato: martedì 23 agosto 2011, 19:15 
Personalmente non amo in particolar modo la ripresa planetaria,
ma qualche strumento lo dedico alle riprese solari.
Cosa faccio io per rendere oparativo il tutto ?
Semplice, se ci sono macchie riprendo, scherzavo.
Ovviamente poichè gli strumenti si trovano in postazione
fissa e non utilizzo attualmente SC sono sempre operativo.
Gli unici accorgimenti che utilizzo sono quelli di progettare
e realizzare personalmente tutti gli accessori per ogni singolo strumento,
dai sistemi di messa a fuoco al banalissimo tubo di prolunga,
se solo provasse ad armarvi di micrometri
e comparatore vi rendereste conto di quello che voglio dire.
In verità ci sarebbe moltissimo da dire ma andrei inevitabilmente
fuori tema.


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MessaggioInviato: martedì 23 agosto 2011, 19:57 
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Iscritto il: giovedì 14 luglio 2011, 20:04
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In definitiva non servono poi accorgimenti tanto fantasiosi , le Bob's non sono un accorgimento ma una comodita' , il fok elettrico , indispensabile , non e' un'accorgimento ma una miglioria meccanica per alcuni telescopi se vogliamo dire , insomma gli accorgimenti sono , la temperatura , la collimazione e il controllo dell'assialita' del treno ottico senza dimenticare di togliere il tappo al telescopio , le altre possono rientrare nella categoria delle migliorie allo strumento almeno per chi ne abbisogna , di conseguenza ogni miglioria apporta migliorie al risultato finale .

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MessaggioInviato: martedì 23 agosto 2011, 20:15 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
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Località: LV426/Acheron
AndMan ha scritto:
Permettimi di contraddirti , non perche' lo dico io ma perche' qualcuno ci ha lavorato sopra ed ha constatato con i fatti che e' piu' che mai importante la temperatura della massa vetrosa proprio per limitare il boundary layer



Punto 1. La fisica de fenomeno. Il Boundary layer si forma perchè la superficie dello specchio è calda, trasmette calore all'aria e si instaurano moti convettivi formati da colonne di aria che sale e colonne di aria che scende alternata. Queste celle le puoi vedere osservando in intrafocale.
E' la temperatura della superficie dello specchio che causa il boundary layer. Se la superficie dello specchio fosse fredda non succederebbe nulla.
Se si raffredda la superficie dello specchio, il calore immagazzinato nel cuore dello specchio si trasmette alla superficie per conduzione, ma ci può essere una notevole differenza di temperatura fra il cuore dello specchio e la superficie che conta. Misurare la temperatura nella faccia opposta è fonte di errori di misura (almeno finchè tutta la massa vetrosa non è intemperatura). Nella simulazione che ho postato fatta con COMSOL si può facilmente verificare questo: la temperatura è diversa in punti diversi e ci vuole un bel po' di tempo perchè tutta la massa vetrosa sia a atemperatura uniforme.
Misurare la temperatura della faccia posteriore dello specchio è un modo per avere un'idea della situazione, ma è come se si misurasse la temperatura di Venezia per sapere se a Belluno fa caldo. Un po' c'entra e un po' no. E' molto meglio imparare a riconoscere le celle convettive allo star test.

Punto 2. Strategie possibile per controllare il boundary. Posto che l'obiettivo è eliminare le colonne convettive d'aria calda e fredda ci possono essere diversi metodi.
a) Il metodo più ovvio è quello di raffreddare l'intero specchio. E' quanto si fa di solito. Il link che hai indicato si riferisce a questo metodo.
b) Un'altra strategia è quella di rimuovere lo strato limite o cercare di renderlo di spessore uniforme (senza celle). Sono le celle calde e fredde alternate che creano errori nel fronte d'onda. Se lo strato limite non ci fosse o fosse di spessore uniforme non ci sarebbe danno al fronte d'onda (indipendentemente dal fatto che lo specchio sia caldo o meno).

Chiamiamo la strategia a) raffreddamento e la strategia b) estrazione (o controllo) dello strato limite. Spero che ora ti sia chiara la differenza. Ciò che detto nel tuo link si applica al caso a ma non al caso b. Semmai al caso b si apllica quanto puoi trovare qua: http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... art/1/vc/1

Alan Adler, nel famoso articolo su Sky and Telescope propone di spazzolare via lo strato limite soffiando attraverso la faccia anteriore dello specchio. E' la prima proposta che mira a rimuovere lo strato limite invece che raffreddare la massa vetrosa. Il vantaggio potenziale non è da poco: estrarre lo strato limite significa cominciare a osservare da subito, mentre a+raffreddare la massa vetrosa richiede tempi di ore (e può anche non bastare se la temperatura esterna varia). Inoltre, estraendo lo strato limite si estrae l'aria calda che si forma a contatto con la superficie dello specchio e quindi si sottrae comunque calore. Qualsiasi sistema di estrazione dello strato limite è anche un sistema che raffredda lo specchio. Il viceversa non è vero. Infine, un sistema che estrae lo strato limite sottrae calore dalla faccia riflettente dello specchio (cosa molto più efficiente che sottrarre il calore dalla faccia opposta). In breve questa faccia diventa fredda ben prima che tutto lo specchio si freddo e quindi un sistema di estrazione dello strato limite è anche un sistema di raffreddamento più efficiente.

La soluzione di Adler aveva alcuni vantaggi e svantaggi (pensa che dopo che ho pubblicato il mio metodo su CN mi ha scritto per complimentarsi sia lui si Brian Greer...). Gli svantaggi sono che il flusso soffiato è turbolento e in realtà trasforma lo strato limite in una serie di micro-vortici che producono un po0' di scattering della luce. Il secondo svantaggio è che non svuota il tubo ottico bene e ne tubo possono restare "bolle" di aria a diversa temperatura che hanno anche loro un effetto negativo. Vioceversa, aspirando dal bordo si ottengono due miglioramenti: a) si svuota il tubo ottico e b) l'aria che scende lungo il tubo si "spiaccica" sullo specchio http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... _flows.jpg ed esce strisciando sullo specchio. Ma in questo caso il moto dell'aria avviene nella direzione di pressioni decrescenti. E' ben noto in aerodinamica che quando lo strato limite avanza nella direzione di gradienti negativi di pressione lo strato tende ad assottigliarsi e a restare laminare.

Tecniche di controllo (aspirazione/estrazione) dello strato limite sono ben note in ingegneria aeronatica, navale, fluidodinamica, ecc ecc. Non ho inventao niente le ho solo applicate ai telescopi.


Ultima modifica di xenomorfo il martedì 23 agosto 2011, 20:28, modificato 1 volta in totale.

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